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Villaggio della Birra 2010: il mio report

I birrai e lo staff al gran completo
I birrai e lo staff al gran completo

Tornare dal Villaggio della Birra è sempre una sensazione particolare, nella quale la nostalgia gioca un ruolo di primo piano. E così oggi sono di nuovo in ufficio, con ancora in bocca il sapore di due belle giornate passate in provincia di Siena, in particolare a Bibbiano, dove si è tenuta l’edizione 2010 di una delle più interessanti manifestazioni italiane. La formula consolidata è stata la garanzia dell’ottima riuscita finale, unica per certi versi, grazie alla presenza di tanti birrai belgi. Questo “dettaglio” ha permesso di respirare un’atmosfera particolare, di taglio internazionale, in un contesto rilassato e tranquillo anche nei momenti di maggiore afflusso (che, per inciso, è stato di tutto rispetto).

Sabato sera: tanti curiosi affollano gli stand
Sabato sera: tanti curiosi affollano gli stand

L’edizione di quest’anno ha proposto un’ampia selezione di birrifici belgi, alcuni dei quali sconosciuti anche agli appassionati più sfegatati. Ad essi si sono aggiunti – come da consuetudine – alcuni produttori italiani, secondo il formato “Belgio vs Italia” che è ormai diventato un simbolo del festival. Data la presenza di birrifici dal Belgio mai provati prima, personalmente ho riservato poca attenzione alle birre nostrane. Tra queste ha ottenuto i favori del pubblico la nuova Bitter di Toccalmatto, ancora senza un nome definitivo. La base è classica, ma c’è una curiosa aggiunta di luppolo Citra che le conferisce un fruttato esotico piuttosto intrigante. Altra novità, la Saison di Extraomnes, ospitata dalle spine del TNT Pub: naso splendido, in bocca va giù bene, ma ci si aspetterebbe un finale più secco. Comunque incarnazione piuttosto convincente.

Uno dei laboratori di Kuaska
Uno dei laboratori di Kuaska

A proposito di Saison, direi che è stato lo stile del festival. La birra che in assoluto ho gradito su tutte è stata la Saison D’Erpe Mere, prodotta da Glazen Toren. Azienda che poteva vantare anche un’ottima Ondineke… mancava solo la Jan De Lichte, che ero curioso di assaggiare alla spina e per l’assenza della quale sono rimasto sconvolto buoni cinque minuti. L’esuberanza di un folcloristico Jef Van Den Steen ha contributo a rendere il Glazen Toren il mio birrificio preferito del Villaggio 2010.

Nota di merito anche per la Saison di De Ranke, un produttore che non ha bisogno di presentazioni. Chi conosce la XXBitter e la Guldenberg sarà stato felice di poter assaggiare due birre non parimenti reperibili: la Noir Des Dottignies e la già citata Saison. Ho trovato interessante (ma forse troppo poco belga) la Maeght Van Gottem di Sint Canarus, realizzata con dry hopping. Curiosamente nella versione in bottiglia è confezionata con un cono di luppolo all’interno!

Con Gianni Tacchini, artefice del Villaggio
Con Gianni Tacchini, artefice del Villaggio

Tra i birrifici che non conoscevo, ho trovato piacevoli la Blond di Hof Ten Dormaal (lavorano con orzo prodotto in proprio) e La Grognarde di Sainte Hélène (in bottiglia). Ho invece trascurato produttori ormai straconosciuti, come Rulles, che non ha certo bisogno di essere testato.

Chiuso il discorso prettamente birrario, il Villaggio ha offerto tanti appuntamenti in questi due giorni. Sicuramente imperdibili sono stati i laboratori di degustazione condotti da Kuaska, che hanno permesso di conoscere nel dettaglio i diversi birrifici presenti alla manifestazione.

Il meeting homebrewers
Il meeting homebrewers

Preziosissimo per gli appassionati di homebrewing è stato il meeting di domenica pomeriggio, durante il quale sono state assaggiate diverse birre autoprodotte, accompagnate dai consigli di alcuni birrai belgi. A tal proposito, quest’anno grazie a MoBI si è tenuto anche il primo concorso homebrewer del Villaggio, di cui tuttavia non conosco gli esiti – sono ripartito proprio quando era appena finito. Molto seguita anche la cotta pubblica in collaborazione con Ars Birraria. Immancabile infine la musica dal vivo nelle due serate e l’angolo ristorazione con una griglia in funzione perenne (per la felicità delle ghiandole salivari di tutti i presenti).

