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Nuovi birrifici a Rimini, Roma, Livorno e provincia di Macerata

Negli scorsi giorni ho citato spesso Beer&Food Attraction, essendo la fiera di Rimini uno degli appuntamenti birrari più importanti di inizio anno. Proprio nei giorni immediatamente precedenti alla fiera riminese ha inaugurato nel capoluogo romagnolo il brewpub Baldoria, diretta emanazione del giovanissimo birrificio Beha Brewing. Si tratta di un progetto piuttosto ambizioso, nato su iniziativa della famiglia Celli – sì, proprio quella cdegli impianti di spillatura – che ha voluto investire con decisione nella produzione brassicola. L’azienda ha acquisito l’area della celebre ex-discoteca Velvet, demolito il locale e costruito il birrificio da zero, con annesso locale di somministrazione. L’impianto, rigorosamente a vista, vanta numeri importanti: sala cottura full automatic da 25 hl, cantina con capacità da 350 hl, confezionamento in isobarico sia per alte che basse fermentazioni.

Beha Brewing al momento produce cinque birre. Baldoria (4,9%) è una Keller Pils equilibrata e pulita; Spasso (5,4%) una Vienna Lager con malto in evidenza, ma bilanciata da una piacevole chiusura secca; Euforia (4,3%) è una Session IPA con aromi di agrumi e frutta tropicale; Gaudio (4,7%) si ispira alle Schwarz di stampo tedesco; Kermesse (4,5%) infine è una Blanche piuttosto in stile, capace di conquistare subito un bronzo a Birra dell’anno nella categoria di appartenenza. Per quanto riguarda il brewpub Baldoria, parliamo di uno spazio con 160 coperti nel periodo invernale e oltre il doppio in quello estivo, grazie alle grandissime terrazze panoramiche dislocate su due livelli. Gli interni sono assolutamente curati e meritevole di menzione è anche l’offerta gastronomica, con pizze gourmet, hamburger, primi piatti e portate di carne. Un progetto da tenere d’occhio, senza dubbio. Per saperne di più vi rimando al sito di Beha Brewing.

A proposito di Beer&Food Attraction, forse ricorderete che tra gli appuntamenti collaterali della manifestazione si è tenuto un incontro organizzato da Easybrau-Velo per la presentazione dell’impianto entry-level Pocket-Bräu da 5 hl. Oltre al sottoscritto, all’evento hanno partecipato i ragazzi del Birrificio Bossum, nuovo marchio con sede alle porte di Roma, che ha scelto la soluzione proposta da Easybrau-Velo per partire con la propria avventura. Il nome fa riferimento al “bosso”, cioè una pianta che cresce spontaneamente in Italia in zone aride, rocciose e prevalentemente calcaree. I suoi cespugli dominavano l’area del Parco di Veio – dove il birrificio ha sede – insieme a boschi sempreverdi e latifogli, prima che gli Etruschi e i Romani trasformassero la zona in un insediamento agricolo. I soci sono addirittura dieci, ma le funzioni sono ben distribuite tra loro e la convivenza allargata funziona più che bene.

Il Birrificio Bossum è partito con due birre: Blond Ale e Genesi. La prima appartiene al rispettivo stile birrario e rappresenta per l’azienda la classica “chiara da battaglia” con cui fare breccia nel mercato; la seconda è invece un’American Pale Ale più tendente alla componente amara e aromatica dei luppoli. Alle due creazioni di debutto si è recentemente aggiunta una Session IPA, che al momento si trova ancora in fermentazione e dovrebbe essere disponibile tra una decina di giorni. Per saperne di più su Bossum potete consultare la relativa pagina Facebook.

È prevista invece per sabato 29 febbraio l’inaugurazione ufficiale di Doctor B, nuovo brewpub aperto già da qualche settimana a Livorno. Il locale ospita sia le creazioni della casa, sia birre ospiti provenienti da produttori italiani e stranieri come Arbor, Crak, Menaresta, P3, Sagrin, Mastino e altri. Attualmente invece le birre a firma Doctor B sono quattro, tutte battezzate col nome dello stile di riferimento: IPA (5,4%), Pils (4,5%), Golden Ale (4,7%) e Bock (5,9%). Il brewpub punta forte anche sulla proposta gastronomica, con preparazioni ricercate, dolci fatti in casa, fritti, hamburger, pulled pork e carne grigliata. Gli amanti delle letture sappiano che è anche presente un angolo per il bookcrossing. Maggiori informazioni su Doctor B sono presenti sul sito web del birrificio.

E concludiamo con una fattispecie ormai quasi sempre presente nelle nostre rassegne sui nuovi produttori italiani. L’Ultimo Piceno è infatti un nuovo birrificio nato all’interno di un’impresa agricola, più precisamente l’Azienda Agricola Fattobene Simone situata sulle colline tra Stigliano e Serrone a San Severino Marche (MC). Fondamentale è la collaborazione con il Cerb di Perugia, con il quale sono state messe a punto le ricette delle birre presenti nella gamma dell’azienda. Pitana è una Dubbel corposa ed equilibrata, Hostiliana un’American Pale Ale dagli aromi intensi e dal finale amaro; Bionda Picena una Blonde Ale leggere e profumata, con sfumature agrumate; Numa infine una Blanche dissetante e facile da bere. Attualmente il birrificio Ultimo Piceno impiega almeno il 50% dell’orzo coltivato in proprio, ma l’obiettivo è arrivare al 100%. Per quanto riguarda l’acqua, invece, l’azienda ha la fortuna di trovarsi non distante da un’importante sorgente naturale. Maggiori informazioni sono disponibili sulla pagina Facebook del birrificio.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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