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Nuovi birrifici e cantine brassicole: Liquida, Cask Irpinia, 082Tre e Framax

Sono passate alcune settimane dalla fine del lockdown e il settore della birra artigianale sta lentamente ripartendo. Ancora non è possibile valutare gli effetti dell’emergenza coronavirus sul nostro mondo, perché per una stima sufficientemente precisa servirà attendere ancora qualche mese (e intanto incrociare le dita). Nel frattempo però i progetti brassicoli non si sono fermati e anzi stanno dimostrando che il mercato italiano, piccolo ma sempre in fermento, possiede tutte le caratteristiche per assorbire la crisi senza troppi stravolgimenti, almeno sulla carta. Quindi a distanza di un paio di mesi dall’ultimo aggiornamento, oggi ci troviamo a presentare quattro marchi inediti la cui avventura è partita di recente. Impossibile non partire da Liquida, il cui debutto, atteso da tempo nell’ambiente, era stato rimandato proprio a causa della pandemia. Le alte aspettative si spiegano con la presenza in sala cotte di Luca Tassinati, vincitore dell’edizione 2018 di Birraio emergente con il birrificio Altotevere. Qualche tempo dopo quel trionfo, Luca decise di lasciare il suo impiego nel birrificio umbro per dedicarsi al suo nuovo progetto.

Liquida ha sede a Ostellano, in provincia di Ferrara, e nasce dall’esperienza della beer firm Bifor. Il caso volle che nel 2017 su Cronache di Birra segnalammo nel medesimo articolo l’apertura di Altotevere e Bifor, le cui strade erano dunque destinate a incrociarsi ancora negli anni successivi. Nell’intervista che abbiamo pubblicato sull’ultimo numero della nostra newsletter Al Bancone, Luca ci ha rivelato che l’obiettivo di Liquida è la creazione di birre di alta qualità e facili da bere, capaci di soddisfare e incuriosire tanto gli appassionati quanto i semplici curiosi. Il nome del birrificio è stato scelto per sottolineare il legame diretto con “lo stato della birra come corpo fluido, in evoluzione, in crescita, che conserva il proprio volume ma che tende a prendere la forma del recipiente in cui è posto”. Tutte caratteristiche perfette per un progetto giovane e dinamico. Le birre di partenza, tutte confezionate in lattina, sono Loki IPA (la luppolatura cambia a ogni cotta), Don Quisciotte (una West Coast IPA) e Sierra Tonante (una Double IPA). Seguiranno una Keller Pils, una Session IPA, una Tripel e una Blanche. In attesa di assaggiare i primi lotti potete saperne di più consultando Facebook.

Non meno interessante di Liquida è il debutto di Cask Irpinia, nuova cantina brassicola con sede a Ariano Irpino (AV). Alla guida del marchio ci sono due vecchie conoscenze dell’ambiente della birra artigianale: Liberato Manna, in uscita dalla sua avventura con il locale 32 (chiuso definitivamente), e Antonio De Feo, homebrewer, chimico e fondatore del Forum della birra. Come accennato Cask Irpinia non è un birrificio in senso stretto, ma una cantina per affinamenti: l’azienda dispone di 15 barrique di rovere francese utilizzate precedentemente da cantine vinicole campane (ex Fiano e Aglianico). L’aspetto interessante è che le prime due birre del progetto sono state sviluppato partendo da stili solitamente non usati per maturazioni in legno: la Dubbel Barrel Aged (7,5%) è stata realizzata in collaborazione con il birrificio Sti Malti e affinata quattro mesi in botte di Aglianico della cantina Casa Brecceto; la Sour Bock Barrel Aged (7%) ha invece riposato cinque mesi in botte di Aglianico della cantina Lunarossa e presenta un leggero carattere acetico.

Dovrebbero invece essere disponibili a breve altre due creazioni. California Republic (5%) è un’American Pale Ale sviluppata in collaborazione con Venti15, che subisce una veloce maturazione in botti di Aglianico e una leggera aggiunta di baccelli di vaniglia. Sour Gose Barrel Aged (4,8%) parte invece dalla Gose di Birra del Gargano e poi viene affinata in botti di Fiano con aggiunta di albicocche. Meritano menzione le grafiche delle etichette, pulite ed eleganti. Se siete amanti di simili specialità brassicole, vi consiglio di tenere sott’occhio il marchio campano. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell’azienda.

Anche il terzo birrificio che presentiamo oggi non nasce da zero, bensì dall’esperienza maturata sul campo tramite una beer firm. È un aspetto da non sottovalutare, perché permette di ridurre i margini di errore e di entrare con nuovi capitali in un mercato che già si conosce perfettamente – l’esempio più celebre del successo che può scaturire da questo “rito di passaggio” è incarnato da Crak. A ogni modo il birrificio in questione si chiama 082Tre, è attivo da metà gennaio a Capua (CS) e si avvantaggia delle competenze ottenute da Sergio Landolfi e da altri soci con la beer firm White Tree. Alcune ricette sono rimaste invariate, altre invece sono state aggiunte ex novo. L’impianto invece ha una capacità di 5 hl a cotta e la cantina dispone di sette fermentatori di capacità variabile (tra 5 e 15 hl).

Le birre prodotte al momento da 082Tre sono sei. H3ll3s (5%) è un’interpretazione piuttosto fedele all’originale di una Helles bavarese; Hoplà (6,5%) un’American IPA brassata con luppoli statunitensi e neozelandesi; Bubala (6,5%) una Milk Stout realizzata con siero di latte di bufala campana; Cheritra (8%) una Golden Strong Ale “pericolosa” che si lascia bere facilmente nonostante la gradazione alcolica; Magna (9%) una Belgian Dark Strong Ale complessa e decisa; Nuvola Bianca (5%) una Session IPA con luppoli neozelandesi (Pacific Jade, Nelson Sauvin, Rakau) prodotta solo nel periodo estivo. In programma c’è anche la creazione di una birra natalizia. Negli scorsi giorni ho assaggiato la H3ll3s e devo ammettere che mi ha colpito positivamente. Dettagli sono disponibili sulla pagina Facebook del birrificio.

Concludiamo facendo un salto nel Roero, zona del cuneese a grande trazione vitivinicola al pari delle vicine Langhe. È in questo contesto che qualche mese fa nel comune di Canale (CN) è partita la sfida di Framax, birrificio agricolo che produce l’orzo biologico utilizzato per le proprie creazioni. La gamma la momento si compone di cinque birre: Zeus (7%) è un’India Pale Ale realizzata con la tecnica del double dry hopping, dal sapore intenso e deciso; Ade (6%) è un’alta fermentazione di colore ambrato con note di frutta matura e caramello; Atena (5,5%) è un’American Pale Ale fresca e profumata, realizzata anche con il ricorso al double dry hopping; Afrodite (5%) è una Pils leggera e bilanciata pensata per ogni occasione; Demetra (4,5%) è infine una Weizen contraddistinta dai classici aromi dello stile tedesco. Per saperne di più vi rimando al sito di Framax.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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2 Commenti

  1. Bella la foto di Liquida al Piano B

    • Grazie, ma in realtà l’abbiamo presa dalla pagina Facebook di Liquida, pubblicata da loro. Comunque se è vostra possiamo mettere i credits o toglierla, fammi sapere.

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