La cosa più bella? Le tante persone incontrate, lo scambio di opinioni con birrai e altri visitatori, le chiacchiere e le risate condivise con gli amici. Due giorni splendidi, merito dell’ottima organizzazione e dell’atmosfera di festa che ogni anno si respira al Villaggio. Al prossimo anno!

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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20 Commenti

  1. Mi accodo volentieri agli elogi espressi da Andrea. E’ sempre un bel fine settimana quello che si passa al Villaggio. Birre ottime, birrai di prim’ordine e gente simpatica. A me sinceramente piacciono più queste manifestazioni dal carattere familiare e dal sapore più ‘artigianale’ rispetto ad altre più in grande stile ma alla fine anche più fredde. L’atmosfera che si respirava al villaggio mi è rimasta dentro.
    Un saluto a tutti 🙂

  2. Era la mia prima volta al Villaggio e trovo che sia un evento grandioso. Un livello medio della qualità delle birre molto alto, anche se qualcosa ha lasciato maggiormente il segno sulle mie papille gustative. Su tutto mi sento di segnalare le due di Sint Canarus, non conoscevo il birrificio, straodinario. E poi la Oesterstout di Schelde Brouwerij, birra molto particolare ma assolutamente unica e irripetibile. Due giorni godibili e molto piacevoli.

  3. @Rik
    Manifestazioni più grandi hanno pregi diversi, ma sicuramente in quelle come il Villaggio si respira un’aria diversa e si torna a casa più soddisfatti. Ne approfitto per salutare tutti coloro che non ho incrociato nella mia fuga di ieri pomeriggio 🙂

  4. @Koster
    Ahimé ricordo poco della Oesterstout, è stata uno degli ultimi assaggi di sabato sera e beh… c’era un po’ di goliardia fuori e dentro di me 😛 . Ergo, non mi è rimasta impressa 🙂 ma me ne hanno parlato tutti bene

  5. il mio riferimento era rivolto all’ultima….. in quel di Piozzo.

  6. Giuseppe Del Giudice

    COM’è ANDATO QUESTO VILLAGGIO?

  7. Bello vedere tanti giovani al meeting HB… 😉
    Isidoro s’è imbiacato un pò…grandissimo compagno di bevute dell’edizione dell’anno passato!! Un saluto.
    Peccato non poter partecipare quest’anno.

  8. Bello davvero , è stata la mia prima volta ma ci saranno sicuramente una seconda e una terza.
    Le birre mi sono piaciute praticamente tutte, ovviamente chi piu’ e chi meno , ma se dovessi fare qualche nome direi la Metisse della Lion a Plume e la Jan De Lichte per il Belgio e la Zona Cesarini e la Duiemes per noialtri.
    Utilissima la navetta , molto ben fatti i laboratori con un Kuaska che come al solito non ha lesinato battute esilaranti sul ns. cavaliere…per la gioia mia e dei presenti!

  9. ma davvero vi ricordate tutte queste cose? io ho i ricordi davvero offuscati!

  10. Una manifestazione importante, sia come location, che come qualità dei prodotti. Organizzare eventi è possibile, organizzarli di questo spessore è difficilissimo, unisco al piacere di aver bevuto ottime birre anche il mio apprezzamento agli organizzatori. Unico neo, la mancanza di alcuni birrai che nei 2 giorni non ho visto, ma forse per colpa mia avendo fatto un pò la spola..cmq ben rappresentati da moreno, Bruno e Allo sempre tutti disponibilissimi e all’ altezza della situazione. Credo proprio che presto dovrò trovare il tempo di andare in belgio a conoscere meglio quella splendida realtà..per ora mi accontento di bere..W il villaggio!

  11. Giuseppe Del Giudice

    azz…. genna’ ti sei arricriato?

  12. arricriato?? hai una pagina con i sottotitoli??

  13. Grazie, Andrea per le tue belle parole. Ho letto solo ora il tuo report perchè anche il dopo-Villaggio è un po’ complicato ed impegnativo. Ringrazio, anche a nome di Gianni, qui dalle pagine del tuo blog, tutti coloro che hanno reso il Villaggio della birra, con il prorpio esserci, quello che è, un bel “posto” popolato da bella gente che ama la buona birra.

