
Dietro al marchio White Tree Brewing si nascondono Fabio e Sergio Landolfi e Gianmaria Scalera, che circa dieci anni fa iniziarono ad appassionarsi alla produzione brassicola grazie a kit e pentoloni da homebrewer. La passione per la birra artigianale li ha spinti a lanciarsi nel loro personale progetto, con il quale dare vita a produzioni inspirate agli stili tradizionali. La produzione di debutto è stata la Cheritra, che ha preso a modello nientemeno che le California Common (o se preferite Steam Beer, di cui l’omonima birra della Anchor è massimo esponente). La beer firm sembra partita alla grande e tra l’altro sarà tra gli aderenti della prossima Settimana della Birra Artigianale. Per altre informazioni vi rimando al sito dell’azienda.
Attualmente il Birrificio de’ Neri produce due birre: la Rossa (5,6% alc.), appartenente allo stile delle Belgian Pale Ale, e la Bionda (5,6% alc.), che invece si ispira alle American Pale Ale. Entrambe sono rifermentate in bottiglia. Per ulteriori informazioni potete visitare il sito web del birrificio.
Entrambe le birre prodotte al momento sono molto tedesche: tutte a bassa fermentazione e con nomi privi di originalità 🙂 , visto che sono state battezzate semplicemente Birra Lager e Doppio Malto. La prima dovrebbe essere la classica chiara da bere con facilità, anche se il tenore alcolico non è proprio bassissimo (5,7%); la seconda è una Doppelbock da 7,5% alc. A breve seguiranno una Weizen e una Pils. Dimenticavo, il birrificio BirrApulia si trova a Ostuni (BR).
Le birre prodotte al momento sono cinque, quattro delle quali portano i nomi dei punti cardinali: la Nord è una chiara ad alta fermentazione, la Est una Weizen, la Sud una scura (presumo una Stout), la Ovest un’ambrata che dalla descrizione inserire tra le IPA. La quinta si chiama Grecale ed è prodotta con l’aggiunta di mosto di uva Picolit. Per saperne di più potete consultare il sito web dell’azienda.
E col birrificio Gjulia abbiamo concluso la nostra panoramica. Su 4 birrifici presentati, una è una beer firm e due sono agricoli – e faccio notare che l’unico tradizionale è frutto dell’iniziativa di un tedesco. Cosa dicevamo in apertura?
Sorge il dubbio che i fondatori dei succitati birrifici abbiano frequentato lo stesso corso di nomenclatura birraria 🙂 !
mi ha incuriosito molto la white tree essendo miei concittadini ma… california common nera?
mi rispondo da solo: errore nell’articolo del quotidiano linkato sul loro sito
uau, la bionda e la rossa. che nomi intriganti, non vedo l’ora di assaggiarle.
Allora mai sentito parlare della proverbiale fantasia dei birrai Italiani? O forse quella sta solo nel cannare gli stili?
se fai il censimento di birre che si chiamano La Bionda / La Chiara o La Rossa / L’Ambrata, La Nera / La Scura potrebbe scatenarsi il panico.
E bada bene senza indicare lo stile.
ovviamente. anzi no, stile DOPPIO MALTO o SPECIALE.
Da pochi mesi ha aperto a sassari il P3. http://www.facebook.com/P3Brewing