Ci sono giorni in cui sin dalla sera prima so cosa scriverò su Cronache di Birra. Ci sono altri giorni in cui non ne ho la minima idea e devo spulciare archivi e siti per trovare qualche notizia interessante. In base ai giudizi che ricevo sul blog, credo di riuscire quasi sempre a trattare argomenti stimolanti… poi se una volta proprio non riesco a cavare un ragno dal buco, preferisco tacere piuttosto che pubblicare un post senza senso. La ritengo una regola indispensabile per garantire un prodotto (che presumo) di buon livello, peccato che evidentemente non tutti la pensino allo stesso modo. Mi sto riferendo all’articolo apparso ieri sulla versione romana di Repubblica.it, dove Laura Mari ha offerto un ottimo esempio di giornalismo scandalistico e di cattiva informazione.
Il pezzo è incentrato sulla presunta situazione che si vive in via Benedetta, uno dei tanti vicoli di Trastevere, quartiere di Roma famoso per essere una delle mete della vita serale cittadina. E’ una strada che gli appassionati italiani e stranieri conoscono bene, perché lì, a distanza di pochi metri, sorgono due veri e propri templi della birra artigianale: il Ma che siete venuti a fa e il bir&fud. Cosa succede di tanto clamoroso a via Benedetta? Il delirante articolo cerca di spiegarlo. Ecco i punti salienti (e più esilaranti):
Per arrivare al portone di casa propria non basta chiedere permesso. Bisogna aspettare che la fila scorra e che la massa di giovani ubriachi, alcuni seduti in terra, altri fermi in mezzo alla strada, accetti di far passare gli abitanti della strada.
Tutti i clienti sono definiti “ubriachi” a prescindere, ma ciò che più colpisce è che a rappresentare un problema è anche il solo fatto di stare seduti per terra o addirittura di rimanere fermi in mezzo alla strada. Come a dire che fare due chiacchiere per strada, rilassarsi o persino divertirsi (vade retro!) sono comportamenti da evitare. Questo aspetto non va sottovalutato, perché la nuova corrente neoproibizionista sta arrivando a tanto: dopo aver demonizzato birra e alcolici a priori, ora sta puntando al concetto di divertimento in generale.
In questi giorni Pete Brown sta facendo uno splendido lavoro sul suo blog, cercando di ribattere punto su punto a tutte le accuse dei benpensanti neoproibizionisti. In particolare mi ha colpito questo post, dove si sottolinea come una pubblicità contro l’abuso di alcol sfrutti un’immagine senza diretta correlazione: ritrae infatti tre ragazze divertite e sfacciate, fotografate presumibilmente durante una festa. E gli alcolici dove sono? Non ci sono, e il focus cambia: il problema non è più l’alcol, ma il divertimento. Concetto pericoloso, che però rischia di passare inosservato.
Torniamo all’articolo:
Quello che colpisce è innanzitutto il rumore. Continuo, caotico, incessante. È il frastuono di centinaia di persone che, tutte insieme, urlano, ridono, schiamazzano. Il chiasso di giovani che si chiamano da una parte all’altra della strada e poi, in preda all’alcol, intonano cori da stadio e stornelli da osteria.
Falso. Non capita niente di tutto questo a via Benedetta. Per fortuna è una strada talmente conosciuta dagli appassionati italiani da permettere a tanti di constatare la faziosità del pezzo in questione. Sia chiaro, il maleducato di turno o il gruppetto “caciarone” può capitare nell’arco di una serata, ma il ritratto offerto dalla giornalista è una chiara e strumentale esagerazione. Chi è capitato al Ma che siete o al bir&fud avrà notato che si tratta solo di persone che sorseggiano una birra in tranquillità , parlando con gli amici di turno.
E ancora:
Poi c´è il cigolio delle serrande arrugginite dei locali che, dopo le due di notte, vengono abbassate ma non chiuse completamente. Perché in questa maniera i giovani possono entrare, anche dopo l´orario di chiusura, a comprare qualche birra da consumare in strada.
Come ben saprete, nei locali citati è impossibile bere dopo le 2,00, il bir&fud addirittura chiude le spine molto prima di questo orario. E la regola vale per tutti, nessuno escluso. Le vergognose foto corredate all’articolo (in stile “inchiesta di mafia”) mostrano qualcuno che entra ed esce dal Ma che siete con la serranda abbassata a metà : ebbene è uno dei publican, intento a portare il secchione dell’immondizia all’interno del locale.
Ed ecco un ulteriore passaggio particolarmente illuminato:
Alla massa di persone che si spintona tra i palazzi si aggiungono i tavolini dei locali. Pochi in effetti, ma sufficienti ad aggiungere ulteriore caos al caos. E in caso di emergenza, il passaggio dei mezzi di soccorso è assolutamente impossibile.
Sulla gente che “si spintona tra i palazzi” calerei un velo pietoso, neanche fossimo tra un gruppo di pogatori incalliti durante un concerto dei Metallica. Sull’affermazione riguardante i mezzi di soccorso mi vien da ridere, visto che è una pura congettura della giornalista. Passano le automobili private anche nei fine settimana – sicuramente a rilento, eh poveri automobilisti… – figuriamoci i mezzi di soccorso.
