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Birre sotto l’albero 2012: il mio resoconto

Foto: In Fermento

Come forse saprete, nel passato fine settimana si è tenuto l’evento Birre sotto l’albero, che in realtà continua anche oggi con diversi appuntamenti tra Roma e dintorni. Sebbene dunque non sia ancora conclusa, direi che possiamo comunque tirare le somme di questa grande, sesta edizione. Un’edizione che, a detta degli organizzatori, ha stracciato ogni precedente record di affluenza e consumo: già a fine sabato tantissime birre natalizie erano finite, al punto che alcuni fusti sono stati preservati per dare un senso alla giornata di domenica. Numeri a parte, Birre sotto l’albero ha confermato ancora una volta tutte le premesse: grande atmosfera, tanti amici, una marea di birrai rilassati, esperti e appassionati da tutta Italia. Come sempre è stata una bellissima festa, un appuntamento a dir poco imperdibile.

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Come avrete notato non ho parlato di birre. Il motivo – ripetuto a più riprese in questi giorni – è che in un evento del genere ciò che è presente all’interno del bicchiere passa in secondo piano. Sia chiaro, senza delle ottime birra natalizie la manifestazione in questione non esisterebbe, ma paradossalmente è tutto ciò che ruota intorno alla birra a rendere speciale Birre sotto l’albero. Credo che chiunque abbia partecipato alla due giorni di Ma che siete, bir&fud e Open Baladin possa condividere in pieno tale considerazione.

Non per questo motivo però non dobbiamo parlare delle birre, anche perché le produzioni presenti erano tante e molto interessanti. Purtroppo non ho potuto assaggiare tutto, perché altrimenti oggi non sarei qui a scrivere 🙂 , quindi le mie impressioni saranno soltanto una fotografia parziale di quanto proposto da Birre sotto l’albero.

Forse la mia personale best of the show è stata la nuovissima D&G di Foglie d’Erba, una Stout piena e calda, aromatizzata al cardamomo. Nata in collaborazione con il mitico Derek Walsh, è una Winter Warmer molto particolare, in cui la speziatura ben si sposa con le note “scure” da Stout e risulta gestita alla grande come nelle migliori creazioni di Gino Perissutti (un maestro in questo senso). Prima della manifestazione non c’era alcuna informazione su questa birra, quindi possiamo tranquillamente definirla almeno la sorpresa di questa edizione.

Restando alle birre italiane, ho apprezzato decisamente la Cometa Rossa di Orso Verde: è complessa e avvolgente, ma anche molto bevibile, con un finale piuttosto luppolato. Il luppolo utilizzato è il russo Serebrianker, considerato antenato del più famoso Cascade. Gran bel colpo per Cesare Gualdoni. Non male anche un’altra kerst luppolata e cioè la Verguenza Xmas di Menaresta: non è certo una natalizia in senso tradizionale, ma la sua realizzazione è davvero ottima. Un altro centro per Marco Valeriani, che in quanto a birre luppolate ha poco da invidiare ad altri birrai.

Tra gli altri assaggi interessanti segnalo la Mancina XL del Birrificio del Forte, la Agreste Fidelis di Free Lions, la A Renna Gluh di Loverbeer (con quella speziatura arrogante l’avrei voluta provare bollente!), la Carrobiolo 1111. E poi c’erano anche birre non natalizie, come la Mezzasegale di Bi-Du e Montegioco (ottima per riprendersi tra una kerst e l’altra), la Saclè di Montegioco (un blend acido di tre birre della casa) e la sicurezza Via Emilia del Ducato (ogni tanto una Pils ci stava bene).

Sono rimasto molto insoddisfatto invece dalle birre straniere. La Stille Nacht di quest’anno (De Dolle) non mi ha convinto pienamente: provata venerdì al Blind Pig, l’ho trovata meno intensa di altre edizioni e con una nota alcolica più in evidenza rispetto al passato. Non la peggiore Stille Nacht degli ultimi anni, ma neanche la migliore. La migliore belga in assoluto è stata forse la Zinnebir Xmas di De La Senne, complessa ma con un taglio discretamente secco, mentre mi hanno deluso Canaster (Glazen Toren), Winterkoniske (Kerkom) e Cuvée d’Oscar (Craig Allan). Interessante invece l’esperimento Son of a batch di Monarchy of Musselland, una Dark Gose abbastanza gradevole, anche se la classica Gose di Bayerischer Banhof (presente alla spina) è tutta un’altra cosa.

Chiuso il discorso assaggi parliamo di alcuni eventi collaterali. Riccardo Franzosi di Montegioco è stato eletto Birraio dell’anno nel concorso omonimo indetto da Fermento Birra: si tratta di un giusto riconoscimento per una persona appassionata e capace, senza concorrenti nell’uso degli ingredienti locali, ma anche bravissima nella produzione di birre da tutti i giorni (spesso le sue sono sottovalutate). Tutto esaurito poi per i due laboratori di Kuaska, che hanno rappresentato una sorta di passerella per tutti i birrai partecipanti.

