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Per l’angolo nostalgia, un locale che ha fatto la storia: il Bierkeller

Spesso nella vita di ognuno di noi c’รจ un locale particolare, probabilmente poco conosciuto nell’ambiente, ma che ha segnato un’epoca nella propria “carriera” di appassionato. In alcuni casi oggi quel locale non esiste piรน, scomparso per fare posto a qualche altra attivitร  oppure semplicemente abbandonato per i motivi piรน disparati. Il locale di cui scriverรฒ ha avuto proprio un destino simile, ma รจ stato importantissimo per me, nonostante in pochi sappiano che sia esistito, anche nella stessa Capitale. Prima dell’esplosione del fenomeno “birra artigianale”, prima della moltiplicazione dei beershop romani, prima ancora dell’apertura del bir&fud, dell’Open, del 4:20 e di altre decine di ottimi pub, a Roma c’era un piccolo rifugio per appassionati chiamato Bierkeller. Alla sua guida Manuele Colonna e un manipolo di altri pazzi. Se non ne avete mai sentito parlare, oppure se lo conoscevate e volete cinque minuti di amarcord, eccovi serviti…

Credo che l’anno fosse il 2004, quando il buon Colonna, raggiunta la meritata fortuna con l’intramontabile Ma che siete venuti a fร , decise di lanciarsi in una nuova avventura. La sua idea era chiara: creare un vero e proprio circolo di cultura birraria, un luogo dove poter esprimere al meglio il suo desiderio di fare proselitismo – che era stata, ed รจ tutt’ora, la chiave del suo successo. Le idee del Colonna si incrociarono con quelle di coloro che sarebbero diventati i suoi nuovi soci: il Panda (giร  citato in un recente post di stampo nostalgico), Nicola e Simone. Insieme individuarono in un piccolo locale in zona Testaccio, il posto ideale per ospitare la birreria. Fu cosรฌ che nacque il Bierkeller.

Per la cronaca, Bierkeller significa “cantina della birra”. E il nome in effetti calzava a pennello: il locale si trovava in un piano seminterrato, in una via tranquilla e lontana dalla movida del quartiere capitolino. All’interno non era certo immenso, ma godeva di un’atmosfera davvero accogliente, che era poi uno dei suoi punti di forza. Legno un po’ ovunque, una curiosa struttura a circondare il piccolo bancone e memorabilia birraria in giro per le pareti. C’era anche un piccolo spazio rialzato per la musica dal vivo, che se non ricordo male non fu mai utilizzato con quel fine, eccezion fatta per la festa di Capodanno di Antidoto (un nome che ritorna!) organizzata proprio in quella sede.

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Inutile dire che la birra era grande protagonista. Le spine erano sei o sette, nelle quali giravano produzioni giร  abbastanza conosciute. La vera novitร  era rappresentata quindi dalle bottiglie, con una selezione che per quantitร  e qualitร  non poteva che far venire l’acquolina in bocca. Sia chiaro, non era il primo locale romano con un’ampia carta di bottiglie. Ma era il primo locale che aveva una selezione ragionata e che si proponeva l’obiettivo di offrire la migliore esperienza possibile per un appassionato. Cose oggi scontate (o che dovrebbero esserlo), ma che al tempo non lo erano affatto.

Sรฌ d’accordo, era un locale carino nel quale bere buona birra in tranquillitร , ma allora perchรฉ fu per me cosรฌ importante? Beh in questo caso i fattori sono molto soggettivi, ma รจ indubbio che il Bierkeller rappresentรฒ all’epoca qualcosa di unico e irripetibile. Fu in qualche modo la fucina dalla quale poi prese piede il grande fermento che oggi anima la Capitale. Era una sorta di salotto di intellettuali – sostituite pure “salotto” con “bettola” e “intellettuali” con “beoni” – nel quale si partorivano idee, si approfondivano conoscenze, si confrontavano filosofie diverse di concepire la birra. Fu una scuola per la generazione dei “vecchi” di oggi (nella quale mi inserisco), che ora guardano storto “i pischelli che chiedono AiPiEi”.

