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Aumento della accise: dalla politica piccole speranze per il futuro

acciseSembra quasi inutile specificarlo, ma in questi giorni l’attenzione di tutto il settore birrario (artigianale o meno) è concentrata sull’aumento delle accise, concretizzatosi con il Decreto Legge 104/2013. Come già ricordato in passato, l’intervento legislativo prevede un incremento dell’imposta di produzione della birra (e di altri alcolici, escluso il vino) per finanziare “misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”. La decisione, già di per sé estremamente gravosa per il settore, ha sollevato una corrente di opposizione anche in prospettiva futura, poiché già sarebbero al vaglio ulteriori aumenti nei prossimi anni. Dopo le petizioni online e i sicuramente più utili incontri con gli esponenti del Governo, qualcosa sembra che per fortuna si stia muovendo nel verso giusto. Nelle ultime ore infatti il “fronte di resistenza” ha ottenuto visibilità presso il Parlamento e l’opinione pubblica, alimentando un cauto ottimismo per il futuro. L’aumento dell’accisa rimane, ma forse si riusciranno a scongiurare i ritocchi al rialzo già previsti. Ecco allora tutti gli aggiornamenti in materia.

Forse conviene partire dalla fine e cioè da un pezzo pubblicato ieri dall’agenzia ASCA, dove vengono riportate le dichiarazioni del deputato del PD Giorgio Zanin. Di seguito i contenuti del lancio:

(ASCA) – Roma, 15 ott -Le tasse sulla birra non aumenteranno. La commissione Agricoltura ha infatti accolto, senza alcun voto contrario, la proposta del deputato Pd Giorgio Zanin, anche relatore, di evitare l’aumento delle accise sulla birra. “Questo provvedimento – spiega Zanin – che ho promosso nel contesto delle coperture finanziarie dell’importante decreto Carrozza che stanzia risorse per l’istruzione, è di fondamentale importanza per la miriade di birrifici, soprattutto di carattere artigianale, presenti nel territorio friulano e nazionale. Un mercato in espansione non va bloccato o penalizzato, ma anzi va sostenuto per sviluppare le potenzialità in termini di occupazione e di crescita dei valori di attrattività dei territori. Viceversa, in coerenza con l’educazione alimentare promossa nelle scuole all’articolo 4 del decreto istruzione, ho proposto che la copertura finanziaria sia assicurata con una lieve tassazione delle bevande gasate e di fantasia. Sono perciò soddisfatto per il consenso unanime da parte della commissione alla mia relazione”. “La prossima azione – anticipa Zanin – sarà volta a definire con maggiore chiarezza i confini dell’aggettivo ”artigianale” per la birra di qualità e prodotta con un processo poco invasivo e molto controllato, in modo da evitare la strumentalizzazione di un termine significativo”.

Pericolo scampato? Assolutamente no. Il pezzo potrebbe trarre in errore, quindi spieghiamolo subito: per adesso l’aumento delle accise resta. L’on. Zanin ha però proposto un emendamento al decreto legge, che sarà discusso – ed eventualmente accolto – solo quando il DL 104 arriverà in Parlamento (entro 60 giorni) per essere convertito in legge. La buona notizia è però che il problema ha finalmente raggiunto i nostri deputati, alcuni dei quali lo stanno sollevando di fronte alle commissioni e al Parlamento stesso. È un piccolo passo, ma estremamente importante per il futuro della birra in Italia.

Ci sono altre due buone notizie. La prima è che le dichiarazioni di Zanin, credo per la prima volta nella storia, tengono in considerazione in modo perentorio l’esistenza di microbirrifici artigianali. Questo secondo me è un punto cruciale e ci tornerò più avanti. L’altra buona notizia è che l’iniziativa dell’on. Zanin non è l’unica che si sia mossa a difesa del settore birrario, visto che proprio nelle stesse ore si è espresso in modo analogo il deputato di centro-destra Giancarlo Galan, Presidente della Commissione Cultura della Camera. Da notare che la commissione che presiede opera nel settore in supporto della quale è stato deciso l’aumento delle accise.

Come si può ascoltare nell’ultima puntata di Birradio, online da questa mattina, l’on. Galan dichiara di essere totalmente contrario all’aumento delle accise come fonte di finanziamento del DL 104. A differenza del collega, individua però soluzioni alternative diverse – in particolare si concentra sul regime favorevole di cui godono le Poste Italiane rispetto ai privati. Anche Galan, al pari di Zanin, presenterà quindi un emendamento al decreto legge.

