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Da Dogfish Head arriva la birra di Google

Quando ieri ho letto questa notizia, immaginavo che in un paio d’ore al massimo sarebbe stata rilanciata da blog e forum specializzati, invece niente. E sì che l’argomento è di quelli che fanno scattare sull’attenti chiunque si interessi di curiosità birrarie: il birrificio americano Dogfish Head ha infatti realizzato una birra in collaborazione con Google. Proprio così. Si chiama Urkontinent e nasce dallo scambio di idee tra Sam Calagione, fondatore del birrificio, e Andam Lutz, responsabile impianti presso Big G. Lo scopo era di riunire in una birra la filosofia di un’azienda innovativa e “globale” come Google. Ma come riuscirci? Ce lo raccontano gli stessi protagonisti…

La Urkontinent è una Belgian Dubbel (8,1% alc.) molto particolare, che utilizza ingredienti insoliti provenienti dai quattro angoli del mondo. Sono stati impiegati semi di acacia australiani, amaranto tostato dal Sud America, rooibos verde africano, Myrica Gale dall’Europa e miele Hive Plex dalla California. Una ricetta “incasinata” quindi, con la quale Calagione e compagnia hanno cercato di comunicare il valore universale di una multinazionale come Google. Indovinate un po’ quale motore di ricerca è stato utilizzato per trovare gli ingredienti più indicati? Esatto 🙂 .

Sam Calagione chiarisce ulteriormente la (contorta?) idea alla base di questa sorta di collaboration brew:

E’ ciò che Google fa ogni giorno: prende un universo frammentato di informazioni e le trasforma in qualcosa di organico e ordinato.

Speriamo che le diverse parti siano parimenti armonizzate nella birra. Dal canto suo Andam Lutz si è espresso con toni entusiastici nei confronti della sua insolita avventura:

Da quando lavoro in Google ho portato avanti un sacco di progetti, ma questo è stato senza dubbio il più divertente in assoluto. E’ stata l’esperienza che meglio ha incarnato lo spirito di Google, oltre ad aver rappresentato un sogno per un appassionato di birra. Salute all’Urkontinent!

Per i dettagli potete vedere il video di presentazione del progetto, poco più di 13 minuti che vi catapulteranno nel mondo di Dogfish Head e del suo creatore.

La Urkontinent è stata presentata ufficialmente lo scorso 27 settembre e sarà disponibile in edizione limitata. Google si è affrettata a precisare che non riceverà alcun introito dalla vendita della birra. A parte ovviamente quelli pubblicitari, anche se sono convinto che il vero affare in questo senso l’ha fatto quel volpone di Calagione 😉 . O no?

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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9 Commenti

  1. Ieri mattina ho ricevuto la notizia di questo progetto direttamente dal mio commercialista…commentando che i tempi sono duri! Sinceramente non ho dedicato più di un minuto alla cosa, talmente “estroversa” sia. Buon per il buon Sam, ottima vetrina.

  2. Ma stiamo parlando di birra? Altro che volponi…….
    Io potrei utilizzare anche qualche vecchietto in dry hopping….di quelli che mi entrano dentro lo spaccio di Domenica a chiedermi dove è il cesso con la prostata iperingrossata….ci sarà mai un limite all’utilizzo di ingredienti assurdi?
    Per me è come la corazzata Potemkin !

  3. L’anno scorso in america ho preso il libro di calagione “extreme brewing” e ti assicuro che il limite non c’è! Purtroppo! Altro che birra al radicchio fatto in Germania e spacciata per artigianale veneta…

  4. Non capisco questo voler essere snob a tutti i costi,tutto è in evoluzione anche le birre.Ci vorrebbero più Sam e meno Snob altrochè…..

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