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Dieci giorni da sogno: si è chiusa la Settimana della Birra Artigianale 2019

Con una domenica a dir poco scoppiettante si è chiusa ieri la nona edizione della Settimana della Birra Artigianale, la più grande celebrazione nazionale della nostra bevanda preferita che Cronache di Birra organizza dal lontano 2011. Ogni volta questo momento ha un sapore agrodolce: da una parte c’è la nostalgia per la conclusione di una grande festa partecipativa, capace di unire l’Italia birraria da Nord a Sud in un immenso brindisi collettivo; dall’altra la soddisfazione per aver dato voce e risalto a un comparto che ha ancora necessità di essere promosso in maniera organica per raggiungere nuovi potenziali consumatori. Le cifre testimoniano ancora una volta il successo dell’iniziativa: la Settimana della Birra Artigianale si è chiusa con 546 aderenti, 347 eventi e 250 promozioni. Il merito di certi numeri è da ascrivere a tutti coloro che hanno voluto partecipare come aderenti o come semplici appassionati: grazie di cuore a tutti voi, siete l’anima di questa manifestazione.

Come mi ha fatto notare qualcuno, quest’anno la qualità degli eventi proposti si è alzata ulteriormente per assumere una dimensione ancor più culturale. Testimonianza è stata la presenza ad alcune iniziative di persone che in passato hanno accusato la Settimana della Birra Artigianale di essere poco allettante per gli appassionati: vederle tra i partecipanti è stato eloquente della riuscita della manifestazione – o, se vogliamo, della poca attenzione che hanno rivolto alle precedenti edizioni. Eh sì, perché anche in questa occasione non sono mancati eventi dalla natura molto variegata, come cene con abbinamenti inusuali, serate con birrai, visite agli impianti di produzione con degustazioni, ospiti stranieri di grandissimo spessore, presentazioni di nuove birre, concorsi per homebrewer e addirittura mini festival. Tutte iniziative organizzate da pub, birrifici, beershop, ristoranti, associazioni, enoteche e altri soggetti ancora, che quotidianamente lavorano con la birra artigianale.

Questo fermento durato sette giorni aveva avuto la sua anteprima nel weekend precedente, quando già da venerdì 1 marzo eravamo entrati nell’atmosfera della manifestazione grazie al consueto Ballo delle Debuttanti. Il format inglobato nella Festa delle Birre Artigianali di Eataly Roma (che ringrazio per la collaborazione) ha puntato i riflettori su 15 birre inedite provenienti da altrettanti birrifici italiani, permettendo di assaggiare tante novità in un’unica occasione. Rispetto allo scorso anno abbiamo registrato un numero ridotto di birre “strane”: non che siano mancate, ma sono risultate bilanciate da diverse “debuttanti” ligie ai modelli classici. Da rilevare anche un paio di curiosità cromatiche: quasi la metà delle birre appartenevano a tipologie “scure” (Brown Ale, Imperial Stout, Porter, Brown IPA, ecc.) e erano presenti ben due birre di colore rosato (la Kora di Birra dell’Eremo con ibisco e la Real IGA di birrificio Mastio). Dati a parte, la formula anche questa volta è stata ampiamente apprezzata, segno che l’idea possiede grandi potenzialità.

Tornando al “cuore” della Settimana della Birra Artigianale, vale la pena menzionare lo sconfinamento della manifestazione all’estero, fenomeno già accaduto in passato ma mai con tale evidenza. Grande partecipazione è arrivata dalla Spagna, grazie allo spirito d’iniziativa del distributore 32 Great Power che è riuscito a coinvolgere la bellezza di 14 locali sparsi per le principali città iberiche. Ma la manifestazione è arrivata anche in Belgio per merito de La Tana a Bruxelles (ristorante e beershop) e persino in Thailandia grazie all’adesione del Barbon di Bangkok. È probabilmente anche per questo motivo che mai come quest’anno la Settimana della Birra Artigianale ha trovato spazio sui mezzi di comunicazione: non solo quelli specializzati e locali – tante le selezioni regionali degli eventi proposti – ma anche su quelli generalisti come testate giornalistiche, emittenti radiofoniche e notiziari televisivi. Un cassa di risonanza non indifferente per la promozione della nostra amata bevanda.

E quindi dopo aver ripercorso questi sette (anzi dieci!) giorni di grandissimo fermento, non mi rimane che darvi appuntamento al prossimo anno. Ma prima non posso non ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa splendida manifestazione, a partire dagli sponsor dell’edizione 2019. Inizio allora nel rendere omaggio ai due Official Sponsor che hanno voluto sposare anche quest’anno la loro presenza: VDGlass con il suo meraviglioso calice Crafty per la degustazione della birra e Easybrau-Velo, azienda leader per la realizzazione di impianti e accessori per birrifici, microbirrifici e brewpub. Ci sono poi tutti i Supporting Sponsor, il contributo dei quali è stato decisivo: Birra dell’Eremo, Birra dei Vespri, Birra Salento, Cantina della Birra, Malti e Bassi, Mastio e Pork’n’Roll. Senza dimenticare MoBI, Pizza on the Road e Artsia, partner tecnici di fondamentale importanza. E infine, come già detto, un ringraziamento speciale va a tutti gli aderenti, motore della Settimana della Birra Artigianale.

Con oggi ci mettiamo alle spalle nove edizione di questa manifestazione. Quando la ideai nel 2010 mai avrei pensato che sarebbe stata così longeva e che sarebbe cresciuta fino a questi livelli. Ora avremo 12 mesi (o poco meno) per progettare l’edizione del decennale, che per forza di cose dovrà portare con sé molte novità, anche radicali. Rimanete all’ascolto perché gli aggiornamenti non mancheranno. Al prossimo anno!

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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