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Ufficiale: l’inglese Mount St. Bernard è il dodicesimo birrificio trappista al mondo

Vi ricordate quando a novembre dello scorso anno raccontai che il prossimo birrificio trappista sarebbe potuto essere inglese? È di poche ora fa la conferma: il dodicesimo produttore al mondo in grado di fregiarsi del prestigioso esagono – il bollino Authentic Trappist Product – è Mount St. Bernard, monastero cistercense della stretta osservanza situato nel Leicestershire, nei pressi del comune di Coalville (170 km a nord di Londra). Come riportato dal sito della BBC, l’idea di costruire un birrificio all’interno dell’abbazia risaliva addirittura al 2013, ma è negli ultimi tempi che la vicenda ha subito un’evidente accelerata. Sul finire del 2017, infatti, l’amministrazione locale aveva rilasciato il nulla osta alla richiesta dei monaci di procedere alla costruzione dell’impianto: una volta ottenuta i religiosi non hanno perso tempo e nel giro di pochi mesi hanno lanciato sul mercato la loro birra, la prima del Regno Unito a potersi definire trappista.

Non sono poche le curiosità che si accompagnano a questa interessante new entry. La prima riguarda il nome, poiché per la loro birra i monaci non hanno potuto utilizzare lo stesso del monastero: si sarebbe creata un’incompatibilità col marchio belga St. Bernardus, presente da anni sul mercato internazionale. St. Bernardus che, pur non essendo trappista, è strettamente imparentata con il birrificio Westvleteren: i corsi e ricorsi storici che tanto piacciono agli appassionati di birra! Così i monaci inglesi hanno optato per un nome completamente diverso: la loro opera prima si chiama Tynt Meadow, un omaggio alla collina dove sorge l’abbazia, con la quale la comunità monastica ha un forte legame storico, naturalistico e agricolo.

Foto: Trappistenbier

La seconda curiosità riguarda invece lo stile. A eccezione dell’americano Spencer, che negli ultimi anni ha lanciato un’American IPA e persino una New England IPA, tutti gli altri birrifici trappisti sono sempre rimasti fedeli agli stili di origine belga: caratteristiche che si ritrovano ovviamente sia nelle birre dei sei produttori trappisti del Belgio, sia in quelle degli altri quattro sparsi per il resto dell’Europa. I monaci di Mount St. Bernard hanno invece attinto dalla tradizione birraria del proprio paese: la Tynt Meadow (7,4%) è infatti una Strong Ale di stampo inglese,  prodotta con lievito e luppoli locali, che sicuramente si rivelerà adatta all’invecchiamento. Come spiegato da Trappistbier, la birra si contraddistingue per leggere note fruttate e sfumature terrose provenienti dal luppolo inglese.

Il packaging riesce a fondere elementi vintage ad altri moderni. La bottiglia ha un gusto old style e ricorda quelle di alcuni tradizionali Barley Wine anglosassoni. Il bicchiere, invece, è molto più in linea con quelli classici dei birrifici trappisti. L’etichetta è lontana dai canoni della tipologia: nonostante presenti richiami al passato, mostra un font moderno e un’impostazione decisamente al passo coi tempi. Pur nella sua essenzialità, anche il logo del birrificio segue lo stesso stile. A tal proposito l’abate Erik ha dichiarato quanto segue:

In termini di estetica volevamo qualcosa che fosse commercialmente vendibile, ma anche in grado di comunicare l’immagine della nostra comunità e dell’abbazia, con uno stile coerente e senza tempo. Alla fine abbiamo optato per un carattere dal gusto gotico e per un’illustrazione del paesaggio dei dintorni del monastero.

Foto: BBC

Tecnicamente l‘etichetta ancora non riporta il famoso esagono dei prodotti trappisti, ma è solo una formalità. Per il via libera definitivo si attende il superamento del controllo di qualità e il lancio ufficiale della birra. Per quanto riguarda il primo aspetto, dovrebbe infatti esistere una regola non scritta secondo la quale l’Associazione Internazionale Trappista assegna il bollino solo quando un prodotto raggiunge un livello minimo di eccellenza, motivo per cui quasi sempre le altre abbazie (in special modo quelle belghe) forniscono ampio supporto nella fase iniziale di messa a punto della ricetta.

Non rimane dunque che assaggiare questa particolare Strong Ale trappista proveniente dal Leicestershire. Il Regno Unito è ovviamente molto sensibile a qualsiasi argomento riguardi la nostra bevanda e mi sembra che intorno al birrificio di Mount St. Bernard si stia sviluppando una certa attesa. Non resta che assaggiare la creazione del dodicesimo birrificio trappista al mondo.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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5 Commenti

  1. sergio pelucchi

    Scusa, ma questa dovrebbe essere la tredicesima!

    • Ciao Sergio, ammesso e non concesso che Mont des Cats possa fregiarsi dell’esagono (per l’ATP può, ma da diverse fonti leggo il contrario), non sarebbe un birrificio trappista. Produce infatti da Chimay, quindi anche fosse una birra trappista, il produttore sarebbe comunque quello belga. Quindi i birrifici trappisti sono effettivamente 12.

  2. Luke Nashville

    Non si sa ancora quando sarà disponibile in Italia? Sono molto curioso

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