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Cantillon, 3 Fonteinen, Girardin: i produttori di Lambic extra Horal

Su Cronache di Birra non รจ raro incappare in articoli che parlano di fermentazioni spontanee e in particolare di Lambic. Qualche mese fa abbiamo passato in rassegna i produttori di questa ancestrale specialitร  del Belgio: dieci aziende dalle caratteristiche molto diverse tra loro, che confluiscono nell’associazione Horal. Per quanto Horal rappresenti una realtร  importante e influente nel panorama del Lambic, non comprende tutti i marchi devoti alle fermentazioni spontanee. Anzi, non vi aderiscono alcuni nomi fondamentali: il piรน eclatante รจ sicuramente Cantillon, ma non รจ il solo. Cosรฌ per completare la rassegna sui produttori delle storiche birre acide del Belgio, oggi ci focalizziamo su quelli rimasti esclusi a suo tempo. Come sempre utilizzeremo come riferimento il portale Lambic.info, preziosissima fonte di informazioni sull’argomento.

Cantillon

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Per raccontare degnamente la storia di Cantillon probabilmente non basterebbe un articolo intero. L’azienda fu fondata nel 1900 da Paul Cantillon e operรฒ come semplice blender per i successivi trentasette anni. Nel 1937, dopo la Grande Guerra, Paul e la moglie acquistarono la Brasserie Nationale du Nรฉblon, un birrificio che aveva chiuso l’anno prima. I figli Robert e Marcel furono introdotti nel business di famiglia e nel 1938 Cantillon produsse finalmente la sua prima birra. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale il birrificio cessรฒ quasi completamente la sua attivitร , quindi cominciรฒ un periodo di alti e bassi. I consumi di birra tornarono a crescere solo negli anni ’50, ma giร  un decennio dopo la domanda di Geuze e Lambic si era ridotta sensibilmente. Paul era morto nel 1952 e Robert decise di vendere le sue quote al fratello Marcel. Anche Marcel era pronto ad abbandonare l’impresa famigliare quando la sorella Claude sposรฒ Jean-Pierre Van Roy, che decise di subentrare nell’azienda. Jean-Pierre passรฒ i mesi successivi a imparare la professione da Marcel Cantillon.

Pochi probabilmente sanno che in quel periodo Cantillon abbracciรฒ il lato oscuro del Lambic, iniziando ad aggiungere edulcoranti artificiali per cercare di non perdere ulteriori fette di mercato. La scelta di Van Roy perรฒ non sortรฌ effetto e cosรฌ venne abbandonata completamente nel 1978. In quell’anno perรฒ arrivรฒ la svolta, con la decisione di creare un museo all’interno del birrificio e di aprirlo alle visite di curiosi e turisti. La mossa contribuรฌ a risollevare le sorti di Cantillon: a partire dagli anni ’80 i bilanci tornarono in attivo e nella seconda metร  del decennio il birrificio cominciรฒ a esportare i suoi prodotti negli Stati Uniti. Nel 1989 Jean-Pierre introdusse il figlio Jean Van Roy nel business di famiglia. La storia recente di Cantillon รจ costellata di successi e racconta di un marchio che non solo รจ diventato il simbolo del Lambic nel mondo, ma una meta di pellegrinaggio per appassionati piรน o meno smaliziati. Tra gli obiettivi raggiunti c’รจ anche l’organizzazione di importanti eventi a tema, come lo Zwanze Day e la Quintessence.

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  • Cantillon รจ l’unico produttore tradizionale di Lambic a trovarsi all’interno dei confini della cittร  di Bruxelles (nello specifico nel sobborgo di Anderlecht).
  • Per le sue birre tradizionali utilizza il 65% di malto d’orzo e il 35% di frumento non maltato.
  • Cantillon รจ attivo sia come birrificio, sia come museo (รจ segnalato anche dalle maggiori guide turistiche, tipo Lonely Planet).
  • Tutte le materie prime base (cereali e luppoli) sono certificate come 100% biologiche.
  • La gamma di Cantillon รจ sterminata e consta di diverse tirature limitate, che sono spesso oggetto del desiderio dei beer lover di tutto il mondo.

3 Fonteinen

L’importanza di 3 Fonteinen nel panorama delle fermentazioni spontanee ha poco da invidiare a un mostro sacro come Cantillon. La sua storia comincia nel 1883 (ma alcuni documenti citano il 1849), quando Jacobus Venderlinden e la moglie Joanna aprirono un locale nella cittadina di Beersel, che fungeva anche da base per l’attivitร  di blending. Negli anni successivi la proprietร  passรฒ in diversi mani, finchรฉ non tornรฒ al figlio Jean-Baptiste, che divenne uno dei piรน affermati blender di Lambic in assoluto. Nel 1953 il locale fu acquistato da Gaston Debelder, che lo rinominรฒ 3 Fonteinen (“tre fontane”) per riferirsi alle tre tipologie di birra che venivano servite: un Lambic, un Faro e una Kriek. Al tempo i prodotti della casa venivano solo confezionati in botticelle di legno, ma Gaston si convinse a imbottigliarlo ottenendo un grande successo. Pur con i soliti alti e bassi, 3 Fonteinen crebbe vistosamente negli anni ’60 e ’70 e ciรฒ gli permise di attutire la crisi del Lambic che sarebbe avvenuta negli anni successivi. Nel 1982 Gaston lasciรฒ il business di famiglia ai suoi due figli: Armand si occupรฒ dell’attivitร  di blending, Guido di portare avanti il locale.

