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Il blog riparte: vediamo cos'è successo nel frattempo…

Da sinistra: Jean Van Roy, Teo Musso e Kuaska (foto Senza Panna)
Da sinistra: Jean Van Roy, Teo Musso e Kuaska (foto Senza Panna)

Non è senza un po’ di fatica che riprendo in mano il blog dopo la pausa estiva. In realtà sono tornato dalle ferie già dallo scorso lunedì, dopo una sola settimana passata in totale relax sul litorale lucano. Però visto che molti di voi erano ancora in vacanza, ho preso la palla al balzo per riposarmi dai post quotidiani di Cronache prolungando il silenzio di qualche giorno. Beh, ora sono di nuovo davanti alla tastiera e mi sembra giusto ricominciare dando un’occhiata a quanto è successo mentre il blog taceva.

Dopo il doveroso incipit, partiamo pure con le ultime notizie dal mondo della birra artigianale:

  • Inizio con un mini-report su una splendida serata che si è tenuta lo scorso 21 agosto a Roma, quando il Bir&fud ha avuto l’onore di ospitare il mitico Jean Van Roy della Brasserie Cantillon. Ai numerosi partecipanti Jean ha raccontato i segreti del suo birrificio e delle sue birre, coadiuvato in questo da un Kuaska a dir poco entusiasta. Nonostante Roma fosse ancora deserta, il locale trasteverino per l’occasione era pieno all’inverosimile: bellissimo vedere decine di appassionati concedersi un aperitivo a base di Gueuze alla spina, un momento quasi catartico. Se ne volete sapere di più sulla serata, vi segnalo i resoconti di Daniela e di Rossella.
  • A proposito di fermentazioni spontanee, consiglio ai lettori capitolini (e non solo) di non perdere l’appuntamento di giovedì 2 settembre, quando le spine del Ma che siete venuti a fà di via Benedetta ospiteranno in esclusiva mondiale (in contemporanea con il Moeder Lambic di Bruxelles e il Monk’s Cafè di Philadelphia) la Zwanze 2010 Blanche de Quenast di Cantillon. La birra sarà disponibile dal tardo pomeriggio e c’è da giurare che non arriverà a fine giornata.
  • Chiuso il capitolo Cantillon, torniamo alla birra artigianale italiana, vista però con gli occhi di uno straniero. Nello specifico sono quelli di Knut Albert, che in un post di qualche giorno fa sottolineava uno dei problemi principali (il problema principale?) del nostro movimento: il prezzo della birra. Ecco un passaggio particolarmente illuminante

Certo, sono preparato a pagare qualcosa in più per la qualità. Ma per quanta attenzione tu possa mettere in una bottiglia di Wit o Weisse, resta pur sempre una bevanda umile, pensata per togliere la sete e utilizzata come drink da tutti i giorni. Stiamo parlando di birre che in Germania costerebbero 50 centesimi a bottiglia.

Tutto ciò è sostenibile? Non credo proprio. D’accordo, i birrai italiani devono scontrarsi con tasse elevate e ostacoli di vario genere. Ma è assurdo che le birre italiane possano costare 20 volte il prezzo di bottiglie simili in Germania.

  • E a quanto pare i prezzi non sono l’unico problema per la birra artigianale italiana. Lelio Bottero, neo consigliere di Unionbirrai, in un suo recente post ne ha persino decretato la morte. Si tratta di una provocazione, che però permette di stimolare alcune interessanti considerazioni. In parte si torna ancora una volta sul concetto di birra artigianale, ma gli spunti non si limitano solo a questo argomento. Dategli una letta e magari lasciate il vostro commento sul blog di Lelio.
  • Rapida notizia che farà felici i birrai italiani: l’Agenzia delle Entrate ha deciso di rinviare la scadenza per il passaggio alla telematizzazione delle accise, prevista inizialmente per il primo settembre. La nuova deadline è fissata per l’1 giugno 2011, ammesso che non si decida più avanti per un ulteriore slittamento.
  • In passato vi ho parlato dell’emergente movimento birrario brasiliano. Ebbene nelle scorse settimane si è conclusa la prima edizione del concorso nazionale sulle birre di qualità, promosso dall’associazione Abradeg. Se siete curiosi di conoscere i nomi dei vincitori, potete consultare il blog dell’associazione.
  • Concludo con una notizia proveniente dal settore industriale, ma molto interessante. La multinazionale sudafricana Sab Miller – proprietaria, tra gli altri, del marchio Peroni – sarebbe interessata ad acquistare l’australiana Foster’s, birra ben conosciuta anche in Italia. Sul piatto dell’offerta ci sarebbero sette miliardi di sterline, che, se accettate, permetterebbero alla Sab Miller di insidiare il primato della Anheuser-Busch InBev, la più grande produttrice del pianeta. Gli analisti vedono positivamente l’eventuale acquisizione, dunque è possibile che in tempi brevi l’operazione vada in porto.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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7 Commenti

  1. Be’, io ho risposto al post di Albert. Nessun italiano ha alimentato ulteriormente il dibattito, però…

  2. @Patrick
    Mettici che molti erano in vacanza e che il discorso è stato snocciolato più e più volte senza trovare una risposta…

  3. Eh..confermo: bella serata in Trastevere in compagnia delle Cantillon!! Purtroppo non sarà facile tornare così presto…

    …Buon Ritorno Andrea!

  4. @slevin
    Grazie! Mi ha fatto piacere rivederti, spero che la permanenza nella Capitale sia proseguita bene 🙂

  5. …Ovviamente si!
    grazie! Alla prox!

  6. al Macche ho trovato la Iris di Cantillon superba,la sola maltatura e la presenza di luppolo fresco gli ha dato una bella complessità pur essendo estremamente godibile!

  7. grazie delle citazioni che vedo solo ora

    🙂

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