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Sierra Nevada: la birra come carburante

La notizia sta già rimbalzando sul web molto rapidamente: il birrificio statunitense Sierra Nevada ha annunciato che i propri autoveicoli utilizzati per la promozione e le consegne saranno alimentati a birra. Sì, sembra incredibile ma è proprio così. Questa possibilità sarà percorribile grazie al sistema MicroFueler, messo a punto dall’azienda americana E-Fuel Corporation, che permette di utilizzare come carburante l’etanolo prodotto dalla fermentazione degli zuccheri.

Il macchinario costa la bellezza di 10.000 dollari, ma consente di rimpinguare la propria vettura al ridicolo prezzo di 15 centesimi al litro. La scelta sicuramente è stata fatta sulla base di questi calcoli, ma anche grazie al carattere “ecologico” di una simile soluzione: la produzione di etanolo mediante zucchero, piuttosto che il classico grano, evita il ricorso a un alimento fondamentale per un uso diverso da quello legato all’alimentazione.

La birra con cui alimentare gli automezzi della Sierra Nevada proverrà da una parte degli 1,6 milioni di galloni di scarto prodotti ogni anno, che attualmente vengono venduti ai contadini come concime. In futuro l’azienda prevede di donare il carburante così ottenuto anche ai propri dipendenti e di distribuirlo agli utenti dei canali E-Fuel.

Ma la notizia non è una novità assoluta per gli Stati Uniti. Durante la Convetion democratica dello scorso maggio, infatti, 400 autovetture del partito del neo-presidente Obama sono state alimentate mediante la birra di scarto prodotta dal birrificio industriale Coors.

Simpatici i commenti a corredo dell’articolo, apparso su Slashfood: da chi fa notare che usare la Coors come carburante è meglio che berla, a chi ritiene che per birra di scarto si dovrebbe intendere la confezione standard di birra Coors. Diverso il discorso per la Sierra Nevada, che è un ottimo produttore: visto però il prezzo che ha qui in Italia, credo che continuerò a muovermi tranquillamente con la mia Polo diesel 🙂 .

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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