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Nel 1997 Armand Debelder fu tra i soci fondatori di Horal e l’anno successivo acquistรฒ un impianto produttivo diventando il primo nuovo produttore di Lambic dopo circa ottant’anni. Con l’avvento del nuovo millennio 3 Fonteinen riuscรฌ a cavalcare la rinascita dell’interesse per le fermentazioni spontanee e cominciรฒ a esportare con costanza i suoi prodotti all’estero. La crescita continuรฒ sebbene nel 2009 un incidente rovinรฒ 80.000 bottiglie di Lambic: il malfunzionamento di un termostato portรฒ fuori controllo la temperatura della cantina. Armand fu costretto a interrompere la produzione e gli anni che seguirono non furono facilissimi per l’azienda. Giร  nel 2012 perรฒ 3 Fonteinen fu in grado di acquistare un nuovo impianto da 40 ettolitri e cominciare un programma di ampliamento. Nel 2016 aprรฌ il Lambik-o-droom, una nuova sede a Lot (4 km da Beersel), che punterร  a essere ampliata in futuro con un investimento da 25 milioni di euro. Nel 2019 Armand Debelder si รจ ufficialmente ritirato dalla guida del birrificio, che ora รจ nelle mani di Werner Van Obberghen e Michaรซl Blanquaert, subentrati dopo una transizione durata sei anni.

  • Nel 2018 3 Fonteinen lasciรฒ l’associazione Horal. Come conseguenza, l’anno dopo Boon smise di vendere il suo Lambic a 3 Fonteinen. Tra i fornitori che si sono aggiunti recentemente ci sono De Troch e Lambiek Fabriek.
  • 3 Fonteinen produce una linea di birre “normali” battezzata Beersel.

Girardin

La storia di Girardin comincia nella seconda metร  del XIX secolo, ma le informazioni sono frammentarie almeno fino al primo dopoguerra. Sappiamo che il birrificio fu installato in una fattoria situata nel villaggio di Sint-Ulriks-Kapelle, a 11 km dal centro di Bruxelles, che venne acquistata nel 1882 da Franciscus-Alexius Girardin. Inizialmente l’attivitร  brassicola fu pensata solo in maniera marginale, ma ottenne importanza quando alla guida del birrificio subentrรฒ il figlio Jean-Baptiste. Negli anni ’50 Girardin divenne uno dei piรน importanti fornitori di Lambic per cafรจ e blender, sviluppando una specializzazione che lo contraddistingue ancora oggi. Louis Girardin, rappresentante della terza generazione della famiglia, subentrรฒ nel 1962 e concentrรฒ gran parte dei suoi sforzi sul birrificio. Tuttavia alla fine degli anni ’70 il modello di business di Girardin entrรฒ in crisi: molti caffรจ tradizionali cominciarono a chiudere, riducendo sensibilmente il portafoglio clienti dell’azienda. Invece di giocare sulla difensiva, Louis decise di continuare con gli investimenti nei successivi trent’anni, finchรฉ il rinnovato interesse per le fermentazioni spontanee rilanciรฒ le quotazioni di Girardin. Oggi l’azienda รจ in mano alla quarta generazione ed รจ uno dei maggiori fornitori di Lambic, avendo tra i suoi clienti marchi come 3 Fonteinen, De Cam e Hanssens.

  • Girardin dispone di due vasche di raffreddamento, una posizionata sotto il tetto del birrificio, l’altra nella sala adibita alla produzione. Le temperature delle zone in cui sono posizionate differiscono di qualche grado centigrado, cosรฌ viene utilizzata una o l’altra in base alle condizioni meteorologiche.
  • Per assecondare la crescente domanda di Lambic, la produzione viene effettuata anche nei mesi estivi.
  • Tra i vari metodi di confezionamento scelti da Girardin, ci sono anche le box da 10 litri destinate a ospitare Lambic vecchio e giovane.

Belle Vue

Per onore di cronaca citiamo anche Belle Vue, sebbene sia l’unico marchio tra quelli citati – sia in questo articolo, che nei precedenti – a non produrre Lambic tradizionale. Nella sua gamma infatti ci sono solo fermentazioni spontanee addolcite con metodi artificiali e l’ultimo prodotto autentico risale al 1999. In aggiunta, Belle Vue รจ oggi un marchio completamente controllato da AB-Inbev, la piรน grande multinazionale birraria del mondo.

Belle Vue aprรฌ nel 1913 come blender e cominciรฒ a produrre in autonomia nel 1943 grazie all’acquisizione del birrificio Vos-Kina. Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale le forze naziste arrestarono il proprietario, che fu trasferito in un campo di concentramento dove rimase fino alla sua liberazione. Morรฌ tuttavia una settimana dopo, lasciando la guida dell’azienda al figlio Constant Vandenstock, che da subito abbandonรฒ le tradizioni del Lambic per abbracciare tecniche come la pastorizzazione, la microfiltrazione e l’impiego di edulcoranti artificiali. La mossa fu deprecabile in termini di cultura birraria, ma portรฒ grandi vantaggi imprenditoriali a Belle Vue che continuรฒ a crescere per i decenni successivi. A rendere il suo ruolo ancora piรน controverso ci furono le acquisizioni in successione che effettuรฒ tra gli anni ’50 e ’70, contribuendo alla chiusura di tanti produttori tradizionali. Intorno al 1975 Belle Vue controllava circa il 75% di tutto il Lambic prodotto in Belgio. L’espansione convinse Constant a stringere un accordo con Artois negli anni ’80, cedendo quasi la metร  delle quote societarie. Nel 1988, con la nascita di Interbrew, Belle Vue passรฒ completamente nelle mani della multinazionale belga.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, รจ giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. รˆ organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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