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E’ tempo di nuovi birrifici: Beer In, Leonessa, Stradaregina, Altamurano e Barbarossa

In barba alla crisi imperante, la birra artigianale in Italia sembra non mostrare pause, costringendoci continuamente a fare il punto sulle aperture dei nuovi birrifici. In realtà la situazione inizia a presentare anche i suoi lati oscuri, ma è un dato di fatto che sono ancora tanti coloro che si lanciano in questa avventura per la prima volta. Giovane – ma non giovanissimo – è ad esempio il Beer In, aperto ormai da quasi un anno ma ancora legittimamente appartenente alla schiera degli esordienti. Si trova a Portula, in provincia di Biella, e nasce dall’idea di Gianni Mazza, homebrewer e collezionista da ben 35 anni. Alberto Colpo è il socio in affari, che si occupa principalmente della parte commerciale.

Il nome del birrificio è un gioco di parole che da una parte richiama un’espressione “ingleseggiante”, dall’altra il termine piemontese “birin”, diffuso soprattutto in passato.  La gamma attualmente è composta di 3 birre, i nomi delle quali richiamano altrettanti animali in dialetto piemontese. La Gil (il ghiro) è una lager da 4,8% alc. prodotta con malto d’orzo, riso e mais; è evidentemente pensata come la “chiara da battaglia”, indicata soprattutto per i mesi più caldi. L Uluc (l’allocco) è un’APA da 6,3% alc. realizzata con un generoso impiego di luppolo, anche in dry hopping. L Babi (il rospo) è una Strong Belgian Ale da 8% alc. che prevede, tra gli altri ingredienti, anche malto torrefatto, miele e zucchero candito.

Il Beer In al momento produce 900 l di birra al mese (con la prospettiva di aumentare considerevolmente i volumi nel breve-medio termine) e si vanta di utilizzare l’ottima acqua locale, particolarmente adatta alla produzione brassicola. Dettagli sul sito web dell’azienda, dove mi accorgo adesso che in homepage compare un video molto interessante 😛 .

Ben più giovani sono altri due birrifici, al punto saranno presentati in altrettanti eventi a breve. Sabato 11 febbraio tocca al Birrificio Leonessa, il progetto di Nicola Zanella finalmente arrivato ai nastri di partenza. L’appuntamento è presso la Sosteria di Botticino (BS) dalle 18,00 alle 21,00 dove si potranno assaggiare le prime birre della casa. Le produzioni rispondono ai nomi di Bubamara (facile intuire la caratteristica organolettica principale), Rising Sun e American Rye (con un 14% di segale della Valcamonica).

Il Birrificio Stradaregina di Vigevano (PV) farà invece l’ingresso in società lunedì 6 febbraio, quando sarà protagonista di un evento presso la Pazzeria di Milano. Saranno presenti il birraio Alessio Sabatini e il socio Andrea Brachini, che illustreranno la loro creatura e faranno assaggiare le prime tre produzioni. Dettagli sul sito del locale meneghino.

Dal blog Berebirra invece scopriamo che recentemente in Puglia sono partiti due nuovi produttori brassicoli. Bisogna ammettere che la regione rappresenta un caso unico nel panorama del Sud Italia, con un numero di aziende impressionante rispetto al resto del Mezzogiorno. La prima novità si chiama Microbirrificio Artigianale Altamurano e, giusto per rimanere su un tema piuttosto caldo, è un nuovo esponente del fenomeno birra agricola. Si trova ovviamente ad Altamura (BA) e produce 5 birre: Federiciana (India Pale Ale 6%), Ginevra (Robust Porter 6,5%), Superambrata (Belgian Strong Dark Ale 7,5%), Suprema (Marzen 5,5%) e Weizenbock dell’Altamurgia (Weizenbock 6,5%).

La seconda novità pugliese è il Birrificio Barbarossa, aperto in quel di Bari. Da quello che si può leggere sulla pagina Facebook sarà usato il formato da 75 cl, mentre la produzione dovrebbe partire a breve. Le informazioni quindi sono al momento piuttosto scarse. Se invece vi interessa una riflessione sul simbolismo normanno-svevo dominante tra i birrifici pugliesi, vi consiglio di leggere il post del blog sopra citato.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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10 Commenti

  1. Ciao Andrea, la presentazione del birrificio Leonessa è sabato 11 febbraio!

  2. Grazie per la considerazione, Andrea!

    • Figurati, per fortuna che ci sono i blog ad aggiornare gli appassionati, perché se aspettiamo che lo facciano la maggior parte dei birrifici, stiamo freschi 🙂

  3. ciao andrea ti segnalo anche quest’altro birrificio nel bresciano che ha aperto a dicembre http://www.badef.it/

    in più sempre per i birrifici bresciani ti segnalo questo video fatto da un emittente bresciana che parla del successo del birrificio fratelli trami (http://www.birratrami.it/)di capriano .questo è il link http://www.youtube.com/watch?v=g1eTMTLuzh0&feature=youtu.be