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Tra le bottiglie che conservo nella mia credenza c'รจ anche la Stille Nacht autografata dal Colonna! Quanto varrร ? ๐Ÿ˜›

Del Bierkeller ho davvero tanti ricordi bellissimi, nei quali c’erano sempre tanti amici intorno – molti dei quali frequento ancora oggi. Ricordo il primo incontro con quelli che attualmente sono i migliori compagni di bevute, una serata post-degustazione tra le piรน devastanti della mia vita, un San Valentino passato con Giaguarino al banco delle spine ๐Ÿ˜› , il primo uso “italiano” (se ben ricordo) del Randall con una splendida Re Ale, il mio primo mistico assaggio di Oerbier Reserve a notte inoltrata con pochi intimi, una bottiglia di Stille Nacht firmata dal Colonna e che ancora conservo gelosamente, il servizio delle belghe con i lieviti in un bicchierino a parte. Inoltre fu al Bierkeller che ponemmo le basi per la nascita dei Domozimurghi Romani, la prima (anzi seconda!) associazione di promozione della birra a Roma.

Il Bierkeller purtroppo ebbe vita breve e chiuse quando sembrava in grado di spiccare il volo, proprio mentre il sottoscritto viveva il suo esilio in terra meneghina. Il sogno svanรฌ a causa dell’idiozia di uno degli abitanti dello stabile, ma forse soprattutto perchรฉ il locale anticipava troppo i tempi: era perfetto per gli appassionati, ma la “massa” di oggi si sarebbe sviluppata solo qualche anno dopo.

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Oggi sul web si puรฒ ancora trovare qualche traccia del Bierkeller, soprattutto in una pagina dell’onnipresente Mondobirra. Si tratta del programma del “Corso di cultura, di degustazione e di fabbricazione casalinga della birra”, con docenti Kuaska e Bertinotti. In effetti il Bierkeller fu il primo locale romano ad ospitare degustazioni con una certa frequenza, anticipando una tendenza ormai consolidata.

Conoscevate il Bierkeller? Avete mai avuto un locale simile, scomparso oppure assente dalle tappe classiche degli appassionati, ma che ha rappresentato per voi un punto di riferimento unico e inimitabile?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, รจ giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. รˆ organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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47 Commenti

    • Oddio il circolo Fermento, e chi se lo ricordava?
      Ecco perchรฉ conservo ancora quella Stille Nacht: era la birra conclusiva della degustazione/inaugurazione del Bierkeller!

  1. danilo del golden pot dice:mamma mia quanti ricordi….un ambiente con un sapore un po massonico(nel senso buono ovviamente)….dove si riunivano quei pochi primi appassionati….che fico…

  2. Gran bel post e posti…!!

    Devo perรฒ andare OT: com’รจ possibile che quando apro il blog e sotto lo spazio LASCIA UN COMMENTO, vengo inizialmente riconosciuto cosi:
    Nome: SR
    E.mail: c’รจ indicato un indirizzo mail (che non riporto) non mio.
    Sito web: http://italianpint.com/

    Ciao!!

    • Ahia, SR รจ dappertutto ๐Ÿ™‚ A parte gli scherzi รจ un comportamento davvero strano, che proprio lo stesso SR mi aveva giร  segnalato. Indagherรฒ per cercare di risolverlo.

      • No no, รจ il grande fratello che รจ dappertutto. Siamo troppi internauti, non c’รจ piรน spazio.
        Fine OT

        Un posto legato al passato (ed al presente) cosi ce l’ho, ma per fortuna esiste ancora. E’ sicuramente unico ed imitabile, ma ben presente nelle classiche tappe degli appassionati: Birrificio Lambrate.

        Ciao

  3. Grande Presidente, quasi scende una lacrima…Come quando il vigile che ci fece chiudere il posto si mise a ridere quando sentรฌ “circolo culturale birrario”…

    • Eheh sรฌ era uno degli aneddoti che volevo citare, ma poi si sarebbe aperto un flusso di coscienza impossibile da fermare ๐Ÿ˜‰

  4. Chissร  quante tonnellate di annedoti avrete ๐Ÿ˜€
    M a oggi, a Roma, esiste un posto del genere o un’associazione come era(?) quella dei Domozimurghi?
    Lo chiedo da pischelletto che si รจ rotto delle Ipa e della mancanza di compagni di “assaggio” competenti ๐Ÿ˜‰

