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Kuaska e Unionbirrai: i motivi del divorzio

Come promesso, Kuaska ha pubblicamente annunciato i motivi che lo hanno spinto alla decisione di interrompere la sua lunga collaborazione con Unionbirrai. Ricordo che qualche giorno fa Lorenzo annunciò questa clamorosa notizia lasciando un post piuttosto scarno su it.hobby.birra, ripromettendosi di approfondire la questione non appena fosse tornato in Italia dal suo viaggio in America.

Da come si può leggere in un nuovo intervento sul newsgroup, la decisione nasce da una sopraggiunta incompatibilità con le decisioni prese dall’associazione che, di fatto, sono in molte occasioni andate in netto contrasto con le opinioni di Kuaska. In pratica si sarebbe lentamente creato un clima ostile e ostruzionistico, fino alla presa di coscienza dell’impossibilità di continuare a collaborare nei termini stabiliti.

Ecco un passaggio abbastanza eloquente:

Se butto anima, corpo, tempo ed energie (sfido chiunque a negarlo) esigo, ripeto esigo, dal management ricoscimento, poi carta bianca (per me essenziale), risposte on line e presenza costante ed attiva ad eventi e capacità organizzative, sennò come posso trascinare il movimento sfruttando la sempre più forte fama (effimera) che mi sono onestamente guadagnato?

E’ stato doloroso per me prendere questa decisione (con tutto quello che abbiamo fatto insieme), doloroso ma doveroso e le cose doverose vanno fatte.

Finisce un’era per la birra artigianale italiana e probabilmente se ne aprirà un’altra. Ciò che attualmente percepisco è un forte disorientamento nell’ambiente, a causa delle rivoluzioni che si sono rapidamente susseguite in poco tempo. Sono nati nuovi attori, nuove associazioni, nuove idee. Personaggi più o meno famosi hanno effettuato “scelte di vita” abbastanza radicali. In tutto ciò la birra artigianale è cresciuta e ha ottenuto l’interessamento di chi, fino a ieri, non la considerava minimamente. Insomma, una nebulosa mica da ridere, che probabilmente troverà un suo assetto definito nel giro di qualche tempo. Anche se molte domande rimangono senza risposta, io sono ottimista: il futuro della birra di qualità in Italia sarà sempre migliore. Voi cosa ne pensate?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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9 Commenti

  1. penso che oggi cè molta confusione tra… si continua a parlare di ” birra artigianale” ma non si capisce mai cosa si intende…
    una cosa sono i birrifici affermati come quelli inglesi, quelli del belgio ecc ecc che fanno birre che sono “artigianali ” come concezione ma non certo come numeri! un’altra sono i microbbirifici che stanno nascendo in italia che fanno birra artigianale ma non sono aziende gross eocme quelle sopra citate… e un’altra cosa ancora è l’homebrewing e tutto quello che ne segue…

    io quello che vedo è sempre un minestrone di tutti questi aspetti

  2. Per dovere di cronaca la risposta del Consiglio di Unionbirrai è qui

    http://www.unionbirrai.com/eventi/dettaglio.php?id=116

    Il passaggio relativo a:

    “Dal 2002 appare nella scheda di presentazione di Unionbirrai il nome di Kuaska come “direttore culturale”. Tale nomina presuppone un incarico ufficiale che non risulta verbalizzato, ovvero mai presentato ed approvato in nessuna riunione del Consiglio. Non è quindi dato sapere quali fossero i compiti previsti per Kuaska, ne quali le sue intenzioni ed impegni a riguardo.”

    è credo mortificante per gli anni spesi da Kuaska per promuovere la birra artigianale e Unionbirrai.

    E ancora:
    “Forse si può dire che Kuaska ha il merito di aver giocato un ruolo fondamentale nell’incoraggiare il lavoro e la ricerca di alcuni neo-microbirrai”

    Forse? Forse???? Stupore totale.

    E questo documento lo hanno firmato:

    Franco SanGiorgi, Agostino Arioli, Michele Barro, Giovanni Campari, Simone Casiraghi, Fulvio Giublena, Francesco Mancini, Andrea Sclausero.

    Senza parole.

  3. Spero che le persone a cui non è arrivata direttamente la lettera citata da Tripisciano vadano a leggersela integralmente. Le frasi decontestualizzate fanno tutto un altro effetto, e possono assumere significati molto diversi da quelli originalmente veicolati.

  4. Scauca, io ho inserito il link alla lettera integrale e ho espresso una mia opinione. E’ vietato per caso?

  5. Non è affatto vietato. Credo solamente che le frasi da te citate non risultino così mortificanti e stupefacenti lette nel loro contesto. Non ho scritto altro che questo.

  6. Scauca, tu, insieme agli altri consiglieri (elencati in quella pagina) hai firmato quella lettera, frutto, ne sono sicurissimo, di una profonda e lunga riflessione e dibattito.

    Quindi è ovvio che non ci vedi nulla di mortificante o stupefacente, sei parte in causa del giudizio sulla “questione” Kuaska.

  7. Maria Francesca Bigioni

    Come posso mettermi in contatto con Kuaska? È per un progetto importante! Via sarei grata se riusciste a fornirmi dei suoi recapiti o se riuscite a passargli i miei. Grazie

    Maria Francesca Bigioni

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