    • dimenticavo,questa è una nota pubblicata sul profilo del birrificio bresciano montenetto ,se ti può interessare:
      Ci siamo ancora, non vi preoccupate… e siamo pronti sul nastro di partenza!
      Purtroppo, abbiamo avuto dei ritardi BIBBLICI, ma non per colpa nostra.
      Per “colpa” di chi? (se di colpa si può parlare?) la causa è tutta da additare alla interminabile burocrazia che è di casa nel nostro Bel Paese.
      Come ben saprete, il Birrificio sorgerà in un antico cascinale (protetto dalle Belle Arti), che a sua volta si trova all’interno del Parco Regionale del Montenetto (gestito dall’Ente Parco) e che a sua volta si trova sotto l’amministrazione del Comune di Capriano del Colle.
      Ovviamente non stiamo parlando di una struttura già esistente adibita a questa particolare attività (come ad esempio un Capannone artigianale/industriale o un’area all’interno di un centro commerciale) e quindi bisogna “adattarla” a norma di legge e in base alle nostre esigenze, il che comporta ingenti lavori di ristrutturazione.
      Ma quindi, dove è stato l’inghippo?
      Semplice! I lavori richiedono dei permessi prima di poterli attuare; il problema è che gli Enti sopracitati, per vidimarli, scelgono tutti quanti la formula del “silenzio assenso” (ovvero il “silenzio della pubblica amministrazione” che indica genericamente una approvazione… in poche parole: CHI TACE ACCONSENTE!)
      Ma tanto per complicare le cose, ognuno di questi enti è autonomo e non tiene conto delle scelte degli altri, quindi in caso di rigetto da parte di uno dei 3, bisogna rifare la pratica in modo tale da farla andare bene a tutti ricominciando tutta la solfa… e ognuno ha i suoi tempi: i primi due 60gg, mentre il Comune “solo” 30gg.
      Per ricapitolare: 60+60+30 = 150gg per approvare OGNI SINGOLA RICHIESTA… e tenete conto che ne abbiamo fatte “solo” 8…
      QUESTA E’ STATA LA PRINCIPALE CAUSA DEL NOSTRO RITARDO!
      Fortunatamente i lavori di realizzazione non sono stati particolarmente complicati e abbiamo potuto “recuperare” i tempi su di essi…
      Ora, ci rimangono solo da rifinire i locali di produzione. A fine gennaio installeremo le macchine per il confezionamento e a febbraio verrà installato l’impianto di produzione e FINALMENTE potremo fare la nostra prima cotta!
      Per quanto riguarda il locale di mescita, bisognerà aspettare ancora un po’, ma mettiamoci il cuore in pace… l’importante è iniziare a far birra!
      In conclusione, ci scusiamo con voi per il silenzio “obbligato” e dopo questa spiegazione vi ringraziamo per la vostra gentile comprensione!
      Tutto questo non è uno sfogo, ne una scusa. Si tratta semplicemente di spiegare a voi, cari appassionati e amici, cosa ci è capitato e quanta voglia abbiamo di iniziare… ma soprattutto, non vediamo l’ora di gustarci una buona birra insieme a voi!
      A presto!
      Birrificio Bresciano Montenetto

  4. Grazie per l’autorevole segnalazione.
    Pazzeria (prova) a promuovere da anni nuovi birrifici con presentazioni quasi ogni mese: essere arrivati all’orecchio di Cronache di Birra è per noi un bel motivo d’orgoglio e soddisfazione.

  5. in calce a Beer In, di cui ho assaggiato le tre birre (non spiacevole ‘L Babi); a che pro utilizzare nella lager riso e mais, da sempre esecrati come “succedanei” tipici della prassi industriale (e almeno per quanto riguarda il mio gusto neppure a torto esecrati).. ?
    Noto che si sta diffondendo un po’ questa tendenza a mutuare cattive abitudini nei fermentabili: a parte il grosso Artebirraia (con la Libra al mais), ne conosco almeno un’altra che contiene l’odiato granoturco*: la “Gaita” di Pratorosso. E se queste son le tre che mi sovvengono, chi sa quante altre…

    [*niente di personale contro il popolo turco o l’autore di questo blog]

    • Abbiamo voluto aggiungere riso e mais in fiocchi,che saranno pure dei succedanei ma costano molto di più (ad esempio)del malto Pils, per aumentare la gamma dei sapori di questa birra.Dopo la dovuta maturazione (per noi l’optimum è dopo 6 mesi dall’ imbottigliamento) è una helles a tutti gli effetti,con un bel corpo e la giusta lupolatura.Io non sono un degustatore per cui non uso forse un termine tecnico,comunque il riso e il mais rendono questa birra “saporita”.
      E,se vogliamo aggiungere un pizzico di polemica, che dire di quelli che ci mettono lo zenzero le ortiche,le spezie più pesanti, i fagioli, le cicale(si,proprio le cicale) ecc ecc?
      Io direi,viva la fantasia dei birrai (e lo stomaco/fegato dei degustatori).

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