    • Rispetto all’epoca di posti tranquilli dove bere bene (o benissimo) ce ne sono tanti, ma proprio per questo motivo un locale come il Bierkeller รจ irriproducibile. O magari qualche giovane leva trova oggi in un locale romano quello che per me rappresentรฒ il Bierkeller anni fa. Insomma tutto molto soggettivo…

      I Domozimurghi esistono ancora come associazione culturale, ma in realtร  non sono piรน attivi. Perรฒ noi soci storici bazzichiamo sempre i posti dove bere (anzi c’รจ chi ora ci lavora), quindi per condividere un birra non c’รจ nessuna difficoltร  a trovare compagnia, basta chiedere ๐Ÿ˜‰

  5. Se fosse ancora aperto sarei una persona migliore.
    Io la tessera ce l’ho ancora..quando volete riaprรฌ me trovate preparato.

  6. Che commozione nel leggere questo post.
    E’ bello che qualcuno conservi ancora il ricordo di un qualcosa che aveva anticipato i tempi. Il ricordo dentro di me sarร  comunque indelebile.
    Ogni volta che ci ripenso mi viene in mente una canzone di Ligabue…Ho messo via un sacco di cose…ma in Via Amerigo Vespucci non riesco piรน a passarci…
    Grazie Turco, strenuo difensore di memorie altrimenti perdute
    Taflo (come una volta…)

    • Grande Taflo, la chiusura del Keller fu per tutti un grande colpo, immagino cosa abbia rappresentato per chi vi aveva investito soldi e sogni.
      Ci si vede dalle parti di via del Governo Vecchio!

    • Ma quello รจ venuto molti anni dopo…progetto di alcolismi notturni per alcolisti che tiravano fino all’alba, col Pisky e il Megabello a dirigere il banco!!! No, altre storie e altre finalitร , il Bierkeller rimane unico e inimitabile, per tempi, scelte e gente che lo frequentava (anche se il 7eleven in quanto a frequentatori ci ha regalato perle vere!)

  7. Avrei voluto farci un salto anche io.. ormai ne sento solo parlare come un posto semi-leggendario. Mi piacerebbe che ci sia ancora qualcosa del genere a Roma.
    Ormai l’unico modo per bere una buona birra in tranquillitร  รจ presentarsi in certi pub in orari anti-folla (del tipo 18-18:30 e andarsene prima di cena).

  8. eh si allora…parliamo di due pub diversi.
    Io in zona “porta portese” per il pomeriggio…..la sera magari, quando i prezzi tornano omogenei, mi sposto verso il centro

  9. Ma scusa Andrea stai parlando di 6 o 7 anni fa mica di decenni!!!! Ti becca presto la crisi di mezza etร  ๐Ÿ˜‰ vabbรจ poi si invecchia e si torna bambini…o si rimbecillisce (non so se รจ la stessa cosa…)!
    Comunque un bel post che fa capire come sono nate tante cose, educativo anche per chi, come me, non sapeva di questa esperienza (tra l’altro ero a Roma da pochissimo).
    A proposito, ma al vigile una IPA l’avete offerta?

  10. Il Bierkeller non posso pensarlo senza un misto di tristezza e conforto.
    Anche io ne conservo la tessera, troppo grande rispetto al formato comune delle carte di credito, che non si riesce a ficcare per bene negli appositi scomparti del portafogli: almeno non del mio.

    Troppi ricordi belli, che poi sono i piรน pericolosi e che vanno ad intrecciarsi con quella che era la vita quotidiana mia di quei tempi, per cui ne citerรฒ solo due:
    -un bancone che non ha avuto e, credo o forse spero, non avrร  pari;
    -un foglio di carta appeso da me ma non da solo, sul cancello che chiudeva, oramai definitivamente, l’ingresso al locale e che recitava: “aridatece er Bierkeller”.

  11. Avete fatto piangere un omone.
    Il keller era avanti di anni grazie all’intuizione di chi l’ha ideato e realizzato ed era davvero un circolo di cultura birraria. E’ durato poco ma รจ stato irripetibile e lo racconterรฒ come si raccontano gli eroi. Con la tessera in mano ovviamente.

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