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Dagli USA tre nuove birre (quasi) trappiste

111432Il pesce d’aprile è uno degli scherzi preferiti dai blogger, che spesso riescono a ingannare i lettori con storie inventate, ma costruite con quel pizzico di verosimiglianza che finisce per confondere le idee. E a volte lo scherzo è così ben congegnato che non solo colpisce nel segno, ma anticipa addirittura la realtà. E’ quello che è quasi accaduto con il post dello scorso primo aprile del blog Yours for Good fermentables, che al tempo se ne uscì con la notizia di un ottavo birrificio trappista in procinto di aprire sul suolo statunitense. Storia improbabile? Dalle voci circolate negli ultimi giorni in molti avranno pensato il contrario…

Tutto è nato da un comunicato proveniente da Sierra Nevada, uno dei birrifici più importanti degli Stati Uniti e ben conosciuto anche in Italia. Secondo l’annuncio – e già questa di per sé è una notizia importante – l’azienda californiana ha stretto un accordo con l’abbazia cistercense di New Clairvaux per creare le prime “birre americane nell’autentico stile trappista”. Come forse saprete, le birre trappiste sono protette da un marchio di garanzia – l’esagono Authentic Trappist Product – che viene assegnato solo se sono rispettati criteri produttivi piuttosto vincolanti, stabiliti per garantire che la birra sia realmente associabile al lavoro dei frati cistercensi. In particolare:

  1. La birra deve essere prodotta all’interno di un’abbazia trappista.
  2. Il processo produttivo deve prevedere la partecipazione dei monaci, almeno a livello di supervisione generale.
  3. I ricavi delle vendite devono essere utilizzati per il sostentamento della comunità monastica o per opere caritatevoli e non per perseguire scopi di lucro.

In realtà le birre associate a monasteri o abbazie sono tantissime, ma spesso si tratta di nomi ceduti in licenza a birrifici che non hanno nulla a che fare con la produzione monastica. Per questa ragione esistono al mondo solo sette autentici birrifici trappisti, sei in Belgio e uno in Olanda.

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Per come è costruito, il comunicato di Sierra Nevada ha confuso molti lettori, che hanno pensato di trovarsi al cospetto dell’ottavo birrificio trappista del mondo. La formula è infatti volontariamente arzigogolata:

Sierra Nevada Brewing Co. announced a partnership with the Trappist-Cistercian Abbey of New Clairvaux to create the only authentic Trappist-style Abbey ales in America.

A seguito dell’annuncio, Danny Van Tricht del blog TrappistBier Beleven si è messo in contatto con l’abbazia di New Clairvaux per chiedere chiarimenti in merito. La risposta ha escluso qualsiasi ipotesi di un nuovo birrificio trappista, spiegando alcuni dettagli dell’accordo. In particolare emerge (grazie a Google Traduttore… il sito è tutto in fiammingo!) che il coinvolgimento dei monaci sarà minimo e che la produzione non avverrà all’interno del monastero. Due aspetti che allontanano ogni dubbio sulla natura di questa nuova birra d’abbazia.

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Archiviata la questione trappista, vediamo nel dettaglio il progetto in cui è coinvolta Sierra Nevada. La nuova linea sarà composta di tre birre, realizzate secondo le antiche tradizioni monastiche. Ogni birra sarà disponibile solo per un tempo limitato e ruoteranno durante l’anno. La prima birra, attesa per marzo 2011, sarà un Dubbel prodotta con lievito trappista. La seconda sarà invece una Saison, mentre la terza una Quadrupel ricca e piena.

Sapendo che non saranno birre trappiste siete molto meno incuriositi da queste novità, vero? 🙂

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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5 Commenti

  1. io non ci troverei niente di male se nuovi monasteri trappisti riuscissero a produrre birra rispettando i criteri e quindi ottenendo il marchio.

    Ricordiamoci che l’achel non sono poi tanti anni che ha ripreso la sua attività dopo un lungo stop e che la trappe non sempre ha rispettato le regole.
    D’altronde meglio essere controllati dalla sierra nevada che dalla bavaria

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