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Ninkasi, Osiride, Aegir e le altre antiche divinità della birra

aegir
Aegir e le sue figlie alle prese con la produzione di birra

Se vi chiedessi di dirmi il nome di una divinità legata al vino, molti di voi risponderebbero immediatamente con Bacco o con la sua controparte greca, Dioniso. Ma se la stessa domanda riguardasse la birra, probabilmente solo pochi saprebbero rispondere. Immagino ad esempio che unicamente i più appassionati tra voi avessero già sentito parlare di Ninkasi, dea sumera che ho citato in un recente articolo sul lato femminile del movimento. Eppure nei secoli le civiltà umane hanno adorato diversi dei della birra, al punto che nell’enciclopedico Oxford Companion to Beer c’è un’intera voce dedicata a questo argomento. Oggi andremo proprio alla scoperta di queste divinità, la cui presenza nei pantheon del passato denotano l’importanza della bevanda a livello sociale e culturale. E – sorpresa sorpresa – partiremo proprio con Dioniso.

Dioniso

Tanto per cominciare Dioniso (e di conseguenza Bacco) non è il dio del vino, bensì quello dell’intossicazione (in senso, diciamo così, sia positivo che negativo). L’associazione con il succo d’uva è una diretta conseguenza delle sue caratteristiche. Tuttavia, come riporta Jay Brooks sul suo blog, in tempi arcaici Dioniso si chiamava Sabazio (Sabzios) ed era il dio della birra. Solo con la diffusione del vino in Grecia cambiò appellativo e peculiarità.

Ninkasi

La già citata Ninkasi è probabilmente la prima divinità associata alla birra e non sorprende dunque che appartenga a una civiltà, quella sumera, che fu tra le prime in assoluto a produrre birra. Ninkasi era la madre di tutto il creato, nata dall’acqua (chiaro il riferimento al Tigri e all’Eufrate) e dea della fertilità, dell’ebbrezza, della seduzione, dell’amore carnale, dell’arte della guerra e, ovviamente, della birra e della fermentazione. Mise al mondo nove figli, tutti battezzati con nomi di bevande intossicanti o con quelli dei loro effetti. Un Inno a Ninkasi è giunto fino ai nostri tempi, composto da due canzoni sumere risalenti al diciottesimo secolo avanti Cristo. Giusto per la cronaca: la birra per i Sumeri era una bevanda sacra e un dono degli dei, con la quale perseguire gioia, sapienza e pace. È assurdo considerare quanto distante fosse tale visione da quella di oggi giorno.

Mbana Mwana Waresa

La birra e le bevande fermentate sono state fondamentali anche per moltissime civiltà africane. Non è quindi un caso che gli Zulu avessero in Mbana Mwana Waresa la loro divinità della birra, che – come in altri casi analoghi – era anche quella dell’agricoltura e del raccolto. Anche in questo caso era una divinità di genere femminile, ma la particolarità non tragga in inganno: in passato la produzione brassicola era un’attività gestita all’interno delle mura domestiche e di cui si occupavano essenzialmente le donne.

Sempre in ambito africano bisogna ricordare Yasigi, un’altra dea della birra, oltre che della danza e delle maschere. Unite le tre cose insieme e potete immaginare l’atmosfera nelle feste a lei dedicate 🙂 .

Osiride

Chiaramente non poteva mancare una divinità della birra anche tra gli antichi Egizi, che sono stati, insieme ai Sumeri, tra i primi a produrre e consumare la bevanda. Osiride fu il dio che trasse i suoi fedeli fuori dall’era del cannibalismo per farli entrare in quella dell’agricoltura, insegnando loro l’arte della produzione brassicola. Era anche il dio dell’al di là, divenuto tale dopo la morte sopraggiunta per mano del fratello – quest’ultimo lo intossicò con birra prima del loro duello. Prima di tornare in vita, si racconta che il suo corpo espulse chicchi di cereali fermentabili (farro e orzo) come dono per l’umanità.

Raugaptais, Raugutiene e Radegast

Appartenenti ai pantheon delle popolazioni baltiche e slave, Raugaptais e Raugutien erano rispettivamente le divinità della fermentazione e della birra, descritte come estremamente affascinanti. Radegast appartiene invece agli antichi culti della Repubblica Ceca ed era allo stesso tempo il dio della birra e dell’ospitalità: la bevanda probabilmente serviva proprio da supporto a quest’ultima attività, tutt’altro che semplice.

Aegir

E in questa rassegna non potevano certo mancare le civiltà scandinave. Aegir nella mitologia norrena era un gigante e re del mare, oltre che inventore della birra. Sarà per questo motivo che era famoso per ospitare le feste degli dei, durante le quali serviva loro generose quantità di birra forte. Come riporta Wikipedia “L’intestazione in prosa del Lokasenna afferma che il suo palazzo è un santuario illuminato dall’oro e dove la birra si versa da sola”. Chi non avrebbe mai voluto essere ospite di Aegir?

Eravate al corrente di queste divinità della birra? Ne conoscete altre?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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10 Commenti

  1. alexander_douglas

    sapevo solo della dea ninkasi e di osiride….per esempio ignoravo totalmente questa cosa di Dioniso pur essendo un cultore di mitologia greca

  2. “Imparando loro l’arte della produzione brassicola”???
    Scusami, ma era impossibile non notarlo, anche perchè in grassetto… 😉

  3. Manca la dea Cerere ed il mitico re Gambrinus.

  4. Il gigante Aegir si è accasato a Flam in Norvegia in un ristorante-brewpub che consiglio caldamente a chi avesse la fortuna di visitare quei lidi.

  5. La birra in sumero “se-bar-bi-sag” (bevanda che fa vedere chiaro), aveva una dea babilonese NIDABA, del frumento e dei cereali. La divinità non era accostata tanto per via delle materie di fabbricazione, quanto perché > protettrice< dei "gal-bi-sag" ovvero, dei mastri birrai reali. La birra, antica ben oltre i 5.000 anni, necessitava di colture cerealicole abbondanti e diversificate nonchè di acqua pura e filtrata. In genere era piuttosto forte con le medesime colorazioni che troviamo in quelle artigianali di ultimissima generazione, tuttavia i sumeri oltre alla birra chiara, producevano quella bianca come la ottenessero non è noto.

  6. Soltanto una piccola precisazione: più volte nell’articolo viene scritto “Dionisio”, ma il nome corretto è Dioniso! Dionisio era un tiranno della Siracusa magnogreca…

  7. Vorrei ricordarti anche Siduri, la fanciulla della “fermentazione”, sia vino che birra, un personaggio che compare nell’epopea di Gilgamesh e ha un ruolo di mediatrice tra il nostro mondo e l’aldilà in questo molto simile a Aegir e sua moglie Ran che, infatti, nella loro sala non accoglievano solo gli Asi ma anche le anime dei naufraghil. A questo proposito, sembra che la birra sia collegata con la morte o comunque sia considerata una bevanda che permette di comunicare con l’altro mondo se consideri che anche Osiride è appunto il dio dei morti e anche a Dioniso erano attribuiti dei riti misterici che aiutavano l’iniziato a raggiungere una sede beata negli inferi

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