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Villaggio della Birra 2008: il mio report

Come da due anni a questa parte il mese di settembre è il momento del Villaggio della Birra, la manifestazione ideata e organizzata da Gianni Tacchini per la promozione della birra artigianale italiana e belga. L’idea è proprio di far convivere in un unico evento gli spaccati di due mondi brassicoli così diversi ma anche così vicini: quello belga, che ha fatto la storia di questa bevanda in Europa, e quello italiano, giovane ed emergente, che proprio alla tradizione belga deve tantissimo.

Con Moreno dell\'Olmaia

Il risultato è un festival dove assaggiare tante birre prodotte dai birrifici delle due nazionalità presenti, con il vantaggio non indifferente di poter scambiare qualche chiacchiera con i birrai stessi: una delle principali peculiarità del Villaggio è proprio la presenza dei produttori, e se magari quelli nostrani sono più “alla portata” di noi appassionati italiani, lo stesso non si può dire per quelli belgi. Un appuntamento quindi importantissimo, grazie al quale approfondire direttamente la propria conoscenza su entrambe le industrie brassicole.

Con queste premesse sono partito alla volta di Buonconvento (SI) con la mia ragazza e una coppia di amici, sfruttando la “vicinanza” rispetto ad altre manifestazioni. Alle 13,30 eravamo infatti già sul posto, pronti a iniziare con i primi assaggi. I banchi spina erano disposti su un lato della zona esterna del TNT Pub, dove la manifestazione si tiene, e ben contraddistinti da cartelli espicativi; dietro le spine c’erano i birrai stessi, pronti a riempire i bicchieri dei visitatori.

Tra le birre italiane ho apprezzato soprattutto la PVK del Birrificio L’Olmaia, prodotta con cereali della Val d’Orcia, la Demon Hunter di Montegioco, affinata in botte, e tutta la linea Lambrate, che ormai per me è una sicurezza. Interessante anche la Castagne di Petrognola. Tra le straniere mi hanno affascinato le produzioni Boelens (soprattutto la Balzello, con un uso intelligente del luppolo Cascade) e la Serafijn Tripel di Achilles, un esempio apprezzabile del classico stile tripel.

Nel pomeriggio si è tenuto un laboratorio degustativo condotto da Kuaska e Joris Pattyn, che poi sono stati anche protagonisti del cosiddetto “Talk Show” del tardo pomeriggio: un meeting molto interessente, in cui i due esperti hanno analizzato l’attuale situazione birraria di Italia e Belgio. Ho notato una buona risposta di pubblico, con partecipazione attiva da parte di birrai e ascoltatori. Imperdibile l’ampia parentesi finale sull’impatto della schiuma nel servizio della birra 😉 . Per quanta riguarda i contenuti di questo incontro, vi dedicherò un post specifico a giorni.

Tanti gli amici che ho avuto il piacere di conoscere di persona o di incontrare di nuovo: Kuaska, Schigi, i coniugi Bertinotti, Moreno dell’Olmaia, Nicola Utzeri, John dell’Off License, i St. Cules e molti altri (che mi perdoneranno per la mancata citazione). Verso l’ora di cena abbiamo lasciato il Villaggio ampiamente soddisfatti, con una domenica di relax da passare nelle campagne toscane.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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5 Commenti

  1. ……non pensavo che la mettevi davvero……..Grande Andrea!!!

  2. Non potevo esimermi!

  3. Buona quella alle castagne della Petrognola!!!

  4. Vi abbiamo rivisto volentieri, anche se velocemente. Un ringraziamento anche per la funzione si “sentinella” svolta per evitare di imbattersi nelle poco desiderate forze dell’ordine con i loro assillanti controlli.

  5. Grandi St Cules, peccato essere stati insieme poco tempo. Per la sentinella no problem, è stato divertente andare in avanscoperta, tanto la nostra gentile autista era ampiamente sotto il livello!

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