Forse sto spendendo fin troppe righe nei confronti di un articolo che non meriterebbe di essere pubblicato neanche sulle riviste scandalistiche. Ma è importante offrire la giusta visione delle cose, altrimenti la disinformazione rischia di indurre in errori gravi. Via Benedetta è una strada stretta, come molte altre nel centro di Roma. E’ una strada che ospita 4 locali, di cui due sono riconosciuti in tutto il mondo per il loro valore birrario. Sono locali segnalati sulle principali testate enogastronomiche italiane e straniere, sono mete irrinunciabili per qualsiasi appassionato che si trovi in trasferta a Roma. Hanno vinto premi di assoluto prestigio (non ultimo gli oscar del Gambero Rosso), sono frequentati da una clientela tranquilla ed eterogenea. Soprattutto sono locali che lavorano nel rispetto delle regole della comune convivenza e che non meritano di essere diffamati da un articolo di basso, bassissimo giornalismo.
secondo me dovreste far scrivere una diffida da un avvocato indirizzata a Repubblica e alla giornalista, chiedendo di rettificare immediatamente, con un articolo di medesima portata e visibilità , quanto scritto e divulgato perchè diffamatorio e ingiurioso.
@velleitario
spero che il Colonna si muova in questo senso. E’ davvero vergognoso
XD non so se ridere o cosa….fatalità poi in questi giorni sto organizzando una vacanza a Roma per il ponte del 2 Giugno in cui conto sia di scoprire la città che visitare quei bei locali birrai che dalle mie parti sembrano alla soglia dell’illegalità ………..e mi auguro che sia davvero una vaccata l’articolo perchè è da aver paura sennò!!!!!! 🙂 devo portare il casco e manganello o riesco a sopravvivere comunque???? sono ironico ovviamente…
Io fossi l’eventuale assessore al turismo di Roma inviterei la giornalista a bere qualcosa al pub una sera per farle vedere che ha vaneggiato…
Nelle foto che hai pubblicato si vede chiaramente come gli avventori del pub abbiano abusato impunemente di alcolici. C’è chi barcollante scrive un sms, che ride sguaiatamente, chi addirittura fuma una sigaretta in evidente stato confusionale.
Mamma mia, che tristezza…
p.s.: da noto disturbatore della quiete pubblica non vedo l’ora di avere qualche giorno libero per farmi un Alessandria-Roma e visitare i locali capitolini.
solidarietà al macchè e bir & fud. Con questa storia che se non si può dormire è meglio chiudere i locali hanno rotto le palle. La giornalista (se cosi si può definire) sarà stata contattata dal solito amico degli amici che conosce qualcuno che abita in zona macchè che gli ha mandato il video e l’ articolo stampato e preconfezionato, solo da mandare in stampa. Delle due l’ una o lei firma senza sapere di cosa parla, perchè se fosse venuta avrebbe visto la realtà e non avrebbe potuto distorcerla o a Repubblica le nuove firme hanno ben poco da scrivere tanto da pubblicare cavolate per poi distruggere il lavoro di chi si fa il culo onestamente. A questo punto mi sorge il dubbio..che abbia ragione Silvio??? son tutti finocchi col culo degli altri!!Saranno tre anni che non compro un quotidiano e non mi pare di far male..
Quello che fa Repubblica è sostenere una tesi falsa con foto ad hoc.
Come se io fotografassi la “giornalista” vicino a un lampione e poi scrivessi un pezzo sulla prostituzione in strada…
@Andrea
Secondo me la chiave della foto delle ragazze è il cappello da poliziotte… comunque se in via Benedetta arrivano alcolizzate così fammi un fischio… 😉
@Tyrser
Sì, ma chiave di cosa?
Ogni tanto se vede anche roba simile… 🙂 una volta all’anno eh, niente di più.
Certo la via è frequentata, ma non ho mai visto scene deliranti come lascia intendere la giornalista. Di vero c’è solo che c’è vita la, il resto mi sembrano lamentosi discorsi da osteria. Tanto che il problema sembra creato dai giovani…
@Turco
Forse di “totale spregio dell’autorità e ribellione”. Sono inglesi, guidano al contrario, misurano le cose in modo strano…vacci a capire qualcosa
Video allegato all’articolo, circa al tempo 00.42: in mezzo al brusio caotico, quindi tanti suoni sovrapposti e diffusi in un ambiente aperto e ampio, si sente una bottiglia che rotola in continuazione sino a spaccarsi, e il suono ha un evidente riverbero tipico di una piccola stanza.
Io lo trovo davvero strano 😉
In bocca al lupo Colonna!!
Sicuro solo che non si trattava di una “giornalista” di Lucignolo?
Lo stile sembra quello…
Concordo poi sul fatto che sia molto inquietante questa introduzione della demonizzazione del divertimento, il concetto che Un ragazzo può divertirsi, ridere, cantare, solo se ubriaco marcio, fa alquanto schifo davvero.
