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Fino a 4 anni per prenotare un tavolo: la lista d’attesa record di un pub di Bristol

Se volete cenare in alcuni ristoranti stellati particolarmente famosi dovete prenotare con mesi di anticipo. È una regola che a qualcuno può fa storcere il naso, ma è il prezzo che si paga (oltre a quello del conto) per la fama del posto. Che succede però quando la lista d’attesa riguarda una birreria e non un ristorante di prestigio internazionale? Può sembrare assurdo, ma il locale con l’elenco di prenotazioni più lungo del mondo è un pub e più precisamente il Bank Tavern di Bristol. La curiosa vicenda è raccontata da Francesco Garbo su Reporter Gourmet e ci catapulta direttamente nelle abitudini di vita della società britannica, di cui proprio i pub continuano a rappresentare un pilastro fondamentale, nonostante siano in crisi da anni. Probabilmente i segreti del successo del Bank Tavern sono diversi, ma ci sono due parole che spiegano le aspettative che si sono create intorno al locale: “Sunday roast”, l’arrosto della domenica.

Quello del pranzo della domenica è un’altra delle istituzioni inossidabili del Regno Unito e l’arrosto è l’attore principale. Deve essere di manzo (ma sono ammessi anche maiale, agnello, tacchino o pollo), condito con salsa gravy e accompagnato da verdure e Yorkshire pudding – sebbene per i puristi questi ultimi andrebbero consumati come antipasto. Il Sunday roast del Bank Tavern ha negli anni acquisito un’aura leggendaria, tanto da permettere al pub di vincere diversi premi: migliore arrosto di Bristol nel 2018 (Bristol Good Food Awards), migliore arrosto del mese nel 2019 (The Observer) e miglior ristopub di Bristol nel 2020. Questi riconoscimenti in aggiunta al passaparola e alla qualità del cibo – vengono usati solo materie prime locali selezionate – ha fatto schizzare le richieste per pranzare al Bank Tavern.

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Il Bank Tavern ha spazi limitati, così le prenotazioni hanno cominciato ad accumularsi nel tempo. L’avvento della pandemia ha complicato la situazione, al punto che Sam Gregory, il proprietario del pub, ha deciso di non prendere altre prenotazioni una volta raggiunti i quattro anni d’attesa per un tavolo:

Avevamo un enorme arretrato di prenotazioni a causa del Covid. Ora abbiamo chiuso il sistema di prenotazione, quindi non puoi riservare un tavolo online e, se qualcuno dà forfait, ci limitiamo a scalare le posizioni nell’agenda di due anni fa. Siamo arrivati alle richieste di gennaio 2020, quindi ci vorrà un po’ per smaltire tutte le vecchie prenotazioni.

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Si potrebbe pensare che il menu del Bank Tavern sia particolarmente eccentrico, ma non è così. Quello normale ruota intorno a tre tipi di burger e una manciata di piatti principali piuttosto standard, come pancia di maiale arrosto, cotoletta panata e chicken pie, oltre ad alcuni stuzzicanti starter. Il mitico menu della domenica è invece incentrato solo su un paio di arrosti (di manzo e di maiale, oltre a quello vegetariano) e qualche antipasto e dessert. Insomma la sensazione è che non si ricorra agli effetti speciali, ma a una proposta solida e gustosa, con una certa attenzione nella scelta degli ingredienti. Bastano tuttavia le foto dei piatti per desiderare di essere teletrasportati immediatamente in uno dei tavoli del Bank Tavern.

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Ma al di là dell’arrosto, come si beve in questo classico pub di Bristol? Sul sito si può leggere che in qualità di “independent free house” (cioè birreria indipendente, non legata ad alcun produttore) propongono una valida selezione di birre, molte provenienti da Bristol e dintorni. Inoltre il locale ospita durante l’anno alcune rassegne di birre tradizionali e sidri. Nell’ultimo mese sono state disponibili alla spina, tra le altre, le produzioni di Yeovil Ales (birrificio a conduzione familiare del Somerset), Fine Tuned Brewery (altro birrificio del Somerset), Bristol Beer Factory (produttore indipendente di Bristol), Butcombe Brewery (storico birrificio di Bristol). Gli stili disponibili spaziano dalle classiche Bitter alle American Amber Ale, dalle Stout alle IPA di stampo moderno. In altre parole il Bank Tavern offre garanzie non solo dal punto di vista gastronomico, ma anche birrario.

La vicenda di questo storico pub di Bristol ci ricorda ancora una volta quanto siano importanti le convenzioni sociali e le tradizioni che implicano nei consumi. Il curioso record del Bank Tavern è spiegato dall’incontro di due capisaldi della società britannica: il pub e l’arrosto della domenica. A ben vedere sono due elementi di socialità, di cui la birra rappresenta il terzo pilastro. In molte realtà la nostra bevanda è al centro delle abitudini quotidiane perché a volte fa semplicemente da contorno ad altre consuetudini: un giorno forse ci arriveremo anche qui.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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