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Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...

Birrificio vende intero impianto produttivo in blocco o separatamente

Birrificio artigianale vende l’intero impianto produttivo anno 2019, costituito...
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La vittoria a Birraio dell’anno chiude un 2020 magico per Ritual Lab

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Nonostante i problemi legati alla pandemia, comuni a tutti i birrifici italiani, possiamo affermare che il 2020 per il romano Ritual Lab non è stato affatto un anno da dimenticare. Al contrario, se ci limitiamo esclusivamente ai riconoscimenti conquistati, è stato un anno indimenticabile, capace di lanciare definitivamente l’azienda di Formello (RM) nel gotha dei produttori nostrani. L’ultima consacrazione è arrivata sabato scorso con la vittoria a Birraio dell’anno, il premio indetto da Fermento Birra che rappresenta una sorta di Pallone d’oro brassicolo: la classifica non è infatti stilata assaggiando alla cieca le produzioni dei vari birrifici, ma semplicemente conteggiando le preferenze espresse da un’ampia platea composta da publican, distributori, degustatori e altri protagonisti del comparto artigianale. La vittoria di Giovanni Faenza segna un punto d’arrivo (speriamo solo temporaneo) di un percorso di crescita iniziato solo pochi anni fa, ma già in grado di regalare immense soddisfazioni.

Giovanni Faenza (Ritual Lab) trionfa a Birraio dell’anno

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Giovanni Faenza del birrificio Ritual Lab di Formello è il vincitore di Birraio dell’anno, il premio istituito da Fermento Birra che incorona il miglior professionista del comparto brassicolo sulla base dei voti degli esperti del settore. Si tratta di un successo di grande pregio per Giovanni, che conferma uno stato di grazia che ormai va avanti da diversi anni. La nuova affermazione infatti arriva dopo il trionfo di Ritual Lab all’ultima edizione a Birra dell’anno di Unionbirrai e la conquista del titolo Birraio Emergente del 2018. Con questa ennesima consacrazione Giovanni Faenza entra nell’olimpo dei birrai italiani e ribadisce lo straordinario livello raggiunto dal suo birrificio. Un riconoscimento che – ne siamo certi – egli vorrà condividere con tutto lo splendido staff di Ritual Lab.

Arbareska vince il Premio Lallemand: la mia esperienza come “giudice di ricette”

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Qualche settimana fa, Andrea mi ha telefonato per chiedermi di capitanare la giuria del Premio Lallemand, concorso collegato al Ballo delle Debuttanti della Italy Beer Week 2021. Ho subito accettato, ancor prima di conoscere le regole del gioco. Ho avuto un moto di commozione, ricollegando immediatamente l’evento alla mia ultima partecipazione a una manifestazione birraria, prima dell’arrivo di questa terribile pandemia. Era l’inizio del 2020, il 28 Febbraio per essere precisi. L’evento si teneva da Eataly, a Roma, ed era proprio il Ballo delle Debuttanti di quella che allora si chiamava Settimana della Birra Artigianale, diventata ora Italy Beer Week. Mi è rimasto ancora un gettone di quella serata, e un ricordo nostalgico che conservo con molto affetto. Quando ho visto che non solo la Settimana Della Birra Artigianale si sarebbe svolta anche quest’anno, ma che sarei stato coinvolto attivamente nella sua iniziativa principe, il Ballo Delle Debuttanti, non ho potuto che accettare con grande entusiasmo l’invito di Andrea. Certo, la maggior parte delle attività si svolgerà probabilmente online, ma ormai ci siamo abituati ed è sicuramente meglio di niente. Molto meglio di niente. Ma torniamo a noi. Cos’è il Ballo Debuttanti?