Ma de che state a parlà ! questa è una giornalista d’assalto!
http://roma.repubblica.it/multimedia/home/7019140/2
Penso che la foto delle ragazze nella campagna contro l’alcol sia riferita ad uno scandalo avvenuto in Inghilterra. In pratica tre poliziotti sono stati sospesi per aver permesso ad alcune ragazze un po’ alticce di fare foto vagamente osè con le loro uniformi. Le ragazze erano arrivate alla stazione di polizia per denunciare una presunta aggressione avvenuta in un pub…
Altri collegamenti non li vedo o non li capisco.
Per il resto piena solidarietà al Macche e al Bir&Fud per il vergognoso articolo scritto dal solito “benpensante” di turno…
@Fabrizio
Sì ci ho pensato anche io, ma mi sembra ancora un collegamento troppo labile per abbinarlo all’abuso di alcol. Al di là di tutto, vedo aumentare supposti legami tra il divertimento in sè e l’abuso di alcolici
Anch’io ho gestito per un decennio fino al 2003 un locale birraio dove si radunavano dentro e fuori centinaia di persone proprio come nei locali imputati. Anch’io ho fatto spallucce per un pò, ignorato le lamentele del vicinato le diffide comunali e le convocazioni in caserma nei giorni successivi a serate particolarmente movimentate ( 52 fusti di birra cruda spillati a caduta tutti in una sola sera d’estate !! ) con tantissime persone ovunque. Poi dopo avere messo su famiglia e cominciato a fare le ore piccole non più per stare al pub ma per stare accanto alla mia prima figlia e poi alla seconda che si svegliavano al minimo colpo di clacson o dalle urla di gente in strada ho cominciato a chiedermi davvero come fossero riuscite a resistere quelle persone che vivevano accanto al mio locale, tanti anni senza quasi mai ad arrivare a reazioni violente nei miei/nostri confronti per quanto accadeva la fuori. Provate a calarvi nei panni altrui e provate ad immaginare queste povere persone rinchiuse fra le loro mura e con sotto tutta quella gente che non riesce a non urlare e sbraitare, che non riesce a non pisciare vomitare e lasciare bicchieri e bottiglie in ogni angolo del quartiere e che spesso alle stesse nostre rimostranze in qualche occasione venivamo maltrattati noi gestori stessi. Per non parlare degli insulti che qualche esasperato provando ad affacciarsi alla finestra per sostenere le proprie ragioni raccoglieva..
Ciao Giors, il contributo di chi è “dall’altra parte” è sempre importante. Permettimi però alcune osservazioni:
– Secondo me le cose vanno analizzate per quelle che sono, senza cercare di enfatizzarne gli aspetti. Scrivere “Provate a calarvi nei panni altrui e provate ad immaginare queste povere persone rinchiuse fra le loro mura e con sotto tutta quella gente che non riesce a non urlare e sbraitare, che non riesce a non pisciare vomitare e lasciare bicchieri e bottiglie in ogni angolo del quartiere” è proprio esagerare la realtà . Io non so dove tu abiti, ma a via Benedetta sono casi isolati. Stop.
– Che debbano i locali andarci di mezzo perché gente per strada (e non al loro interno) è maleducata non mi sembra giusto. Qui si continua a demandare qualsiasi sacrosanta richiesta di controllo ai privati cittadini, quando le istituzioni invece latitano. In più, si cerca il sensazionalismo esagerando, mentendo, stravolgendo la realtà . Il tutto a danno di chi lavora onestamente, anche per cercare di mantenere una situazione tranquilla.
– Tu come hai risolto il tuo problema con il chiasso? Hai fatto chiudere tutti i locali (compreso il tuo) che si trovavano sotto casa?
Secondo me la birra cruda fa gridare di più.
Solidarietà per Colonna ed anche una consolazione:
..si vede che in via degli Specchi non cè tutto sto casino.
@ Andrea
Assolutamente nessuna esagerazione nelle considerazioni che ho fatto, la gente in strada FA CASINO, punto. D’accordo che non siano i locali a doverci andare di mezzo, ma devi sapere che alle persone in strada non gliene importa nulla se poi sei tu gestore a rischiare sanzioni o chiusure forzate.
Secondo te se davanti ad un qualsiasi locale ci sono 500 persone che potranno mai fare le forze dell’ordine ? Dovrebbero mandarle via ? Potrebbero mai ricordare di abbassare la voce ogni 3 secondi a ciascuno dei presenti ? Finchè ci sarà gente in strada il problema non si risolve e nessun gestore gradirebbe di avere solo gente all’interno qualora un’ordinanza impedisse agli avvenotori di sostare all’esterno, quindi… non c’è soluzione che soddisfi.
Come ho risolto ? Ho risolto traslocando in provincia senza lamentarmi, sarebbe stato davvero troppo !
p.s. Continuo ad occuparmi di birra senza stare dietro al bancone però
Io da frequentatore occasionale di Via Benedetta, trovo l’articolo sicuramente esagerato: certo c’è una marea di gente che parla fra loro e questo genera rumore non puo essere in altro modo, ma non ricordo di aver trovato file di corpi vomitanti o altre amenità simili.
