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Nasce il Club dei parlamentari amici della Birra

Giacomo Stucchi

Dopo che il post di ieri ha toccato – tra gli altri argomenti – anche le problematiche politiche legate al mondo della birra, neanche a farlo apposta oggi leggo su Bergamo News della nascita del Club dei parlamentari amici della birra. Promossa dal deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi, l’iniziativa è tesa a creare un’associazione capace di tutelare gli interessi dei produttori di birra di fronte al massimo organo rappresentativo italiano. Su stimolo di AssoBirra, Stucchi ha dato vita a questo club (in parlamento ce ne sono tanti, incentrati sulle problematiche più differenti) che attualmente conta 32 tra deputati e senatori.

Gli obiettivi dell’iniziativa sono molteplici e tendono ad affrontare l’argomento birra da tutti i punti di vista:

Il Club dei parlamentari amici della birra […] viene costituito con l’idea di creare un luogo di incontro e riflessione, aperto a tutti gli eletti nel Parlamento italiano interessati ai principali ambiti che riguardano l’industria della birra in Italia, da quelli più squisitamente legati alla cultura della birra fino alle problematiche alcol correlate.

L’obiettivo principale è quello di far conoscere e riscoprire la birra come bevanda alimento, naturale e moderatamente alcolica, ricca di storia, tradizione, fascino, versatile nelle sue infinite possibilità di abbinamento a seconda dei diversi stili, compatibile con la dieta mediterranea e il concetto di sana e corretta alimentazione.

Sperando che un simile progetto possa concretizzarsi in reali vantaggi per il settore, i presupposti sembrano piuttosto interessanti, in quanto fanno riferimento a un concetto molto vicino a quello di birra artigianale. Ieri abbiamo visto come la burocrazia tenda ad affossare il lavoro dei piccoli produttori con regolamenti e norme fuori dal buon senso. Sapere che esiste un organismo capace di garantire una comunicazione diretta con il Parlamento italiano è un passo avanti straordinario, sempre che le premesse vengano realizzate.

Ecco come continua l’articolo:

Partendo da queste premesse nasce la volontà di rilanciare un forte canale di dialogo con le istituzioni ed in particolare con quelle parlamentari, consci di rappresentare un settore industriale con un fatturato annuo di circa 2,5 miliardi di euro e che con il suo indotto sviluppa nel complesso un’occupazione di circa 135.000 persone, una grande e diversificata comunità di individui e aziende che dalle grandi multinazionali arriva fino ai produttori artigianali dei micro birrifici, molto ben ramificata su tutto il territorio nazionale.

Il Club dei parlamentari amici della birra punta ad organizzare visite guidate alle aziende birrarie, seminari, incontri, degustazioni di prodotto ed ad inviare periodicamente ai suoi membri informazioni sul mondo della birra, con un’agenda sui principali appuntamenti istituzionali e non che la riguardano.

Fortunatamente non si parla solo di grande industria, ma si citano espressamente i microbirrifici. In altri paesi il lavoro di lobby birrarie è fondamentale per lo sviluppo e la sopravvivenza del segmento artigianale. In Italia sarebbe auspicabile poter contare su attività simili. Che ne pensate? Lascio spazio ai vostri commenti…

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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3 Commenti

  1. mi convince moooooolto poco.

  2. Immagino i leghisti che pretendono la loro birra verde

  3. Il nome non mi è nuovo 🙂 Guardate che partito ha mandato sedici rappresentanti nel parlamento polacco del 1991 🙂
    http://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_parlamentari_polacche_del_1991

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