Ufficiale: il belga Achel non è più un birrificio trappista

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Il birrificio Achel non è più trappista. La notizia, che aleggiava da alcune settimane nell’ambiente birrario internazionale, ha ora trovato conferma: il più giovane tra i birrifici trappisti del Belgio non potrà più imprimere sulle sue etichette il famoso bollino esagonale Authentic Trappist Product. Come riportato da Jacopo Mazzeo sul suo sito, la conferma è arrivata direttamente da padre Nathanaël Koninkx, abate di Westmalle, che ha spiegato come nel monastero di San Benedetto di Hamont-Achel la locale comunità di monaci non sia più attiva da mesi. Per la precisione la produzione brassicola è ancora attiva all’interno dell’abbazia, ma non ci sono più frati che la possano quantomeno supervisionare. È dunque venuto meno uno dei tre criteri necessari a definire un birrificio trappista – gli altri due impongono la presenza dell’impianto all’interno della struttura religiosa e l’assenza di scopo di lucro.

Pub e ristoranti chiusi in tutta Europa: i problemi dell’Italia non sono le restrizioni

Nelle scorse settimane ci siamo messi alle spalle il 2020 tirando un sospiro di sollievo, ma il nuovo anno è cominciato sullo stesso tenore di quello precedente. Se vogliamo la situazione per il comparto brassicolo è persino peggiorata, perché le speranze dei mesi scorsi si sono trasformate in una deprimente rassegnazione, capace di inghiottire lentamente i pensieri più ottimistici. Le previsioni a breve e medio termine non lasciano intravedere alcun cambio di direzione e – ciò che è peggio – nell’aria si avverte una certa assuefazione alla situazione che stiamo vivendo. In altre parole ciò che prima era percepito come un’emergenza è ora diventato una mezza normalità, con pericolose ripercussioni per le categorie professionali che dall’inizio della pandemia stanno pagando il costo più alto. Tra queste ovviamente ci sono tutte quelle operanti nella filiera della birra artigianale. Ogni giorno che passa è un colpo in più all’umore dell’ambiente, che comincia a mostrare segni di seria preoccupazione, frustrazione e irrequietezza.

Birrificio vende serbatoio rimescolo

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Attenzione: l’annuncio non è più valido.

Birrificio vende serbatoio rimescolo 10hl coibentato, così composto:

  • Fornitore: Inoxtecnica Veronese, anno di costruzione 2016
  • Capacità: litri 1000
  • Tipo materiale: AISI 304
  • Dimensioni
    • ø interno mm 1100 c.a
    • Altezza cilindro interno mm 1500 c.a
    • altezza totale mm 2800 c.a
  • Fondo: conico
  • Tetto: conico
  • N.1 Scarico totale DN 40 DIN;
  • N.3 Gambe inox alte 500mm.piramidali scatolati con perno m.20 e piattello regolabile;
  • N.1 Chiusino superiore Ø 400;
  • N.1 Sfera di lavaggio;
  • N.1 Agitatore verticale con elica marina;
  • N.1 Coibentazione totale SP.80 mm in poliuretano a pannelli e ricoperta da lamiera inox saldata e sigillata.
  • Prezzo 2.500€

Contatti: Tel-Whatsapp. 333.8735143
Mail: [email protected].

Nuove birre da Alder, Lambrate, Liquida, Birra OV, Pontino e Malcantone

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Quando Marco Valeriani fu in procinto di aprire il suo birrificio Alder (sito web), annunciò che non si sarebbe concentrato solo su stili luppolati – quelli con cui aveva raggiunto la fama come birraio – ma anche su basse fermentazioni di stampo classico. Una specializzazione che aveva già iniziato a sviluppare ai tempi di Hammer, ma che ora sembra aver deciso di imboccare con decisione, andando a indagare e riproporre le antiche tradizioni europee. La sua nuovissima Forelle (5,3%) è definita una Landbier, prendendo in prestito uno dei tanti nomi con cui i birrifici della Franconia chiamano le loro birre quotidiane. La ricetta si basa sull’impiego di malti Pils e Cara, luppolo Spalter Select e lievito tradizionale francone. Inoltre è prevista una lagerizzazione (maturazione a freddo) di 60 giorni, capace di rendere il profilo aromatico straordinariamente pulito e “completo”. Come nelle migliori interpretazioni della tipologia, la Forelle si presenta con una luppolatura delicata e austera allo stesso tempo e fragranti note di miele e cereale.