Non siamo in Inghilterra, siamo in Italia, molta gente va a bersi qualche birra decente, chiacchera con gli amici e poco altro.
Invitiamo la giornalista a fermarsi a bere una birra e non passare avanti disgustata!
@Giors
Se intendi che 500 persone che parlano in contemporanea fanno rumore, d’accordo. Diverso è dire che “tutta quella gente” urla, sbraita, piscia e vomita per terra. Questa è un’esagerazione… mi sembra di rileggere l’articolo di Repubblica.
Qui di ordinanze ultimamente ce ne sono state parecchie, come quella che vietava di bere per strada (che per me è allucinante)… ci manca davvero solo l’ordinanza che impedisce di sostare davanti a un locale…
L’articolo si inserisce in un contesto di “brutta aria” che tira in questo paese da un po’ di tempo; il fatto che sia un giornale “de sinistra” mostra che i matusa e il gogogogoverno la pensano tutti allo stesso modo e cioe’ “statevene in casa”(vi ricordate il ministro della paura di Albanese?)
Il fatto e’ che le amministrazioni pubbliche, di ogni colore, stanno affrontando il problema nel modo peggiore. La repressione fa morire i centri storici e i centri dei paesi a discapito delle “mall”, dei multisala. Il risultato e’ che i centri storici vanno in mano ai balordi (che se ne fregano delle regole, le regole le rispettano solo quelli che hanno qualcosa da perdere..). La tanto sbandierata sicurezza con queste politiche si va a far benedire (benedetta, appunto); la gente dormira’ tranquilla blindata in casa con le porte a 6 mandate e si consegna la citta’ alla teppaglia.
Combattere la maleducazione (di strada e non) con le ordinanze e con questi scribacchini fa ridere, anzi, fa piangere.
ma la giornalista abita a via di benedetta? si nota tanta acredine.
Trastevere è trastevere, e il casino c’è. però l’articolo mi sembra che descriva qualche girone infernale più che una zona di “movida”.
Mettere poi il macché come esempio di “degrado”, quando è tutto il contrario, è una c****ta bella e buona.
cercate il nome della giornalista su google immagini
@ Andrea
… ci manca davvero solo l’ordinanza che impedisce di sostare davanti a un locale…
La movida è bellissima, ho vissuta parecchi anni quella vera Madrilena e ricordarla ora ancora mi emoziona..
Prova però ad immaginare ad avere 500 persone in strada davanti casa tua ogni sera d’estate e d’inverno, sai dove vorresti mandarceli ?
@Giors
Ok, ma parliamo di ordinanze, cioè del divieto assoluto di stare per strada a farsi i cavoli propri. Il coprifuoco è molto diverso?
@ Andrea
Ma certo che coprifuoco od ordinanza eventuale che vietasse di stare in strada non sarebbe accettabile. Però che fare ? II pubblico esercizio finisce appena fuori la porta d’ingresso e non ha nessun senso che 500 /1000 persone sostino e rumoreggino in strada ledendo il diritto altrui.
Se sotto casa di ognuno di noi tutte le sere dell’anno intorno alle 2 di notte si presentasse l’invaghito della signorina del piano di sopra a declamarle le proprie pene d’amore non chiamereste i carabinieri ??
Il problema esiste e non è di facile risoluzione ma dalle risposte lette su questo blog sembra invece che non lo sia per niente e si voglia mettere alla berlina solo chi denuncia lo sfogo dei residenti
Ciao Andrea,
perchè non gli scrivi una bella mail alla pseudo giornalista?
ciao
Bilbo
@Giors
Veramente qui se c’è qualcuno che è stato messo alla berlina è chi ha scritto l’articolo…
@Bilbo
Forse lo farò, ma spero che già ci abbia pensato Colonna
@ Andrea
Appunto, chi ha scritto l’articolo rappresenta i residenti.
Ma vedo che fate tutti fatica a capire o peggio la verità è solo la vostra, risposte al problema NON NE DATE continuate pure allora a cantarvela ed a suonarvela tra di voi
@Giors
Consentimi di contraddirti, ma chi ha scritto l’articolo rappresenta solo del pessimo giornalismo. Conosco residenti che non hanno problemi a vivere a Trastevere. In ogni caso la rappresentazione fatta di via Benedetta è assolutamente inventata e non è ammissibile condannare i locali perché la gente è maleducata.
Questo post è contro l’articolo in questione, non contro i residenti di Trastevere. Nessuno se la canta e se la suona qui, a differenza di altri posti.