Un ulteriore emendamento sarà preparato invece da Gianfranco Librandi, deputato di Scelta Civica e membro della Commissione Bilancio della Camera, il quale nei giorni precedenti aveva dichiarato quanto segue:

Usare l’aumento delle accise sulla birra per finanziare il decreto sull’università è assolutamente ingiustificato. Un settore economico importante, che occupa circa 144mila addetti, che nel 2012 ha versato nelle casse dell’erario 4 miliardi di euro e che sta crescendo come export, viene danneggiato dalla mancanza di coraggio di certa politica.

Anziché provvedere alle sacrosante necessità dell’università e della ricerca con tagli di spesa improduttiva, il governo cade nella tentazione di usare il settore degli alcolici come un bancomat. Con altri colleghi di Scelta Civica ho presentato alla Camera un emendamento al decreto per modificare il decreto e riportare l’accisa sulla birra al valore che questa aveva fino a ieri. Non facciamo pagare le nostre mancate scelte a imprese e lavoratori.

Conoscendo bene il nostro paese non possiamo che restare pessimisti riguardo al discorso accise, ma certe esternazioni ci instillano qualche residua speranza. A detta dei parlamentari qui citati esistono buone possibilità che i loro emendamenti siano accolti, ma è ovvio che dobbiamo stare ben attenti a non illuderci.

Tornando invece alle dichiarazioni di Zanin, è molto interessante la parte conclusiva, dove accenna a una definizione legislativa dell’espressione “birra artigianale”. Se questa idea si dovesse concretizzare, potrebbe cominciare una nuova era per la birra di qualità in Italia. Il timore, d’altro canto, è che tale definizione vanga fissata da chi conosce poco o per niente il nostro ambiente e la realtà nella quale operano i microbirrifici. L’importante è seguire con attenzione le evoluzioni di questo aspetto – se mai ci saranno – e monitorarle affinché una denominazione di “birra artigianale” sia autentica ed efficace.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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7 Commenti

  1. In tutto ciò l’appassionato Bersani si è ritirato nel guscio…dilusione!

  2. Scusate, ma dal 10 di ottobre le accise SONO aumentate e i birrifici entro il 16 Novembre PAGHERANNO circa il 13% in più per ogni cotta. Ogni azione anche rapida non potrà cancellare questa situazione, eventualmente potrà bloccare altri aumenti, già inseriti nello stesso decreto a partire dal 1 gennaio 2014 e 1 gennaio 2015. I tempi del governo non coincidono con quelli dell’Agenza delle Dogane … e delle pesanti sanzioni per i ritardi…

    • Un ulteriore emendamento sarà preparato invece da Gianfranco Librandi, deputato di Scelta Civica e membro della Commissione Bilancio della Camera, il quale nei giorni precedenti aveva dichiarato quanto segue:
      Usare l’aumento delle accise sulla birra per finanziare il decreto sull’università è assolutamente ingiustificato. Un settore economico importante, che occupa circa 144mila addetti, che nel 2012 ha versato nelle casse dell’erario 4 miliardi di euro e che sta crescendo come export, viene danneggiato dalla mancanza di coraggio di certa politica.
      Anziché provvedere alle sacrosante necessità dell’università e della ricerca con tagli di spesa improduttiva, il governo cade nella tentazione di usare il settore degli alcolici come un bancomat. Con altri colleghi di Scelta Civica ho presentato alla Camera un emendamento al decreto per modificare il decreto e riportare l’accisa sulla birra al valore che questa aveva fino a ieri. Non facciamo pagare le nostre mancate scelte a imprese e lavoratori.

  3. Con questo tuo vecchio post probabilmente sarà ancora più chiara l’importanza delle dichiarazioni di Zanin http://www.cronachedibirra.it/notizie/4338/non-ammessa-la-dicitura-birra-artigianale-multato-almond-22/

  4. Per chiarezza: il primo aumento previsto dal DL 104 è entrato in vigore il 10 ottobre, non ancora convertito in legge. Gli emendamenti servono a “mettere in discussione” il provvedimento per poi, eventualmente, cambiarlo.’Il Decreto convertito in Legge è il 91. Se gli emendamenti al 104 fossero accolti, si pagherà 2,39 a partire dal 1 gennaio 2014 e 2,48 da gennaio 2015.

  5. “…definire con maggiore chiarezza i confini dell’aggettivo artigianale”, dichiarazioni sicuramente interessanti (sarebbe un sogno), ma che perdono valore quando proferite da una compagine politica per la quale non si ha un briciolo di fiducia. E mentre si continua a discutere, tirando fuori scuse per ammorbidire i toni della protesta civile, i provvedimenti diventano effettivi e sacrosanti

  6. @Birramoriamoci: tu vedi la necessità di ammorbidire la protesta civile?

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