  14. Scauca e si…un 2.96 all’etilometro come quest’anno non lo ricordo…cmq non ho parole..quest’anno tra l’altro come hbs credo abbiamo ottenuto degli attestati di stima che mi inorgogliscono…….Turco degno compare di bevute tranne sabato:-))quando la Roma perdeva 5-1…..scherzo…il bello e’ anche il superare delle barriere nazionali politiche…che i nostri governatori vorrebbero farci dimenticare…..al di la di tutto….la birra non so’ se siete d’accordo con me’ ci rende orgogliosi di essere ITALIANI.

  15. Io direi un grazie di cuore a Gianni Tacchini che e’ un grande…senza la pazienza,l’amore,il phatos che ci mette Gianni questa manifestazione non sarebbe realizzabile…ben vengano persone come lui.Proporrei una standig ovation:-)))Clap!clap!

  16. Tornando invece alle birre,credo che il livello sia stato altissimo….per campanillismo non me ne vogliano i belgi che per’altro erano presenti con delle ottime produzioni….ma lasciatemi dire che gli Italiani presenti non stavano a guardare…Moreno come al solito con delle birre di conferma….io per esempio stravedo per la 9…discutibile….ma TOCCALMATO con delle birre stratosferiche…vorrei fare dei gol al 90° come la Zona Cesarini…ma anche con quellla che cambiava il nome a seconda dell’umore..xx iniziale trasformata nell’arco di due giorni…Allo e Bruno simpaticissimi e sempre pronti al commento…Pausa caffe’ nelle novita’,interessanti,Tipopils del birrificio Italiano e Bibock…una sicurezza.
    Tra i birrifici ospiti…una serie di Tripel…da paura,ed anche delle ottime Saison….forse due stili belgi che a livello personale apprezzo molto….ma la differenza la fa la simpatia e la disponibilita’ nei confronti della gente..veramente alla mano…e questo lo si e’ potuto toccare con mano anche durante i meeting hb organizzato da Mobi,dove alcuni masti birrai belgi degustavano le produzioni come l’amico della porta accanto.Insomma la due giorni e’ scivolata via come bere l’acqua…tra risate,bevute e quant’altro….e soltanto chi non e’ venuto potra avere il rimpianto,ma vorrei che questo post con tutti i suoi difetti possa essere da stimolo a chi’…quest’anno non e’ potuto venire,e’ che il prossimo anno possa metterlo al primo posto tra i suoi appuntamenti birrai imperdibili.
    Un ringraziamento particolare a Turco…che ha condiviso con gli hbs due giorni bellissimi,ma anche a Manuela fotografa alla ricerca delle cose simpatiche e semplici di questa festa.

  17. @Isidoro
    Grazie a voi ragazzi, HBS sempre al top, sempre presenti negli eventi importanti e sempre simpaticissimi. Ottimi i momenti condivisi in quel di Bibbiano 🙂

    Ne approfitto per sottolineare ancora l’incredibile lavoro di Gianni, che rimane sempre lontano dai riflettori, ma che invece merita tutta l’attenzione possibile per un evento splendido come il Villaggio. A tal proposito linko questa intervista che gli ha fatto Luigi D’Alise http://www.slowsud.info/?idcnt=5841&lang=it

    E complimenti anche ad Alberto, sempre presente al beershop della manifestazione. L’unica nota negativa? Che il Villaggio dura solo un fine settimana!

  18. Bello,bello,bello.Inaspettatamente si è divertita pure la mia amara metà (che è praticamente astemia) che ci era venuta “solo” per fare una gita fuori porta e che poi rischiava di divertirsi più di me (bevitore di lungo sorso come il mio omonimo sa bene).Livello delle birre molto alto,con le “solite” e solide conferme e delle piacevoli scoperte.Che dire,l’anno prox mi faccio la 3 gg completa (voglio farmi pure il pre-villaggio)

  19. Leggendo questo report non mi stupisco più se nella (secondo me pessima) guida EuroHop chi ha scritto la sezione delle Fiandre ha scambiato un fast food per un ristorante di cucina tradizionale!

  20. @ Lembeek

    Se argomenti forse hai più possibilità di non passare da “acido commentatore che non ama se stesso e per questo deve maltrattare gli altri”.

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