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Spazi espositivi birrari: in Puglia apre il Mubì ma chiude il Museo della Birra

Ogni nazione brassicola che si rispetti può vantare uno o più musei dedicati alla birra. In passato vi parlai di quelli più interessanti da visitare in Europa, muovendosi tra Belgio, Inghilterra e Repubblica Ceca. E in Italia? A parte quei luoghi legati ai marchi industriali più grandi – come il museo di Menabrea sono rarissimi gli spazi espositivi indipendenti che raccontano la storia della nostra bevanda, o anche solo alcuni dei suoi aspetti, offrendo magari una piccola panoramica sulla realtà italiana. Con il crescere dell’interesse nei confronti della birra però qualcosa si sta muovendo, con un paio di iniziative che curiosamente arrivano entrambe dalla regione Puglia. Oggi allora parliamo del Mubì di Bari e del Museo della Birra di Brindisi, saliti contemporaneamente all’onore delle cronache per vicende diametralmente opposte.

Del Mubì si sta parlando in questi giorni perché siamo a ridosso dell’inaugurazione ufficiale: si terrà sabato 9 settembre nel capoluogo pugliese, in concomitanza con l’inizio dell’ottantunesima edizione della Fiera del Levante. L’esposizione permanente troverà spazio al primo piano dell’edificio dove opera il Birrificio Bari, che metterà a disposizione un’area di 250 mq per raccontare il mondo della birra attraverso un itinerario dinamico, interattivo e multimediale realizzato dall’associazione Mondobirra.info in collaborazione con l’Associazione Culturale De Gustibus Vitae. Il museo si avvarrà di pannelli illustrativi, stampe, pezzi storici, video, fotografie, bottiglie, lattine, etichette e quant’altro possa raccontare il rapporto con la bevanda alcolica più diffusa al mondo. Non mancherà una finestra incentrata sulla nostra nazione e in particolare sul contesto pugliese.

Il Mubì calerà il visitatore in un percorso strutturato in tre diverse sezioni tematiche:

  1. La storia del gusto, con un excursus storico sulla bevanda a partire dalle civiltà della Mesopotamia fino ad arrivare al ventesimo secolo. Saranno toccate tutte le fase fondamentali nell’evoluzione della birra: il rapporto con gli Egizi, i Galli e i Romani, la fase del Medioevo (con riferimento a Santa Ildegarda), il Cinquecento con l’Editto della Purezza, le conquiste tecnologie durante la Rivoluzione Industriale.
  2. Il piacere della scoperta, sezione ricca di curiosità e nozioni su ingredienti e processi produttivi. È interessante (e lodevole) sottolineare che in questa parte del museo saranno attivati dei laboratori didattici destinati al mondo della scuola, nonché percorsi di degustazione e consumo responsabile – due aspetti spesso legati.
  3. Le vie della birra, con un’ampia panoramica dedicata all’Italia. Sarà ripercorsa la storia della bevanda nel nostro paese e offerto un focus sulla regione Puglia, dove da quindici anni – come in altre regioni – è in atto un fermento brassicolo capace di modificare i consumi e le attitudini dei bevitori. Un parte della sezione sarà dedicata a San Nicola, che non solo è il patrono di Bari ma anche protettore dei birrai e dei bottai.

I contenuti del Mubì si arricchiranno con la possibilità di vistare gli impianti produttivi del Birrificio Bari, assistere alle cotte durante la produzione e assaggiare le relative birre in abbinamento a prodotti gastronomici selezionati. Un progetto molto interessante, che ci auguriamo possa svilupparsi al meglio.

Risale invece a giugno scorso l’apertura del Museo della Birra di Brindisi, nato dall’iniziativa di alcuni studenti che lo scorso marzo vinsero con la loro idea un bando pubblico per “l’accoglienza turistica dei crocieristi e turisti in transito nella Città di Brindisi”. Come si può leggere su Brindisi Report, lo spazio espositivo, allestito all’interno della Casa del Turista, è stato curato personalmente dai ragazzi. Si sono occupati (anche fuori dalle ore dedicate al progetto) di creare i pannelli illustrativi per l’allestimento, curare le traduzioni in inglese, realizzare il logo e il sito web ufficiale e implementare un sistema interattivo di audioguide tramite QR code (prima esperienza del genere nella città).

L’obiettivo del Museo della Birra è di raccontare la storia della bevanda dai Sumeri fino ai giorni nostri e concentrandosi in particolare su alcuni elementi, come la fase del Medioevo e dei Templari (la Casa del Turista è un edificio templare) o la Valigia delle Indie (treno postale sulla rotta Londra – Bombay, che trasportava anche le famose India Pale Ale). Inoltre è presente una pregevole raccolta di boccali risalenti nell’era a cavallo tra Ottocento e Novecento, creati da artisti dello Judendstil (stile Liberty) come Paul Wynand, Wilhelm Menningen, Bjorn Wiinblad, Richard Riemerschmid. E ancora ci si può inoltrare in un percorso tra macchinari di birrifici di inizio novecento, nonché in una panoramica sull’attuale scena brassicola del Salento. È infine possibile assaggiare le Birre del Museo, prodotte appositamente per la struttura: una Pils, una Red Ale e una Strong Ale.

Il motivo per cui il Museo della Birra è tornato d’attualità proprio in queste ore risiede in una clamorosa decisione della Polizia Municipale, che lo scorso 26 agosto ha imposto i sigilli alla struttura per “esercizio privo di titolo abilitativo previsto”, cioè abusivo. Una scelta poco comprensibile, poiché il progetto aveva vinto un bando promosso dallo stesso comune e quindi analizzato in tutti i suoi aspetti. La vicenda ha ovviamente gettato nello sconforto gli studenti, che hanno espresso tutta la loro incredulità per quanto avvenuto. I reali motivi alla base dell’intervento della Polizia Municipale non sono chiari, poiché si può leggere soltanto che deriverebbe dall’interpretazione di un funzionario comunale in relazione a una delibera della giunta di 5 mesi prima.

L’augurio è che gli organi competenti accertino che non è stata commessa alcuna violazione e che il Museo della Birra possa riaprire il prima possibile.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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