Quando rilanciare un marchio non basta: Peroni cancella (di nuovo) birra Dormisch

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Nonostante la birra artigianale in Italia esista da appena un quarto di secolo, nella storia del nostro paese esistono antichi marchi brassicoli che si svilupparono a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Tra questi Dormisch ha per lungo tempo rappresentato una realtà fondamentale per la città di Udine, raggiungendo – al pari di altri competitor dell’epoca – numeri di tutto rispetto dopo il primo dopoguerra (60.000 hl di produzione annuale). E al pari di altri birrifici di quel tempo, finì al centro delle acquisizioni effettuate da parte dei marchi più grandi: nel 1953 Dormisch passò sotto il controllo di Peroni, che continuò a produrre la birra friulana contribuendo a farle ottenere ulteriori successi. L’idillio però cominciò a scricchiolare durante gli anni ’80 e nel 1989 Peroni decise di chiudere la fabbrica di Udine, decretando la fine di un marchio storico. Nel 2017 però arrivò il colpo di scena: il colosso decise di riesumare il brand Dormisch e rilanciarlo sul mercato, offrendogli nuova vita. Una scelta che fu accolta con grandi aspettative, ma che a distanza di qualche anno si è dimostrata totalmente fallimentare. È notizia di questa ore, infatti, che Peroni ha deciso nuovamente di fermare la produzione, decretando – questa volta forse per sempre – la morte di Dormisch.

Addio Settimana della Birra Artigianale, benvenuta Italy Beer Week!

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Avete presenta la Settimana della Birra Artigianale, la grande manifestazione che Cronache di Birra organizza fin dal 2011? Bene, dimenticatela. Dopo dieci anni abbiamo deciso che era giunto il momento di ripensare l’iniziativa sotto molti punti di vista, a partire dal nome. Così oggi ho il piacere di presentarvi in anteprima l’edizione 2021 della Italy Beer Week, naturale evoluzione di un evento che sin dalla sua nascita ha coinvolto migliaia di birrifici, pub, ristoranti, beershop e associazioni su tutto il territorio nazionale – in realtà spingendosi persino oltre i confini italiani. La struttura di base rimarrà la stessa: la Italy Beer Week sarà un “contenitore” di iniziative che per sette giorni consecutivi animeranno il nostro settore, proponendosi come uno strumento organico di promozione per la birra artigianale e i suoi protagonisti. A cambiare sarà il modo in cui questa impostazione sarà realizzata nel corso della settimana, nonché alcuni elementi di contorno. La carne al fuoco è davvero tanta, quindi entriamo subito nel dettaglio. Ma prima segnatevi le date: la Italy Beer Week 2021 si terrà da lunedì 22 a domenica 28 marzo.

Chiude Una birra al giorno, uno dei più importanti siti di divulgazione birraria

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Il nome Davide Salsi forse dirà poco agli appassionati di birra artigianale. Qualche lampadina in più dovrebbe accendersi citando il titolo del suo sito, Una birra al giorno, che per anni ha rappresentato una vera miniera di informazioni sulla birra italiana e straniera. L’uso del tempo passato non è casuale, perché proprio oggi Davide ha deciso di chiudere definitivamente il suo blog: una scelta annunciata con un lungo post, nel quale ha ripercorso le tappe significative della sua evoluzione come appassionato e blogger. Il triste epilogo era nell’aria da mesi, per l’esattezza da quando Una birra al giorno aveva lanciato un sondaggio tra i suoi lettori per capire quale direzione avrebbe dovuto assumere il sito, sempre più penalizzato dalla mancanza di tempo a disposizione del suo autore. La soluzione individuata all’epoca non è però servita a invertire la rotta degli eventi e così oggi dobbiamo incassare un addio pesante per il nostro mondo, che lascerà la birra artigianale italiana senza un prezioso divulgatore “vecchio stampo”.

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