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Nuovi birrifici e beer firm: Bonavena, Hopster, Malaspina, Via Francigena e Krimisos

Nelle nostre consuete panoramiche sui nuovi birrifici italiani capita non di rado di parlare del Sud Italia. Nonostante in questi anni il Meridione abbia mostrato importanti segnali di crescita, la distanza con il Centro e Nord Italia birrario è ancora piuttosto evidente ed è quindi necessario che aumentino i progetti di qualità. Recentemente una certa attenzione si è sviluppata intorno al giovane marchio Bonavena Brewing, nato dalla partership di due nomi storici del Mezzogiorno brassicolo: da una parte Mario Di Lunardo, pioniere con il suo birrificio Saint John’s fondato nel 1999, dall’altra Vincenzo “Thiell” Follino, esperto di lieviti, homebrewer di vecchia data e presidente dell’associazione Southern Homebrewers. Il nome Bonavena è ispirato all’omonimo pugile italiano degli anni ’70, sconfitto dal favorito Mohammed Ali combattendo tuttavia con coraggio, determinazione, spregiudicatezza e un pizzico di follia. Tutte caratteristiche che si ritrovano nelle creazioni di Bonavena.

Le birre prodotte da Bonavena sono al momento cinque. Ring (6,6%) è una West Coast IPA luppolata con varietà El Dorado, Mosaic, Columbus e Citra, So Clinch (4,1%) l’omaggio al rarissimo stile delle Lichtenhainer, Smooth Jab (5,2%) un’interpretazione moderna di Grisette (cugina della Saison), Hook (6,7%) una New England IPA che utilizza due diversi lieviti (American Ale e Vermont), Match (5,4%) una Pale Ale con doppio dry hopping (luppoli Summit, Mosaic, Amarillo, Citra e Magnum). Sono passati pochi mesi dal debutto di Bonavena, ma le birre sono già abbastanza reperibili anche fuori dalla zona di origine, cioè il beneventano. Avete avuto modo di assaggiarle? In caso contrario potete cominciare a prepararvi studiando il sito web di Bonavena.

Dalla Campania ci spostiamo a Roma, dove recentemente è partita l’avventura della beer firm Hopster Brewing. Anche in questo caso dietro le quinte opera una vecchia conoscenza dell’ambiente birrario locale, cioè quel Claudio Neri che molti homebrewer della Capitale conosceranno bene. Al momento il marchio produce una sola birra, battezzata Apollo 11 (5,6%) come la missione della NASA che per prima portò l’uomo sulla Luna: è un’American Pale Ale facile da bere, luppolata con varietà Citra e Simcoe. L’Apollo 11 è stata brassata presso il birrificio Oxiana di Pomezia e l’idea per il futuro è di legarsi a due o tre produttori con cui stabilire un rapporto duraturo e di reciproca fiducia. È sicuramente da segnalare la cura nella realizzazione del logo e dell’etichetta della birra di debutto. Ulteriori informazioni sulla pagina Facebook di Hopster Brewing.

Un’altra giovane beer firm, per la verità attiva già da un po’ a Segrate (MI), è Malaspina Brewing. I soci sono Francesco e Luca, amici di infanzia ed entrambi appassionati di birra: il primo, ingegnere e homebrewer da otto anni, segue le ricette e la produzione; il secondo lavora in campo alimentare e si occupa della parte di marketing e vendita. Le prime cotte sono state realizzate presso il birrificio toscano Badalà, successivamente la produzione è stata spostata presso La Ribalta di Milano per aumentare gli ettolitri a cotta. Le birre proposte sono tutte di stampo americano: Wedra (4,7%) è una Session Pale Ale con note floreali, erbacee e agrumate (luppoli americani ed europei); Kunda (5,6%) un’American Amber Ale che gioca sull’equilibrio tra i toni dei malti caramello e gli aromi del luppolo Cascade; Elle8 (6,6%), infine, un’American IPA realizzata sul modello della West Coast statunitense, intensa ma anche facile da bere. Per saperne di più potete consultare la pagina Facebook dell’azienda.

Visto che abbiamo accennato alla Toscana, segnaliamo anche la recente apertura del Birrificio Via Francigena, sito a Camaiore (LU). Il marchio nasce dallo spirito d’iniziativa di Marco Marinaro e di altri tre amici che, dopo anni di homebrewing, studio, corsi e sperimentazione sul campo, hanno deciso di compiere il grande passo. Le birre attualmente prodotte sono tre e coprono due delle maggiori culture brassicole mondiali: la belga e la anglo-americana. Al primo gruppo appartengono Dover (una Blanche) e Ollon (una Belgian Ale), al secondo Canter (una IPA). Ovviamente a tendere c’è l’idea di inserire altre birre di stili diversi, nonché di iniziare a produrre orzo e luppolo sul territorio. Ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina Facebook del birrificio.

E visto che avevamo iniziato parlando del Meridione, chiudiamo con una beer firm situata decisamente a sud: a Castellamare del Golfo, in provincia di Trapani, è infatti partita da poco l’avventura di Birra Krimisos. Il nome è associato a quello del fiume della zona (Crimiso), a cui è associato un mito locale che si intreccia con quello relativo alle enigmatiche torri che sovrastano il versante opposto di Castellamare. È seguendo questo “viaggio onirico” che i tre amici Gianvito, Giovanni e Vincenzo hanno ideato le loro birre, strettamente legate al territorio. Bruna (6%) è una Smoked Ale marcatamente affumicata, in cui il profilo aromatico è arricchito dall’aggiunta di peperoncino; Chiara (6,5%) è una Blond Ale realizzata con una percentuale di frumento e soprattutto con l’impiego di miele dell’ape nera sicula; Vittoria (5,6%) è infine un’Amber Ale luppolata con varietà nobili inglesi e aromatizzata con carrube. Per maggiori informazioni vi rimando alla pagina Facebook di Birra Krimisos.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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