@Giors
a me pare che ti stia sciacquando la coscienza dalle tue malefatte passate blaterando senza conoscere visto che quello che non capisce sei tu. in Via Benedetta non c’è nessun delirio serale, c’è il normale afflusso di persone (e non di mezzi) paragonabile a quello estivo di un cittadina ligure (romagnola mi pare troppo)
io comunque una soluzione ce l’ho: l’acquisizione e lo sfratto da parte del Comune di tutti gli immobili siti nei luoghi di interesse ludico serale, da finanziarsi mediante una tassa secca una tantum da applicare ai proprietari di immobili siti in zone di pregio del valore di mercato superiore a 6000 euro al mq
@Giors
nell’articolo si fa una accusa palese al locale del Colonna, se dei giornalisti vogliono fare un inchiesta sui comportamenti della movida romana dovrebbero documentare almeno 3-4 realtà differenti…
se invece è un problema di quartiere (cioè tra esercizio commerciale e dirimpettaio), come mi pare di capire, sarebbe più ortodosso e corretto che si risolvessero i loro problemi tra di loro… non ti pare.
Invece no, viene utilizzato un quotidiano nazionale, MA DDAI!
@Andrea – SR – velleitario
Non credo e non so se l’articolo volesse colpire come sostenete voi un locale in particolare. Sta di fatto che ovunque ci sia la quantità di gente vista nelle foto accade quanto ho già descritto e vissuto. Nessuno s’inventa il problema, il problema esiste anche qui a Torino, le stesse cose di Roma accadono qui e gli articoli sui problemi della notte escono anche qui sui quotidiani nazionali. Non serve gridare allo “splendido esempio di giornalismo di inchiesta” quando il problema è reale e l’unica proposta letta sul blog è quella fascista di velleitario di sfrattare i residenti..
Diversamente si rischia di passare per allergici alle regole di convivenza ed alla democrazia proprio come molte alte cariche dello stato..
@Giors
pensavo fossi di Cambridge, visto che dal video io di “problemi” non ne vedo, a parte il suono di una bottiglia rotta probabilmente dal filmaker. ti consiglio di farti un giro da quelle parti per controllare coi tuoi occhi invece di applicare la proprietà transitiva con la tua realtà . a me risulta, da confermare, che gli infami locali in questione abbiano pure sovvenzionato i doppi vetri, per il quieto vivere. il problema è che ci sono persone che credono che la loro multimilionaria proprietà si estenda anche alle vite di coloro che ci camminano davanti in tranquillità dopo una giornata di onesto lavoro
@Giors
mi sa che ti sei confuso, non ero io quello che parlava di sfratto!
in pratica io dicevo che ognuno debba far valere i propri diritti attraverso mezzi e strumenti forniti dal nostro ordinamento, invece di fare diffamazione a mezzo stampa.
@Turco
oggi chiudo qui, va!
@ SR
“”il problema è che ci sono persone che credono che la loro multimilionaria proprietà si estenda anche alle vite di coloro che ci camminano davanti in tranquillità dopo una giornata di onesto lavoro””
Stai delirando
Il problema è che la giornalista ha tristemente inventato delle cose (vendita alcolici dopo l’orario consentito) e ne ha esasperato delle altre (orde di ubriachi che intonano cori da stadio…). Questo non è giornalismo serio. Altra cosa è il problema del rumore dovuto alla movida…e non solo di Via Benedetta (l’unica citata!!!), ma di Trastevere, del Centro, San Lorenzo etc.
Credo che il post sia una critica ad un certo modo di fare giornalismo poco onesto che porta inevitabilmente, per chi non conosce come stanno veramente le cose, ad avere un visione distorta della realtÃ
scusate…vedo che non tutti sono romani e quindi come me non possono sapere cosa succede di preciso in qlla via…
come spesso capita secondo me la verità sta nel mezzo…ossia: se una giornalista vuole documentare la cosidetta movida deve andare in TUTTI i luuoghi di determinata città in cui ci sono punti di ritrovo e poi parlare…prendere “di mira” una via (e non credo che a Roma ci sia baldoria solo lì) non mi pare corretto.
D’altro canto è ovvio che in locali che hanno limitato posto a sedere e spazio interno la gente sosti fuori dalla porta, in strada dando fastidio ai residenti…
Io sono in un paese a cavallo tra Treviso, Padova e Mestre (Ve) e vi posso assicurare che quì capita di tutto…non sempre ovviamente ma i casi ci sono!!! (esempio: http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=88017&sez=NORDEST)
La cosa migliore sarebbe che girassero pattuglie per prevenire i reali casini (risse, schiamazzi troppo fastiosi qual’ora ci siano davvero) ma i locali non sono colpevoli…gli spazi quelli sono…
In Inghilterra e Irlanda ho visto sbronzi vagari per la strada e nei bus…appena accennavano molestie venivano presi per il braccio e messi dentro o manganellati!!! Non che voglia questo ma da noi è evro che serve una sana e civile disciplina sociale. ognuno deve autoregolarsi un pò…sbaglio?
PS: per favore non buttatela sul politico che non ne vale la pena ne ha senso!
@velleitario
sta ancora smaltendo i 52 fusti di birra
Sì e oltre a non buttarla sul politico, evitiamo pure di iniziare a sfociare negli insulti… tutti avvertiti.
