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Buone e cattive notizie dal mondo del lambic

592541-beer_oude_geuze_drie_fonteinen_three_fountains-belgiumA ben vedere, sfortunatamente le notizie cattive pesano molto più di quelle buone, visto che si tratta di un vero e proprio dramma commerciale per uno dei birrifici più importanti del Belgio. Come molti di voi avranno letto su Birrophilia o su Thirsty Pilgrim, sto parlando della perdita di circa 100,000 bottiglie subita da Drie Fonteinen, uno dei mostri sacri del lambic, la particolare birra prodotta a fermentazione spontanea.

Il problema è nato da un termostato difettoso, che ha fatto salire la temperatura a 60° C, un limite non tollerabile per la birra. Molte bottiglie sono letteralmente esplose, mentre il contenuto di quelle rimaste intatte non è ovviamente commercializzabile. In parole povere è andato bruciato circa un terzo del ricavo annuale, con tutte le conseguenze che ciò comporta per un piccolo produttore. Addirittura c’è il rischio che la prossima estate non siano disponibili bottiglie da 37,5 cl di gueuze.

L’evento ha scosso la comunità birraria internazionale, al punto che molti, tra appassionati e professionisti, hanno deciso di attivarsi per sostenere Drie Fonteinen in un momento così difficile. Il senso di supporto reciproco proprio dell’ambiente brassicolo americano è emerso anche in questo caso, visto che proprio da Sam Calagione di Dogfish Head è partita l’idea di predisporre un meccanismo di donazione a favore del produttore belga e di organizzare un evento i cui ricavati sarebbero destinati a questa nobile causa.

Se il birraio Armand Debelder decidesse di accettare questo tipo di aiuto, si potrebbe ideare una serie di iniziative anche in Italia. Giusto ieri parlavo dell’accaduto con Manuele Colonna, il quale sta già riflettendo su come si potrebbe organizzare qualcosa al riguardo. In attesa di novità, non resta che esprimere la propria solidarietà a uno dei paladini del lambic nel mondo.

Dopo questa doccia fredda per tutti gli amanti della fermentazione spontanea, passiamo alla buona notizia. Anche in questo caso la fonte è il blog di Joe Stange, dove leggo che un altro produttore di lambic, Oud Beersel, è arrivato in finale in un concorso indetto da Microsoft per promuovere la stabilità e l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nelle piccole e medie imprese del Belgio.

Il primo premio consiste nella ragguardevole cifra di 200,000 euro, una somma che può cambiare la vita di una piccola impresa. A contendersi la vittoria saranno Refritec (refrigerazione), Cristophe Coppens (moda) e, come già detto, Oud Beersel. La cosa bella è che chiunque può votare la sua azienda preferita e proprio sulla base del conteggio dei voti sarà stilata la classifica finale. Se volete sostenere la causa del lambic anche in questo caso, potete votare Oud Berseel sul sito del concorso.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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2 Commenti

  1. Volevo votare ma sono arrivato tardi. Vedo però con molto piacere che Oud Beersel è il vincitore!!

    • Esattamente, hanno vinto! E’ una bella soddisfazione per il mondo del lambic, seginifca che ci sono ancora tanti estimatori! La pagina con l’annuncio è qui

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