
Iniziamo un nuovo anno solare di post con le notizie definitive su Birra dell’Anno, il più prestigioso concorso birrario d’Italia, organizzato da Unionbirrai. Prima però una piccola nota autocelebrativa, che spero possa essere di buon augurio per questo 2011 appena cominciato: grazie anche al contributo di Davide, negli scorsi giorni il portale Wikio ha finalmente pubblicato la classifica dei blog italiani che trattano l’argomento “birra”… e beh, in prima posizione appare proprio Cronache di Birra. Inutile nascondere la mia soddisfazione, ringrazio tutti coloro che frequentano quotidianamente queste pagine e che hanno contribuito al raggiungimento del risultato 🙂 .
Ok, torniamo a Birra dell’Anno. Le novità di questa edizione 2011 sono tantissime, a partire dalla riorganizzazione delle categorie, cambiate sia in termini quantitativi che semantici. Il numero è quasi raddoppiato, passando dalle 11 dello scorso anno alle 20 di questa nuova edizione. Una differenza notevole, che probabilmente deriva dalla consapevolezza di ricevere un numero elevato di birre iscritte – diversamente alcune categorie potrebbero risultare piuttosto “sguarnite”.
A livello semantico le categorie non sono più individuate in base al criterio tipologia di fermentazione + gradi plato, bensì sono ora divise in macro-stili di riferimento, tuttavia piuttosto elastici. Il caso limite in questo senso sono alcune categorie nelle quali rientrano indifferentemente alte e basse fermentazioni, ovviamente accomunate da caratteristiche condivise.
Ma ecco la lista completa, che vale più di mille spiegazioni:
- Chiare, alta e bassa fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione tedesca
- Ambrate e scure, alta e bassa fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione tedesca
- Bassa fermentazione, alto grado alcolico, d’ispirazione tedesca
- Alta fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione anglosassone
- Alta fermentazione, luppolate, d’ispirazione angloamericana
- Alta fermentazione, alto grado alcolico, d’ispirazione angloamericana
- Scure, alta fermentazione, basso grado alcolico, d’ispirazione angloamericana
- Scure, alta e bassa fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana
- Alta fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione angloamericana
- Birre con frumento maltato, di ispirazione tedesca
- Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione belga
- Chiare, alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga
- Scure, alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga
- Spezie e cereali, alta e bassa fermentazione
- Affumicate, alta e bassa fermentazione
- Affinate in legno, alta e bassa fermentazione
- Birre alla frutta, alta e bassa fermentazione
- Birre alla castagna, alta e bassa fermentazione
- Birre acide
- Birre al Miele
Poiché immagino che il solo nome delle categorie potrebbe non essere troppo significativo, se volete capirne di più vi consiglio di leggere le descrizioni complete sul sito di Unionbirrai. Si tratta di una riorganizzazione radicale e coraggiosa, basata in parte su criteri innovativi e inusuali. Cosa ne pensate?
Grandi manovre anche per quel concerne la giuria, che anche nell’edizione 2011 sarà copiosa e di primo piano, con tanti nomi importanti del panorama italiano e straniero. Nello specifico: Laurent Mousson (vice presidente EBCU), Carl Kins (giudice internazionale), Jos Brouwer (direttivo EBCU), Melissa Cole (scrittrice e birraia), Anna Managò (Innovation Manager per Carlsberg Italia), Hans Peter Drexler (mastro birraio), Stefan Stang (fondatore dello European Beer Star), Jeff Evans (scrittore), Theo Flissebaalje (delegato EBCU), Marco Giannasso (Unionbirrai), Rick Lindqvist (delegato EBCU), Daniele Fajner (docente Università di Bologna), Stefano Cossi (birraio), Sara Colombera (direttrice esecutiva dell’Enoteca Regionale della Serra e del CERVIM), Fulvio Giublena (ex consigliere Unionbirrai), Alessio Leone (blogger), Mirco Iacovino (giudice a Birra dell’Anno 2010), Maurizio Maestrelli (giornalista), Luca Giaccone (Slow Food), Tullio Zangrando (co-fondatore AITB), Daniele Merli (homebrewer), Alexander Jaeger (direttore Dipartimento di Chimica Biologica dell’Università di Wels in Austria).
Oltre ai nomi appena menzionati, ci sono altri due posti da colmare. Il primo sarà quasi sicuramente destinato all’amico Evan Rail, americano ed esperto di birra, che vive da anni a Praga. L’altro invece è ancora da assegnare…
Il presidente di giuria sarà Flavio Boero, un conoscitore della bevanda come pochi altri in Italia. La sua nomina ha suscitato qualche polemica (tanto per cambiare), poiché attualmente ricopre l’incarico di Quality Assurance Manager per Carlsberg Italia. In altre parole: la giuria del più importante concorso italiano sulla birra artigianale è “guidata” da un rappresentate dei prodotti industriali. Scelta rischiosa? Conoscendo Flavio direi assolutamente di no, ma se penso al suo ruolo professionale… beh qualche dubbio mi sovviene. Al di là delle incognite concettuali, comprendo la scelta di Unionbirrai di puntare sulla sua professionalità.
