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Obama, il Super Bowl e la birra artigianale

Mentre stamattina in Italia cominciava la Settimana della Birra Artigianale, dall’altra parte dell’oceano Atlantico si era concluso da poche ore un evento di pari importanza (o quasi 😉 ): il Super Bowl. Ora a me di football americano frega il giusto (cioè praticamente nulla), anche se quando ero ragazzino avevo provato ad appassionarmi… tentativo non andato a buon fine direi, ma almeno oggi non casco dalle nuvole sapendo che il campionato è stato vinto dai Green Bay Packers. E il mio rapporto con il XLV Super Bowl sarebbe finito così, se in giornata non avessi beccato questa notizia, capace in un sol colpo di riunire il football, Obama e la birra artigianale…

Che il Super Bowl sia un momento di aggregazione non è una novità, così anche il Presidente degli Stati Uniti ne ha approfittato per organizzare il tradizionale party legato alla partita più importante dell’anno. Il menu è stato pensato per celebrare i piatti regionali dei due contendenti: da una parte le specialità del Wisconsin, dall’altra quelle della Pennsylvania. Ecco allora che i commensali hanno potuto cenare con wurstel, cheeseburger, Buffalo Wings, Deep Dish Pizza, patate preparate nei modi più diversi, gelato, bretzel, Kielbasa.

Ok, arriviamo al punto. Tutte queste prelibatezze gastronomiche sono state accompagnate dalla White House Honey Ale, una birra artigianale realizzata per l’occasione. Che alla Casa Bianca abbiano acquistato un impianto di produzione? Non esattamente: la birra nasce dall’iniziativa di uno degli chef presidenziali, appassionato di homebrewing, che ha voluto celebrare il Super Bowl a suo modo. Niente di più di una produzione casalinga per il Presidente, confezionata con un’elegante etichetta, nella quale si può leggere che la birra è brassata con miele della Casa Bianca.

La birra dello chef non è stata l’unica artigianale presente al party di Obama. Il presidente ha infatti pensato di rendere disponibili ai suoi invitati i prodotti di due microbirrifici locali: da Green Bay sono arrivati quelli dell’Hinterland Brewery, dalla Pennsylvania la birra Yuengling di Pottsville, prodotta dal più antico birrificio d’America.

Insomma, dopo le schifezze industriali scelte per l’incontro avuto nel 2009 con il poliziotto James Crowley e un professore di Boston, Obama si è ripreso alla grande puntando sulle birre artigianali per il suo party del Super Bowl. Se non sembrasse incredibilmente patetico, verrebbe quasi da esclamare: “Yes we beer!”.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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5 Commenti

  1. beh si è fatto davvero perdonare l’episodio precedente che scontentò tutto il mondo craft americano.
    Anche se forse ha esagerato nel senso opposto questa volta

    P.S.
    superbowl visto in diretta 😀

  2. Grande Andrea. Anche io mi sono gustato il super bowl con pizza fatta in casa e litri di Harpoon IPA. Di football non capisco una vera cippa, ma ai festini birrofili non so riesco mai a resistere 🙂

    Comunque con i Packers vince anche il mondo della birra essendo il Wisconsin uno degli stati birrari per eccellenza 🙂

  3. che prelibatezze gastronomiche :-(((((

    “wurstel, cheeseburger, Buffalo Wings, Deep Dish Pizza, patate preparate nei modi più diversi, gelato, bretzel, Kielbasa”.

    Una bella MORETTI era perfetta!!

  4. Quanto ci sei mancato!
    nella foto l’avvocato di Cronache prende provvedimenti….
    http://img225.imageshack.us/img225/5778/straccia.jpg

  5. Se non ricordo male tempo fa, in un incontro con il primo ministro inglese, Obama ha portato una Goose Island, ricevendo in cambio una scozzese artigianale (non ricordo quale…)

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