@Giors
Non credo che SR si riferisse a te, quindi lo “stai delirando” è evitabile (lo sarebbe comunque, ma tanto più in questo caso)
@ velleitario
scusa velleitario ti avevo confuso con SR
@ Andrea
Caro Andrea ma oltre a difendere a spada tratta tutti anche il delirio di SR con lo sfratto dei residenti e l’altra baggianata sulla multiproprietà di certe persone, oltre all’invito a non metterla in politica (?) tu ce le hai delle proposte vere da fare ?
Se non ne hai rimangono solo chiacchiere su chiacchiere di chi non vuol sentir ragioni se non le proprie
Vivo da 25 anni sopra ad un bar aperto tutta la notte tutti i giorni (quando dico “tutti” intendo proprio tutti) in un quartiere periferico lontano 15 km da Trastevere. Il bar in questione di notte è sempre strapieno, ora hanno aperto anche una sala dedicata al videopoker con risultati di frequentazione che tutti immaginate. Capita che la domenica mattina trovo 3-4-5 (ho contato fino a 5, poi ho smesso) “vomitate” sotto il portone di casa mia. Torno la notte e trovo chi piscia sui secchioni davanti al mio cancello. Il fine settimana un paio di risse sono ormai cosa scontata (da quando ha cambiato gestione). Non ho mai letto un articolo o un commento sulla situazione sotto casa mia. Stiamo parlandi di uno dei municipi più popolati di Roma eppure nessun giornale si è mai interessato. Caro Giors, visto che invece Trastevere è ai limiti del disabitato chiediamoci perché. Perché tutelare solo l’interesse di una zona già piccola di per sè in cui il 50% (forse più) degli immobili è in mano a persone che non vi risiedono e si tengono la casetta carina per quando vengono a Roma? Roma è piena di casi come e sicuramente anche peggio del mio (visto che non abito proprio nel Bronx). Nessuno se ne interessa mai. Noi NON abbiamo personaggi “influenti”, evidentemente.
I residenti di Trastevere invece devono essere evidentemente dei cittadini di serie A, al nostro cospetto. Nonostante il loro esiguo numero infatti possono protestare contro le insegne natalizie e queste vengono immediatamente tolte e vietate, possono chiedere di abolire l’orario prolungato dei negozi sotto le feste e questi chiudono prima, aumentano la tariffa orario dei parcheggi così trovano più posti sotto casa, gli fanno la ZTL (zona traffico limitato, isola pedonale, chiamala come vuoi) e protestano perché la vorrebbero aperta tutti i giorni e a tutte le ore. Poi che succede? Strano! L’isola pedonale che tanto hanno voluto e vorrebbero 24/7 (visto che si parlava di Inghilterra dovresti capirmi) diventa piena di pedoni! Ora non va bene perché è piena di gente. Io mi chiedo, scusate il tono, ma che cazzo vogliono? Trastevere pedonalizzata ma vuota, trastevere con meno negozi, meno locali meno ristoranti ma mantenendo intatto il valore milionario dei loro appartamenti da 50 mq. Praticamente vorrebbero la situazione che hai trovato tu “scappando” in provincia mantenendo però le comodità del centro di Roma e il valore economico con cui hanno rilevato la loro casa. C’è solo una cosa peggiore delle loro richieste e delle loro influenze evidenti in comune: l’asservimento della classe giornalistica tramite articoli indecenti di questo tipo. Se faranno nuove norme a danno di tutti i locali e i frequentatori del centro storico sarà per accontentare quelle poche migliaia di persone che risiedono stabilimente nelle zone sotto processo. Noi 3 milioni del resto della città invece, disturbati da bar di quartiere bulli del rione e criminali da periferia rimarremo come stiamo ora: tartassati e ignorati completamente perché non abbiamo l’amichetto che lavora a repubblica, il cugino al comune, la nonna in carriola al comando dei vigili ecc..ecc..
Fidati che il mio appartamento da 350000 euro (o quello che sia, non ne ho neanche idea) sopra al “Bar dei laziali” lo scambierei al volo con un bilocale ampio la metà dei mq in viale Trastevere. Fermo restando che dovrebbero baciare terra ogni volta che scendono sotto casa e ringraziare vari santi sapendo com’era davvero la situazione a Trastevere fino a neanche 15 anni fa.
@Giors
Anche se è ormai evidente che pian piano ti stai spostando verso la provocazione (per non parlare di malafede), voglio provare a rispondere. Io sono convinto di alcune cose:
– Che le scene dipinte dall’articolo sono pura invenzione
– Che in questo momento storico l’opinione pubblica è schierata contro la “movida” (chiamiamola così per sintesi), e i benpensati le vanno felicemente dietro
– Che non è possibile colpire chi lavora onestamente, cercando di rispettare il prossimo, per la maleducazione di altra gente
– Che esistono i doppi vetri
– Che esistono i tappi per le orecchie
– Che purtroppo non esistono controlli adeguati, perché prova ad estenderli e vedi se quei pochi coatteli continuano a fare casino
– Che, come ultima spiaggia, si può trovare casa in un quartiere più adatto alle proprie esigenze (che, per inciso, è l’unica soluzione che tu hai proposto)
@Andrea
Lasci correre le stupidaggini sparate a vanvera da taluni e dai del provocatore a me proprio non capisco..
