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Eventi a breve: Vinitaly e La grande sete

Domani debutterà a Verona l’edizione 2011 di Vinitaly, manifestazione dedicata alla spremuta d’uva 😛 che non necessita certo di presentazioni. Come sottolinea stamattina Maurzio Maestrelli sul suo Birragenda, per la prima volta in assoluto la birra artigianale sarà grande protagonista, “relegata” – com’è normale che sia – nell’area di Agrifood Club, ma presente con un numero di birrifici ben superiore rispetto al passato. Un’ulteriore occasione per incuriosire i bevitori di vino e confermare che la bevanda di Cerere non ha niente da invidiare ai prodotti dell’industria enologica.

L’elenco dei birrifici partecipanti a Vinitaly è dunque piuttosto corposo: Baladin, Birra del Borgo, Amarcord, Grado Plato, Ducato, Abbà, Tenute Collesi, Birrificio Italiano, Birrificio Mani’s, San Gabriel, Pratorosso, Mastri Birrai Umbri, Theresianer. Interessante notare che accanto a nomi consolidati ce ne sono altri meno abituati a partecipare ad eventi pubblici, soprattutto se più simili a festival birrari classici che a saloni enogastronomici. Inoltre sembra che i produttori non faranno mera presenza, ma arriveranno agguerriti a Vinitaly, come dimostra il post pubblicato ieri sul blog della Birra del Borgo.

Facile credere che la birra sarà anche argomento principale di alcuni incontri di degustazione. Vinitaly proseguirà fino a lunedì 11 aprile e si terrà a Veronafiere in viale del Lavoro 8. Per ulteriori info date un’occhiata al sito web della manifestazione.

Chi è invece alla ricerca di un evento molto più informale sappia che sabato 9 aprile il Dickinson Pub di Scandiano (RE) organizza la seconda edizione de La grande sete. Si tratta di una rassegna di birre internazionali molto particolare, che permetterà di assaggiare ben 17 produzioni diverse durante tutto l’arco della giornata, dalle 17,30 fino alle 2,00 di notte. Ogni mezz’ora lo staff proporrà una nuova birra alla spina, offrendo ai partecipanti un’ottima selezione dell’arte brassicola belga, italiana e tedesca.

Le birre che si alterneranno saranno (in ordine di apparizione): Mittenwalder Pils, IV Saison, Der Vogel, Cuvée De Ranke, Seta, Backdoor Bitter, De Ranke Hop Harvest 2010, Statale 63, Tripel Klok, Brewfist Burocracy, 4punto7, Birranova Linfa, Aynger Hell, San Lorenzo, Vertigo, Berg Gold, Brusca. Ogni “assaggio” da 30cl costerà 3 euro. Alle 22,00 si terrà il concerto di Freddy J. Night & Stralight. Per ulteriori informazioni vi rimando al sito del Dickinson.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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32 Commenti

  1. Sarà anche la prima volta di Kuaska al Vinitaly, presente allo stand Heres (distributore di grandissimi vini, oltretutto…) con Jerome di BFM e Walter di Loverbeer!
    Andateli a trovare!

  2. A quando uno stand di vini all’I.B.F.?

  3. Il problema non è il vino (cugino affatto lontano)….è l’interesse verso il canale di vendita della Ristorazione….quindi i birrifici suddetti stanno puntando a quel canale……
    chi con maggiore consapevolezza (con strategie chiare) chi quasi casualmente….
    Tutto ampiamente legittimo ed interessante……anche se oggi mi ha telefonato un cliente del canale “Specializzato” (Pub and Beershops) abbastanza scandalizzato da tale partecipazione …egli sosteneva di non avere più una gran voglia di comprare alcune birre ……e questo deve far pensare….

    A proposito..nessuno si chiede chi siano questi fantomatici “Mastri Birrai Umbri” ?

  4. E’ uno dei primi esempi di futuro “Birrificio Agricolo” all’italiana 🙂
    E’ una società cooperativa con sede a Bastardo ….Giano dell’Umbria…nella stessa sede della Farchioni Oli……..
    Indovinate che sono i soci della cooperativa……. 🙂

    • Ci fai qualche nome?

    • Okkio Catalizzatore, non è educato generare dubbi su chi e su cosa non si conosce, ti inviterei prima di scrivere i tuoi eloqui e generare sarcastiche perplessità di “conoscere” questo genera normalmente cultura e sapere. Con grande cordialità e stima. Andrea (www.mastribirraiumbri.it)

  5. simone monetti

    Ogni canale di vendita è legittimamente percorribile, ci mancherebbe. Gli eventi in arrivo (IndiPub ed altri) puntano ad indicare il canale dei pub come quello di elezione per la birra artigianale italiana.
    A me personalmente non piace per niente l’intromissione del mondo del vino nel nostro, ma abbiamo, come ho già detto tante volte, enormi responsabilità.

  6. Chi finanzierà la Cooperativa ?
    Ricordatevi cosa Vi ho detto tempo addietro….
    Io sono Birrificio Artigianale fatto con i miei risparmi e pago una scatafascio di tasse……e poi arriva qualcuno ….magari già multimiliardario 🙂 che può utilizzare per finanziare le proprie attività….i soldi delle mie tasse……usando stratagemmi incredibili……
    Bella cosa….grande Italia……bel paese di m…….