Per quanto riguarda il resto, le iscrizioni al concorso sono state aperte negli scorsi giorni. Ogni birrificio può partecipare compilando l’apposito form, mentre per informazioni dettagliate è doveroso consultare approfonditamente il regolamento. Come ormai consuetudine, le premiazioni avverranno a febbraio, nella prestigiosa cornice di Selezione Birra (ex Pianeta Birra). In bocca al lupo a tutti i partecipanti!
22esimo.
(da leggersi alla Francesco Paolantoni) Ho vinto qualche cosa!? 😀
Occhio alle spalle….ti sono in scia….:)
contributo di XXX ?
Sono diventato uno dei cattivi dei fumetti? (almeno dal nome… :P)
Che figuraccia 🙂 Perdonami, dovevo tornarci ma mi son dimenticato
Preferivi “Gargamella”? 🙂
Leggendo XXX pensavo a mister X dell’uomo tigre.
La pelle viola mi mancava.. 😛
🙂
Il più prestigioso concorso birrario d’Italia !!
Per chi ?
Per “anzianità” e livello della giuria è il più prestigioso
Però non ti preoccupare, che il CIBA da te organizzato secondo me viene subito dopo
@ turco Per “anzianità” e livello della giuria è il più prestigioso
Bastava che scrivessi ” per me” è il più prestigioso.
@ turco
Però non ti preoccupare, che il CIBA da te organizzato secondo me viene subito dopo
Guarda che non è organizzato da me! ma da ADB.
@ turco secondo me viene subito dopo
Ma va !!! c’è ne sono solo 2 di concorsi nazionali
Sì Paolo, ora aggiungo un “secondo me” in ogni frase del blog, visto che magari c’è qualcuno che ha problemi a capire che il blog (web+log) è uno strumento di impronta decisamente personale.
Poi se mi porti dati incontrovertibili del perché il CIBA è più prestigioso, sono pronto a cambiare opinione
Dai su, non è che bisogna fare sempre a chi ce l’ha più lungo…
@ turco Poi se mi porti dati incontrovertibili del perché il CIBA è più prestigioso, sono pronto a cambiare opinione
Guarda che non ho mai scritto che il CIBA è più prestigioso.
“Comunque basta” tanto non cambia niente!
Per” anzianità” è nato prima il nostro.
ma non doveva chiudere unionbirrai?
Speriamo di no. Una sana concorrenza può solo fare del bene.
>Si tratta di una riorganizzazione radicale e coraggiosa
il fatto che una cosa normale, di buon senso, giusta e fatta in quasi tutti i concorsi diventi “radicale e coraggiosa” mi fa pensare che come sistema paese non siamo messi benissimo.
Beh radicale e coraggiosa per l’organizzazione del concorso, se sai come erano impostate le categorie fino allo scorso anno. Non è mai facile cambiare rotta… una riflessione che non richiede certo di tirare in ballo il sistema Italia
trattasi di iperbole, non volevo accollarti la responsabilita’ del sistema paese.
Le categorie erano per gradi plato, e’ un cambio radicale rispetto all’anno scorso, non in senso assoluto. Ok, hai usato una iperbole.
La giuria è di alto livello,ma non basta a dare prestigio e credibilità ad un concorso nel quale vengono messe in un unico calderone birre fatte con procedure e tecniche di birrifricazione radicalmente diverse.
Mi chiedo quale sia il motivo che abbia spinto a fare questa scelta, perchè con tutta la buona volontà che posso metterci non riesco a trovarne uno.
condivido assolutamente. Poteva essere anche un’idea slegarsi dagli stili (alcuni troppo tassativi, altri troppo generici), ma fatta in questo modo diventa un bel casino.
……Kuaska???
Ma se uno (a caso eh… 😉 ) avesse una birra di ispirazione belga di 10,5°P e 4,4 % alc.vol….dove dovrebbe iscriverla?
Categoria 11?
Sarebbe fuori di mezzo plato e di un decimo di grado, ma, leggendo in fondo riguardo alle indiacazioni di gradi “ricordiamo che si tratta di dati indicativi e non restrittivi”.
Non avevo letto il disclaimer sull’elasticità…
@Andrea
Sara lavora per il Cervim (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana).
Corretto grazie
Parteciperò il prossimo anno….
Caratteristiche descrittive delle categorie
19) Birre acide
Aroma: Sudore di cavallo
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