Le motivazioni che hai elencato a parte la prima sempre che le cose stiano come dici tu ma faccio un pò fatica a crederlo (anche Colgate lamenta le stesse problematiche anche se con conclusioni diverse) si che sono per davvero provocatorie: a parte i doppi vetri che hanno tutti ormai, non è irridente e provocatorio proporre i tappi per le orecchie od invitare la gente ad andarsene a vivere altrove ? Sai che se si svuotasse per davvero il quartiere sparirebbero pure i locali ? Quindi perchè continuino ad esistere perchè possiate bervi una buona birra a Trastevere occorrerebbe trovare un punto d’accordo ma la tua posizione mi sembra davvero sorda ed ostinata.
@Giors
senti, a me sembra difficile continuare a confrontarmi con uno di Torino che mette in dubbio le parole di uno (e di tanti altri) romani sulla situazione di un quartiere di Roma. Per di più dimostrando di non sapere niente di Trastevere, visto che tra coloro che di sera ne affollano le vie i residenti saranno al massimo l’1%.
Per questo motivo direi che possiamo anche chiuderla qui.
Va bene, si vede che non conosco la situazione..
Di mettere i tappi ai residenti o di invitarli a smammare altrove l’hai proposto tu insieme a SR ed è davvero irritante ed inaccettabile anche a Torino.
Chiudo anch’io qua.
@tutti
io do ragione Giors, quando vado in locale soprattutto la notte, bevo la mia birra e cerco di non far baccano soprattutto quando mi trovo nei pressi di abitazioni dove la gente dorme, quello di far casino a qualunque costo è il solito difetto degli italiani cacciaroni, all’estero li riconosci subito gli Italiani(e anche gli spagnoli) sono quelli che urlano quando dovrebbero parlare, che spesso riescono a far casino anche quando visitano musei e le chiese sono atteggiamenti veramente detestabili.
non entro nei dettagli dell’articolo perché non conosco la situazione che si forma al macchè ma penso che se la domenica mattina scendo con la mia famiglia e mi trovo rivoli di piscio all’ingresso e nel portone,bottiglie e bicchieri dappertutto dopo aver dormito poco o nulla mi farebbe venir voglia di munirmi di Idrante e fare una sana doccia a chi bivacca sotto casa.
meno male che poi si parla di bere con responsabilità !
@Giors
se il vero problema fosse la tranquillità della mia esistenza, non andrei certo a cercar casa a Trastevere. se fossi proprietario, la metterei in vendita e col ricavato ci farei saltare fuori un galoppino per farmi la spesa in centro e due vigilantes col fucile a pompa davanti al portone della mia nuova dimora in campagna. con tanti ringraziamenti a quei delinquenti che vengono a svagarsi in maniera civile e a dare vita al mio quartiere facendo decuplicare il valore del mio immobile
trovo sensato il discorso di Colgate. la tua è soltanto l’ipocrita posizione di uno che per anni ha fatto affari vendendo 52 fusti di birra a serata sbattendosene di tutto e di tutti e oggi, stanco di quella vita e col marmocchio che lo sveglia nel cuore della notte, vorrebbe fucilare cittadini per bene che si svagano tranquillamente e che di sicuro poco hanno a che fare con la tua clientela passata e publican professionisti e professonali come probabilmente tu non sei mai stato. quando sarai vecchio immagino chiederei l’aumento delle pensioni e l’apertura di una sala biliardo sotto casa
E’ vero, sti italiani all’estero.. sempre a caccia! Anche quando non è stagione. Vergogna!
Repubblica – specie la redazione online – non è un giornale credibile da tempo, figuriamoci che sono cascati alla bufala dei bonsaikitten e a diverse altre; non sanno più scrivere mezzo articolo senza riempirlo di strafalcioni e spesso gli articoli sembrano scritti da portinaie invidiose dalla sentenza facile.
La maleducazione della gente, specialmente quella che a Trastevere non ci vive, è proverbiale, questo si sa. I vacanzieri rozzi sono ovunque, solo che a Roma – come in tutte le capitali – il turismo c’è 365 giorni l’anno, non solo d’estate.
Non tutti i residenti accetterebbero, come risposta alla maleducazione vera o presunta, di vendere la casa che è loro da generazioni nel centro della loro città per andarsene via. Ma l’ordine pubblico è sia nell’interesse dei residenti che dei gestori e l’articolo sembra come al solito puntare solo il dito su chi lavora e non su chi semmai dovrebbe vegliare e far rispettare un minimo di decoro (che NON sono i gestori!).
Almeno a Roma ci si salva ancora: vi ricordo che Milano sta diventando un paese di vecchietti dove la volontà di un comitato di 15-20 persone fa chiudere parchetti e locali in centro alle 11 di sera per un po’ di assembramento (il caso del MOM, il parchetto davanti e anche il pub che serve le birre del Lambrate, che si affaccia lì!), o manda a monte grandi concerti di artisti stranieri di portata mondiale perché “vogliono dormire” vicino San Siro, mentre per le partite, tutti zitti.
