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9 ori e record di medaglie (28) per i birrifici italiani allo European Beer Star

In un momento non certo facile per l’Italia birraria (e non solo per l’Italia) arrivano ottime notizie dalla Germania. I risultati dello European Beer Star – uno dei più importanti concorsi a tema del mondo – sorridono ai nostri birrifici come mai era successo in passato, dimostrando la costante crescita di un movimento capace di regalare sempre nuove soddisfazioni internazionali. Il bottino finale è decisamente ricco: 9 ori, 11 argenti e 8 bronzi, per un totale di 28 riconoscimenti che rappresentano un incremento di quasi il 50% rispetto alle ultime uscite. Peccato non aver migliorato il numero di medaglie d’oro, ferme per l’Italia a 9 da ormai tre anni: il primato in questa particolare voce statistica risale ancora al 2016, quando i nostri birrifici raggiunsero la doppia cifra con 10 prime posizioni (ma i podi complessivi furono “solo” 17). Probabilmente però il dato più importante è un altro: per la prima volta l’Italia si piazza seconda come totale di medaglie, superando gli Stati Uniti e posizionandosi solo dopo gli irraggiungibili padroni di casa. Su Beer Zone abbiamo creato una sezione che riepiloga tutte le birre italiane premiate allo European Beer Star.

Passando ai singoli birrifici, la performance migliore è arrivata dal birrificio Bruton, che è riuscito a conquistare ben due medaglie d’oro. La prima è arrivata con l’Abiura nelle Saison, categoria nella quale l’Italia ha ottenuto anche il bronzo grazie alla Ocra di Diciottozerouno. La seconda vittoria per Bruton invece è stata ottenuta dalla Lilith nella categoria New Style Pale Ale, dove già due anni fa si era affermata una birra italiana (La Pallata di Porta Bruciata). A rendere ancor più dolce la partecipazione del birrificio toscano allo European Beer Star è stata la sua Bruton di Bruton, premiata con la medaglia d’argento nelle Golden Ale e arresasi solo a una produzione britannica. Negli anni Bruton ha conquistato diversi riconoscimenti in concorsi internazionali, ma se non sbaglio è la prima volta che ci riesce in quello di Norimberga: non poteva esserci modo migliore per cominciare!

Tre sono anche le medaglie conquistate da Birra Perugia (sito web), che torna a ottenere medaglie allo European Beer Star dopo la pausa dello scorso anno. La Cosmo Rosso ha trionfato tra le Bitter, un’altra categoria in cui troviamo una doppietta italiana: in terza posizione si è infatti piazzata l’Acerbus di Croce di Malto. Molto importante l’argento della Suburbia tra le Traditional Pale Ale, mentre la seconda piazza della Ila tra le Strong Ale merita un discorso a parte: la Scotch Ale del birrificio umbro è infatti stata superata solo da un’altra birra italiana, la Fortezza Nuova di Piccolo Birrificio Clandestino, determinando un podio dalle nette tinte tricolori. Discorso molto simile per la categoria delle Pils non filtrate, dove ha trionfato la 1291 di Birra Mastino ed è arrivata seconda la Philippe di Biren. Da diversi anni questo gruppo regala grandi soddisfazioni all’Italia e dimostra come le Italian Pils siano ormai un fattore decisivo nel panorama internazionale.

Lo European Beer Star non prevede una categoria specifica per le Italian Grape Ale, eppure troviamo due birre italiane appartenenti a questa categoria al gradino più alto di altrettanti podi. La Border Wine del Birrificio Apuano ha sbaragliato la concorrenza tra le Fruit Beer, mentre la Selva Sour di Birra dell’Eremo si è affermata in una categoria molto particolare, denominata Belgian-Style Lambic and Geuze. Nonostante il nome, evidentemente questo gruppo include tutte le fermentazioni spontanee (e forse anche quelle miste): a differenza della sorella Selva, la Selva Sour fermenta in maniera naturale direttamente nelle botti di Sauvignon Blanc. Merita poi menzione la performance italiana nella difficilissima categoria delle Altbier, dove ha trionfato la Mahlzeit di MC-77 ed è arrivata terza la Alterelvo del birrificio Elvo. Tra di loro ci si aspetterebbe una birra tedesca, invece troviamo la taiwanese Buckskin Altbier: i birrifici di casa continuano ad avere problemi con gli stili autoctoni meno diffusi. Completiamo infine la panoramica degli ori con quello della Granata di Diciottozerouno tra le Dubbel.

Tutte le birre italiane premiate

Finora abbiamo citato alcuni argenti italiani, ma ovviamente ce ne sono altri. Il birrificio Muttnik ha piazzato la sua Albina al secondo posto nella vaga categoria delle New Style Hefeweizen (è una White IPA, come la birra che l’ha preceduta sul podio), mentre Doppio Malto ha aggiunto un altro tassello al sua sconfinata bacheca di premi internazionali con l’argento della sua Crash Beer tra le birre al miele. Ottimo il secondo posto della Gaudio tra le Schwarz, produzione del giovanissimo marchio Beha Brewing, così come quello della Tuka di Birra dell’Eremo tra le Speciality IPA. Altri argenti sono poi andati alla PhilMath di Nix (Ultra Strong Beer), alla Sbrega di Pintalpina (Imperial IPA) e alla Tiramisù di Lambrate (Imperial Stout).

Infine concludiamo con i bronzi di cui ancora non abbiamo parlato. Oltre alla già citata Alterelvo, il birrificio Elvo ha piazzato anche la sua Dunkel nel gradino più basso del rispettivo podio, mentre MC-77 ha arrotondato la vittoria della Mahlzeit con il bronzo della San Lorenzo (categoria Witbier). Troviamo poi al terzo posto la Bulk di Hammer tra le Porter, la Rauch di Grand St. Bernard tra le affumicate e la Pils2 di Otus tra le German Pils. In quest’ultimo caso credo che sia la prima volta che un birrificio italiano ottiene una medaglia nella versione più “ortodossa” delle Pils: dopo il dominio tra quelle non filtrate, è forse il segno di un’invasione anche in questa diversa interpretazione dello stile?

In chiusura non rimane che fare i complimenti a tutti i birrifici italiani che sono andati a medaglia in questa strana edizione dello European Beer Star. I risultati indicano che il nostro movimento è destinato a crescere ancora nel panorama internazionale. Speriamo che questo momentaccio passi presto così da riprendere a correre il prima possibile.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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Un commento

  1. Grand St. Bernard ottime birre in stile tedesco, così come Elvo che però non assaggio da tempo.

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