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Marchi a tutela della birra in Europa

Leggo su BeverNews che due storici paesi birrari del vecchio continente come il Belgio e la Repubblica Ceca hanno da poco stabilito alcuni criteri per la definizione dei propri prodotti brassicoli. In particolare, nel “Paradiso birrario” d’Europa lo scorso novembre è stato introdotto un marchio di qualità a difesa delle birre tradizionali belghe, mentre un mese prima l’Unione Europea ha accettato la richiesta di Indicazione Geografica Protetta per la “Ceské pivo”, la classica birra ceca. Vediamo nel dettaglio queste due novità…

Il marchio belga si chiama Belgian Family Brewers e riunisce i birrifici che producono nei confini nazionali da almeno 50 anni. Insieme rappresentano il 15% dei produttori belgi per un totale di 1500 anni di esperienza brassicola. Le aziende attualmente affiliate sono 11: Bavik, Bosteels, De Konick, Dubuisson, Dupont, Het Anker, Roman, Sint Bernard, Van Eecke, Van Honsebrouck e Verhaeghe.

Da quanto riportato sul sito ufficiale, l’obiettivo dell’associazione è:

[…] promuovere le storiche famiglie di birrai indipendenti, che garantiscono un genuino valore aggiunto all’identità e all’autenticità delle tecniche di produzione nazionali. […] Con il suo marchio di qualità, l’associazione Belgian Family Brewers vuole offrire al consumatore la garanzia dell’origine e dei metodi tradizionali di produzione delle autentiche birre belghe.

[…] Infine, la Belgian Family Brewers vuole mettere fine all’abuso del nome “Birra belga” all’estero. Ci sono casi in altri paesi di birre a cui è stato assegnato un fasullo marchio di qualità belga. […] In questo senso la Belgian Family Brewers desidera accrescere la reputazione internazionale delle autentiche birre belghe.

Cambiando nazione, come già accennato l’Unione Europea ha accettato la richiesta di registrazione del nome “Ceské pivo” come marchio IGP, dopo una richiesta da parte dei produttori del paese partita già nel 2004, cioè subito dopo l’entrata della Repubblica Ceca nella UE.

Il marchio “Ceské pivo” identifica da oggi birre prodotte esclusivamente nella nazione ceca, che vengono realizzate mediante determinati processi produttivi e che si contraddistinguono per specifiche caratteristiche. Rispetto ad altri prodotti, infatti, la Ceské pivo presenta una maggiore percentuale di estratto non fermentato, un tenore più elevato di polifenoli e un livello di pH maggiore; il colore nonché il gusto amaro ed acre sono poi più spiccati che in altre birre.

La nuova IGP dovrebbe aiutare i piccoli produttori, anche perché le grandi aziende sembrerebbero poco interessate al marchio: la Pilsner Urquell, ad esempio, la utilizzerà per il brand Gambrinus, distribuito localmente, mentre non lo abbinerà alla storica birra ormai diffusa in tutto il mondo.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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2 Commenti

  1. Stavo notando il nuovo marchio proprio ieri sera su una Bons Voeux presa due giorni fà che mi sono stappato davanti a Fantozzi..Grazie dell’info..Mi chiedo se un marchio che, in nome della storicità del birrificio, lascia fuori produzioni come Alvinne, De Dolle, Struise, Cantillon, De Ranke, possa essere “di qualità”. Colgo l’occasione per fare gli AUGURI a tutti quanti!

  2. In effetti anche io sono rimasto perplesso leggendo i criteri di “affiliazione” dell’associazione. Bella l’idea del marchio, peccato per quel vincolo nei 50 anni di produzione, che nei fatti esclude tutti quei piccoli produttori che hai riportato. Sembra quasi un cavillo per limitare il marchio ai produttori più grandi (penso ad es. a Dubuisson, Dupont, Sint Bernard…)
    Ricambio gli auguri… anche se non mi capacito dell’abbinamento Bons Voeux – Fantozzi 😉

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