Come ogni anno in questo periodo la Brewers Association ha svelato i vincitori del concorso legato al Great American Beer Festival, una delle manifestazioni birrarie piĆ¹ grandi e importanti del mondo. Per darvi un’idea delle dimensioni del contest, anche stavolta basta sciorinare l’impressionante serie di numeri: 666 birrifici iscritti provenienti da 48 stati americani, che hanno presentato 4.338 birre divise in 84 stili e valutate da 185 giudici di 11 diverse nazioni. Per la cronaca si tratta di tutti dati in netta crescita rispetto alla scorsa edizione – in particolare il numero di produzioni iscritte ĆØ salito di oltre il 10% – che confermano l’inarrestabile ascesa del movimento birrario statunitense. Ma passiamo ai risultati…
Come di consueto partiamo con i premi assoluti, assegnati alle migliore aziende suddivise per tipologia (birrificio o brewpub) e dimensioni. Il riconoscimento come miglior microbirrificio ĆØ andato a Funkwerks di Fort Collins, nel Colorado; quello come miglior birrificio di medie dimensioni a Troegs Brewing Company di Herhey (PA); quello come miglior birrificio di grandi dimensioni alla Pabst di Los Angeles (CA). Passando alla seconda tipologia, il piccolo brewpub del 2011 ĆØ risultato essere Devils Backbone di Roseland (VA), il brewpub di medie dimensioni The Church Brew Works di Pittsburgh (PA), il grande brewpub Great Dane di Madison (WI). Meraviglia l’assenza tra questi ultimi delle filiali Pizza Port, progetto dominatore della categoria negli ultimi anni.
Considerando che per ogni stile previsto dal concorso ĆØ stato stilato un podio, potete capire che siamo ben oltre le 200 birre premiate. Per questa ragione mi limiterĆ² a commentare i risultati piĆ¹ interessanti, mentre se volete una visione d’insieme potete fare riferimento al pdf pubblicato dalla Brewers Association.
Uno dei risultati piĆ¹ interessanti ĆØ la medaglia d’oro della Tap It IPA nella categoria delle American-Style India Pale Ale. Si tratta dello stile con il numero piĆ¹ alto di birre iscritte (ben 203), nella quale ha trionfato un birrificio della California. E’ un’azienda relativamente giovane (anno di fondazione 2010), che per la prima volta ha ottenuto un oro al GABF. Dietro alla birra in questione si sono piazzate nell’ordine la Pallet Jack IPA del brewpub Barley Brown (OR) e la Duet di Alpine Beer (CA).
Spulciando gli altri risultati si incontrano nomi noti e nomi praticamente sconosciuti. Tra i primi segnalo la Hazelnut Brown Nectar di Rogue, che bissa l’oro giĆ vinto nel 2011: attenzione perchĆ© questa eccellente birra alle nocciole (ispirata alla ricetta di un homebrewer) rischia di entrare nella leggenda al pari di altre “colleghe” americane. Tuttavia si tratta dell’unico riconoscimento ottenuto dal birrificio di Newport, che dunque deve incassare un netto ridimensionamento dopo le ottime prestazioni degli anni passati.
Lo scorso anno notai come tra i vincitori c’erano pochissimi birrifici diffusi anche alle nostre latitudini, rientranti dunque nel novero di quei produttori “storici” per il nostro mercato. Questo trend nel 2012 mi sembra ancor piĆ¹ marcato, poichĆ© bisogna registrare l’assenza di birrifici come Anchor, Dogfish Head, Stone, Flying Dog, Great Divide, Hoppin’ Frog, Smuttynose, Terrapin, Southern Tier. Magra consolazione per Left Hand, premiata solo con un bronzo nelle Ordinary or Special Bitter. Un unico terzo posto anche per Port Brewing, che perĆ² si riscatta con il progetto parallelo Lost Abbey (una medaglia per metallo).
Probabilmente questa tendenza suggerisce un cambio di guardia nel mercato americano, con le nuove leve che sono partite in quarta riuscendo a ottenere risultati eccellenti da subito. Oppure, data la ridotta selezione di produttori disponibili in Italia, si tratta semplicemente di una coincidenza. Non si puĆ² negare perĆ² che la mancanza di certi nomi lascia sicuramente interdetti.
Si salva dall’ecatombe dei nomi prestigiosi il sempreverde Sierra Nevada, che ottiene un argento nelle Imperial Stout e, soprattutto, un oro con la Estate Homegrown nella nuova categoria delle Fresh Hop Ale (birre prodotte con luppolo appena raccolto).Ā Due marchi californiani confermano il loro ottimo livello qualitativo: si tratta di Firestone Walker (2 ori e 1 bronzo) e del giĆ citato progetto Pizza Port (5 ori e 1 bronzo divisi in 3 diverse filiali), sulla cresta dell’onda ormai da diversi anni.
Da notare che tra i birrifici premiati ci sono diversi birrifici dell’Oregon, alcuni dei quali saranno protagonisti questa settimana in un gran numero di pub e beershop di Roma e dintorni.
Avete qualcosa da aggiungere sui risultati del GABF 2012?
Pizza Port ha giĆ vinto un miliardo di premi di ogni genere negli anni passati, compreso il miglior large brewpub per Carlsbad lo scorso anno (la proprietĆ ĆØ unica per tutti e quattro)
han fatto bene a premiare altre realtĆ , non a caso non californiane, e nemmeno dell’Oregon, che segue a ruota in quanto a diffusione birraria
Oregon -> Colorado…
avevano vinto pure lo small brewpub con Ocean Beach…
http://www.brewersassociation.org/pages/media/press-releases/show?title=2011-great-american-beer-festival-winners-announced
da notare che
Category: 18 American-Belgo-Style Ale, 71 Entries
Gold: Le Freak, Green Flash Brewing Co., San Diego, CA
Silver: Chainbreaker WIPA, Deschutes Brewery, Bend, OR
Bronze: A Little Crazy, Revolution Brewing, Chicago, IL
Oro e argento sono disponibili nei beershop nostrani:
La prima non mi ĆØ sembrata in forma;
la seconda l’ho bevuta sabato ed ĆØ diventata la mia session per eccellenza š
Ho dimenticato di aggiungere una cosa, lo faccio qui nei commenti. Tra le Robust Porter non ĆØ stato assegnato l’oro… vi ricorda qualcosa?
La mancata assegnazione dell’oro per le IPA nostrane?
Yes!
A Rimini mi dissero che le parimerito erano buone ma non spiccavano sulle altre da poter/dover assegnare un primo posto assoluto….
Beh diciamo che piĆ¹ che altro nessuna aveva raggiunto un livello di eccellenza tale da giustificare l’assegnazione di una medaglia d’oro. Consuetudine che come si puĆ² vedere non ĆØ rara anche in concorsi con migliaia di birre a referto.
Dal numero dei birrifici iscritti si evince che la birra americana ha bisogno di un esorcista.
solo in bottiglia o c’ĆØ anche qualche fusto in giro ?
Campioni del mondo: http://youtu.be/7NVjRJSZuXo
Non l’ho mai assaggiata, ma a questo punto pure per me ĆØ la birra piĆ¹ buona del mondo