Oggi il nemico pubblico n°1 sembra chi osa tentare di svagarsi dopo la giornata lavorativa, al pari dello stupratore rumeno e del pedofilo appostato fuori dalle scuole elementari, altre creature dell’immaginario orrorifico collettivo orchestrato ad arte da certi media.
Ho cancellato gli ultimi commenti di Giors e SR
Se non riuscite a scrivere senza trasformare la discussione in una serie di insulti, evitate di continuare (o scambiatevi le mail)
A Trastevere penso che non sia rimasto nessuno con casa lì da generazioni. Se ci fosse si ricorderebbero di quando sotto e dentro casa loro rubavano a tutto spiano e non si lamenterebbero della bottiglia che rotola. Con questo non intendo dire che chi compra una casa a 2 milioni abbia meno diritto di chi la eredita ad avere un po’ di tranquillità , però è pur vero che io non mi compro casa a Mosca se non sopporto il freddo. Comunque il punto non è questo, ma il ridicolo in cui siamo caduti dal momento che i “nostri” giornali pubblicano dei servizi giornalistici che non meriterebbero nemmeno la pubblicazione sui giornali da paparazzi.
Il paradigma dell’italiano all’estero sinceramente non capisco cosa c’entra in un discorso del genere, se dobbiamo ragionare così allora mettiamoci a scrivere degli inglesi che bevono troppo, i tedeschi che sono grassi e girano in pantaloncini pure a gennaio ecc…ecc… e poi finiamo a girare una bella soap opera per Canale 5. Sono proprio ragionamenti come questi che ci fanno meritare i giornali pietosi che abbiamo.
Allora…ho parlato con Laura mari, in maniera corretta e civile, esponendole anche problemi che il buon Colgate ha esposto. Questo perchè la casa da dove sono partite le foto è ovviamente quella di una ex giornalista dell’espresso, attualmente in vendita a 900000euro come documenta internet…
laura si è detta disposta a darci parola in una delle prossime uscite e ho chiesto di togliere assolutamente le foto a serranda a metà col megabello che esce (una querela ovviamente non gliela toglie nessuno).
A Pistillone scrivo che è vero che all’estero l’italiano medio si fa notare per la sua “vivacità ” e anch’io spesso mi sono vergognato…ma certi americani o inglesi che bazzicano dalle nostre parti non te li augurerei proprio, inciviltà pura…
Posso dire che anche a Torino la “movida” è molto discussa e ci sono state diverse inchieste analoghe sui quotidiani. Il problema esiste, anche se la verità sta probabilmente nel mezzo e non è certo quella che dipinge tutti come degli ubriaconi che imbrattano la città . Certo esistono giovani incivili e maleducati, non nascondiamolo: sono una minoranza, ma finiscono di essere più molesti di un centinaio di persone che parlano normalmente. E’ per questi pochi, che tutto il clima di “movida sana” si rovina. I locali più volenterosi hanno messo una persona fuori che invita a fare silenzio o ad allontanarsi chiunque ecceda in schiamazzi o peggio urla. Certo non è possibile imbavagliare tutti i maleducati. Forse dare qualche incentivo per mettere i doppi vetri potrebbe essere una proposta.
Quello che posso dire è che (per fortuna?) ora come ora a Torino di notte ci sono -4° C per cui il problema è rimandato all’estate…
Cari Birra Zen, non ti preoccupare a Roma il problema non esiste gli ubriaconi ed i caciaroni li abbiamo solo noi a Torino
n.b. Vediamo se l’Andrea pubblica o lascia spazio solo se gli insulti ( veri ) vengono dagli amici suoi
forse a molti sta sfuggendo una cosa,
su “Repubblica” non è uscito un articolo sugli schiamazzi e rumori notturni di Roma (o di altre città italiane), è stato fatto un articolo ad hoc sul “Ma che siete venuti a fa” corredato di book fotografico (…nelle foto si vedono pure le facce!).
su CDB si sta discutendo di questo.
@velleitario
grazie, mi hai tolto le parole di bocca. Pensavo fosse abbastanza evidente, ma spesso repetita iuvant, soprattutto con chi vuole fare il finto sordo.
Trovo la cosa di una gravità inaudita.
Roba da psicopolizia del Socing.
Informazione da regime totalitaristico.
E non parlo da appassionato,ma da comune cittadino.
Se non fosse che una verità artificiale spesso persuade molte delle menti più labili.
Non posso far altro che levarmi il cappello davanti alla signorilità con cui il Colonna ha voluto risolvere la faccenda.
Occhio però ai ritocchetti sulla controrisposta: http://www.youtube.com/watch?v=oNLtRlfh2R0
Articolo a dir poco ridicolo ed inaudito..Non ha senso, punto!
Aggiungo solo che per fortuna i torinesi non sono tutti come tal Giors, non preoccupatevi! 😉
Per il resto, applausi a Colgate (anche se ci sono dentifrici migliori non prodotti da multinazionali 😛 ), in un post ha fatto il discorso più completo e chiaro che ho letto..