  7. x Simone…
    il canale tradizionale è inevitabilmente quello del Pub……Indipendente (sicuramente meglio per prodotti di alto livello qualitativo) ma anche no……(in Inghilterra le due cose convivono alla grande..per cui alla spina nello stesso locale puoi trovare sia birra industriale che birra artigianale)….
    ma la Birra Artigianale italiana ha grandi possibilità nel canale della Ristorazione e credo non debba lasciare questo canale (oltretutto redditizio) aLL’INDUSTRIA…..o peggio ai nascenti birrifici “Agricoli” o Cooperativi 🙂

    • simone monetti

      E chi ha detto di volerglielo lasciare? 🙂

      • Era un discorso generico….ogni birrificio è bene che abbia una sana strategia e politica commerciale….coerente con i canali di vendita dove vuole agire….
        Il vino è in crisi e quindi molti si “buttano” sulla birra…..(meno male..)..

        Comunque il discorso grave e pericoloso è l’altro…..imprenditori privi di scrupoli che vedono una grande opportunità nel settore della Birra Artigianale e che a breve creeranno grande confusione e destabilizzazione….

        Meditate gente …meditate….

  8. La presenza dei birrifici al Vinitaly ha la stessa valenza, a mio avviso, di quella dei vini al Pianeta Birra.Ogni volta che vedendo le cantine di vini e spumanti al Pianeta Birra la trovavo sempre una nota un po’ stonata, ora è lo stesso per i birrifici al Vinitaly.
    Però comprendo bene che si cerchi di allargare la visibilità della propria azienda anche a quei settori non propriamente di “appartenenza”. Molto dipende dai volumi che un’azienda birraria produce e dalla presenza più o meno consolidata nel mercato: i nuovi arrivati possono ricevere una spinta in più in termini di visibilità, senza dubbio.

  9. i nomi per Livingstone sono…..Roberto…Pompeo…Giampaolo….Marco….

  10. Agostino dice nella precedente intervista

    “Vorrei rivolgermi sempre di più al mercato della birra ed evitare di entrare in quello del vino, che è invece una tendenza che oggi sta emergendo in maniera abbastanza evidente”

    Boh…..

    • Significa che lui fà prodotti per PUB….
      Il suo prodotto autovendente…autentico capolavoro birrario è la Tipopils…ed è quello che gli dà il pane….
      La Tipopils è sicuramente un prodotto da PUB e non da Ristorazione….cosa vuoi che dica ?
      Io la penso diversamente c’è spazio sia per gli uni che per gli altri…..altrochè…

      • Io dissento. D’accordo sulla seconda affermazione, che rimanda a un post passato sulla necessità di creare prodotti di facile e immediato consumo, ma fare una distinzione tra “birre da pub” e “birre da ristorazione” mi sembra alquanto azzardato.
        L’abbinamento gastronomico è “un più”, che non toglie o aggiunge nulla al piacere di bere una buona birra “da sola”, e il PUB ne è il luogo sovrano. Un buon pub offre una linea differenziata, tra prodotti di facile beva e prodotti sicuramente più complessi e di non largo consumo. Quello che cambia è sicuramente il prezzo, al pub è bloccato (almeno di non vedere quanto prima pinte a 8/9/10 euro) e quindi il publican si barcamena per ottenere una media di costo sulle sue linee di birra inerente al suo guadagno, al RISTORANTE (che se ne escludiamo un paio gli altri non sanno manco quello che vendono) il ventaglio prezzi è certamente più alto…Vedo bocce vendute anche sopra i venti euro.

        Per quanto mi riguarda non mi è mai passato per l’anticamera del cervello di pensare a birre “da pub” e birre “da ristorazione”, pensavo appartenesse a Baladin più per filosofia commerciale che hanno sempre seguito (primi, geniali e straimitati) che per un dato effettivo…La birra è bona da sola, bene ad altri mercati (sicuramente più rimunerativi del pub, DICIAMOLO PER FAVORE), ma guai a perderne il suo significato primario, popolare, accessibile e fruibile per tutti.

        • Ah, ieri sera mi hanno intervistato dei tizi dell’ADN Kronos per Assobirra sugli abbinamenti gastronomici con la birra…Moda del momento o precisa volontà di indirizzare un mercato???

        • Beh su questo è evidente che non sono d’accordo…..
          Esempio:
          – Tipopils al PUB và alla grande….ma al Ristorante non la vedo proprio…
          – T-Bir al Ristorante ha immense potenzialità e dà soddisfazione in abbinamento….mentre al PUB non si è mai vista….

          Poi uno può avere i suoi gusti personali.(e io ho già detto che amo bere birre beverine in quantità al PUB…)….ed è giusto avere una offerta differenziata così uno può scegliere in libertà….
          Sul fatto che ci siano mercati più remunerativi mi pare evidente ! E allora ? Che facciamo , li schifiamo? Li lasciamo ai soliti quattro furbetti del quartieruccio o all’industria? La ristorazione è un canale che potrà garantire la sopravvivenza per molti Birrifici Artigianali Italiani….perchè dovranno fare media tra qualche marginino in più guadagnato in questo canale rispetto a qualche perdita producendo fusti per i PUB….

          • Analisi perfetta. Anche se di T-Bir ne sparerei un fusto al giorno…;-)
            L’importante è avere un quadro onesto e veritiero della situazione, sul quale ognuno potrà fare le sue personali considerazioni.
            Per quanto mi riguarda non posso che riquotarmi su quanto ho scritto sopra.

        • grande colonna

  11. x Livingstone
    I quattro nomi precedenti sono i componenti della famiglia Farchioni ….unici soci soci della cooperativa…nonchè Mastri Birrai UMbri 🙂

  12. Mi chiedo, ma perché il mondo della birra a Vinitaly? L’avrei capito qualche anno fa, ma ora che la Birra Artigianale in Italia è esplosa perché questa scelta? Secondo me ha un po’ di “provinciale”. E’ il momento di affermarsi e smarcarsi definitivamente, sono due mondi distinti. Bisogna volare alto con le proprie ali. Più ci penso e più credo sia stata una scelta del tutto sbagliata.

  13. Quoto Koster, finalmente uno che l’ha detto.

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