Direi che c’è poco altro da aggiungere, anche perché in questi casi le parole non riescono lontanamente a spiegare il senso di una manifestazione del genere. La nostalgia per questo fantastico fine settimana si farà sentire per le prossime settimane, per fortuna stasera sarò in Taberna per la coda finale di Birre sotto l’albero. Ci vediamo il prossimo anno, un saluto a tutti gli amici con cui avrei voluto passare molto più tempo.

E come è stato il vostro Birre sotto l’albero? Cosa avete bevuto di interessante?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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17 Commenti

  1. Meno male che ha iniziato qualcun altro a dire che la stille era deludente 😀
    Non avrei mai osato di emettere tale parere per primo.

    Ovviamente parlando in modo relativo; ma anche no.

  2. Più che di evento parlerei di una bellissima festa… L’atmosfera è stata fantastica a partire dal Venerdì del Blind Pig. E’ stata anche un’ottima occasione per conoscere alcuni birrai, su tutti Craig Allan con il quale ho trascorso buona parte della serata di Venerdì e un’oretta Sabato al Macche (mentre con la mia ragazza provavamo a spiegargli il funzionamento della moka bialetti :-))
    Per quanto riguarda le birre, anche io sono rimasto deluso dalla Canaster, mentre la Stille e la Zinne mi sono piaciute molto. Ottime anche Gose e Zoigl per spezzare! Mi ha incuriosito moltissimo A Renna Gluh ed anche io come te avrei davvero voluto berla calda!
    Vedremo cosa ci riserverà stasera Birra +, intanto un sentito GRAZIE agli organizzatori!

    • Riccardo, ho apprezzato molto il tuo commento (oltre l’averti conosciuto venerdì al Blind…degli altri due giorni non ho ricordi lucidi 😉 ) che centra in pieno lo spirito della manifestazione, grande!

      Per il resto un abbraccio globale agli altri locali che hanno condiviso l’evento, ai birrai, agli appassionati e al “fusto segreto” 😉
      Ora serve una settimanella di ripresa e spurgo…la vecchiaia se sente…

  3. Ci andrei piano nel dire che la Stile Nacht fosse deludente, in anni passati è un film che abbiamo già visto, salvo poi essere smentiti.
    Aveva un pochino di alcool in evidenza, ma sembrava assolutamente godibile e dava punti a quasi tutte quelle di fianco.
    Poi la Stille, soprattutto a Birre sotto l’Albero, non si giudica, ma se ne prende atto come hanno fatto Melchiorre, Baldassarre e Gaspare davanti alla mangiatoia.

  4. Tra gli eventi collaterali vorrei citare l’etilico scorrazzamento in tram, del sabato pomeriggio.
    Vorrei ringraziare chi c’ha messo il fegato, ovvero i partecipanti, nonché Massimo per l’idea.
    Ovviamente un abbraccio agli amici Mirko, Marco e Massimo e le loro birre, tutte molto buone.
    Inoltre vorrei ringraziare Lino e La Martuccia per l’invito di ieri sera e per le due belle serate che hanno organizzato.

    Come spesso accade in queste manifestazioni si da’ molto più spazio al convivio che all’approccio degustativo delle birre. Ad ogni modo ho avuto modo di bere decisamente bene.

  5. Una due giorni fantastica, grande atmosfera, personaggi noti e semplici alcolizzati tutti assieme oltre a genti di passaggio.
    La mia preferita bevuta al macche/bir/open è stata la zinnerbir, quest anno in grande spolvero la 25dodici (“cos’è l’ ignoranza?” Chi era presente sa…), unica delusione Lambrate non presente anche se in elenco alla Open…. me tocca anna’ a Milano…

  6. E’ stata veramente una due giorni fantastica, anche grazie a Klose e a Pellissier 😀 . Sono passato solo sabato e domenica facendo la spola tra Macche e Bir&Fud. Bell’ambiente, piacevoli scoperte brassicole. Ho apprezzato la selezione del Macche, con birre più leggere rispetto allo scorso anno (ancora me ricordo la mazzata presa con la Viola Sofia e la Konrad Stout). In particolare mi ha colpito la Grodziskie di MoM e tra le italiane la Luna Rossa di Ducato e la Cometa Rossa di Orso Verde. Peccato che Natale venga solo una volta l’anno…

    • Grande!! ahahha! Peccato non esser potuto venire a Taberna da Marco perche dopo Klose Pellissier e Portanova è stato un week end mitico. Non sono venuto a Palestrina per paura della NEBBIA! Buona birra a tutti!

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