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Viaggio nell’est birrario: Moldova e Romania

Chiunque si definisca beer hunter prova, ovunque si trovi nel mondo, l’irresistibile desiderio di assaggiare le birre locali. Sia che si tratti di celebri destinazioni birrarie, sia di posti sconosciuti ai più, la ricerca inizia qualche giorno prima della partenza. Internet è il riferimento principale e Ratebeer lo strumento più utilizzato. Tuttavia il vero beer hunter non si limita solo al suddetto sito web (che ricordiamo aver ceduto in passato parte delle sue quote ad Ab Inbev), ma spulcia blog e siti di birrifici, anche in lingue che non conosce, per provare a carpire il meglio della scena birraia del paese che sta per visitare. E così, seguendo questo credo, ho approfittato di una tre giorni fra Moldova e Romania per assaggiare qualche produzione in loco.

Partiamo dalla Moldova. Si tratta di un’ex repubblica sovietica geograficamente collocata fra la Romania e l’Ucraina. Ho trovato un paese economicamente molto depresso (il 26% del PIL proviene dalle rimesse dei moldavi residenti all’estero) e politicamente instabile con tensioni, per fortuna pacifiche, fra chi vorrebbe l’annessione alla Romania e chi preferisce un maggior legame con la Russia. Le craft beer hanno però fatto capolino anche qui, in questo angolo quasi dimenticato di Europa dell’Est.

Nella capitale, Chisinau, si trovano due locali (appartenenti allo stesso proprietario e a pochi metri di distanza l’uno dall’altro) che servono birre di produzione locale.  Si tratta di Smokehouse e Taproom 27. Smokehouse (pagina Facebook) è un locale ampio, in stile americano, che funge sia da birreria che da steakhouse. Al momento della mia visita erano presenti 8 birre alla spina, tutte moldave, e una ventina in bottiglia, tra cui le britanniche Thornbridge e Brewdog  e l’americana Stone. E’ possibile effettuare un tasting di 4/6/8 birre da 125ml e ho optato per quest’ultimo per ottenere una parziale panoramica della scena locale.

Le 8 birre alla spina erano una Amarillo IPA e una American Pale Ale del birrificio Labrewtory Brewing Company, una  Session IPA, una Stout e una Imperial IPA del birrificio Sunstone Alehouse, una Weisse di Litra Brewing Company e una IPA e una Pilsner e una del birrificio Lumen Craft. Le birre migliori si sono senza dubbio rivelate quelle del Sunstone Alehouse che mi hanno detto essere una beerfirm, poiché produce le proprie birre in Ucraina presso il birrificio Trobaudour di Odessa e in Romania presso il birrificio Sikaru di Bucarest.

Taproom 27 (pagina Facebook) è invece più piccolo rispetto alla Smokehouse ma ha il doppio delle spine, ben sedici. Qui ho bevuto una Stout di Labrewtory e un’Imperial Stout di Sunstone.  La clientela di entrambi i locali è un mix fra expats e moldavi giovani benestanti. I prezzi sono molto economici per un occidentale (birre fra 1,5 e 2 euro) ma care per i locali (tenendo presente che lo stipendio medio non arriva all’equivalente di 200 euro mensili). È importante tenere presente che a breve Taproom 27 si trasferirà in un’altra location della capitale.

Il barista mi racconta che esiste anche una terza location per bere craft beer a Chisinau: si tratta della tap room della Lumen Craft (sito web), non lontana dall’aeroporto internazionale. Segnalo inoltre che è possibile trovare birre artigianali locali anche allo York Pub (pagina Facebook), pub in stile britannico che trasmette le partite delle coppe europee e dei maggiori campionati esteri. Qui ho trovato alla spina una IPA di Labrewtory.

Molto più ricca e intrigante è la scena craft di Bucarest. La capitale della Romania è una città molto interessante: oltre al mastodontico Palazzo del Parlamento (ex residenza del dittatore Ceausescu e secondo edificio più grande al  mondo dopo il Pentagono), si presenta come un centro in forte crescita, vivo e vibrante, con caffè all’aperto, ampi viali, ville liberty e immensi parchi, il tutto mescolato a vecchi palazzoni sovietici che danno all’insieme un fascino un po’ retrò.

Dal punto di vista birraio la scena è ampia e variegata e ho avuto la possibilità di visitare tre locali: il Fabrica de Bere Buna, il Beer O’clock e il Berestroika. Il Fabrica de Bere Buna (pagina Facebook) si trova su Calea Victorei, una delle arterie principali della città ed è conosciuto anche come Romanian Craft Beer Bar. Si tratta del  pub dello Zaganu, storico primo birrificio artigianale rumeno, nato nel 2013 in una località a un centinaio di chilometri da Bucarest, alle pendici del Monte Zaganu da cui prende il nome. Sono presenti 12 birre alla spina e una quindicina in bottiglia. L’offerta si compone di 4 birre prodotte dallo Zaganu (sia alla spina che in bottiglia) e di produzioni di altri birrifici artigianali rumeni. Il locale è strutturato su due piani ed è anche possibile mangiare. L’atmosfera è vivace e molto giovanile. Qui ho assaggiato la Swartzbier di Zaganu, piuttosto deludente, e la Zaganu Adonis, una American Pale Ale special edition dedicata alla recente comparsa sui monti Carpazi dell’avvoltoio della specie Adonis. Si tratta di un’ottima Pale Ale rinfrescante e molto beverina.

Il Beer O’clock (pagina Facebook) ha due sedi: una in un vicolo dalle parti di Calea Victorei e l’altra  fuori dal centro di Bucarest, in zona Gaboveni. Io ho visitato la prima, immersa nella zona della movida di Bucarest. Il locale si sviluppa su due piani ma è piccolo e stretto, con 4 birre alla spina e una trentina in bottiglia. Sono quasi tutte birre artigianali rumene, integrate da alcune produzioni inglesi, tedesche, ceche e belghe (Alvinne). Qui ho bevuto un’eccellente Cannon Fire, Coconut Porter del birrificio rumeno Hop Hooligans, e un’ottima West Coast IPA del birrificio rumeno Three Happy Brewers.

Il Berestroika (pagina Facebook) è un invece un brewpub situato fuori dal centro, non lontano dal vecchio ghetto ebraico. Il locale è grande con un’ampia veranda esterna e le birre prodotte sono quattro: Blonde, Stout, Red Ale e Weisse. Ho assaggiato la prima e devo ammettere che non mi ha colpito particolarmente. Segnalo anche che a Bucarest è presente anche un Mikkeller bar (sito web), in una zona abbastanza lontana dal centro verso l’aeroporto.

La scena moldava è ancora ai primissimi stadi: il lato positivo è che nei bar, accanto all’onnipresente lager industriale (che in Moldova si chiama “Chisinau”, come la capitale) compaiono sempre più spesso birre artigianali locali. L’aspetto negativo è che il movimento è un po’ troppo emulativo degli stili “cool” occidentali (IPA in tutte le sue forme).

Rispetto alla scena moldava quella rumena è molto più sviluppata e articolata e se avessi avuto maggior tempo a disposizione sarebbe stato interessante visitare le taprooms dei birrifici, in particolare quelle di Three Happy Brewers, Hop Hooligans e Sikaru. Di qeust’ultimo non sono riuscito ad assaggiare nulla ma in loco ha buona fama. Inoltre ho avuto l’impressione che le birre artigianali abbiano fatto breccia anche nella popolazione locale, soprattutto nella fascia giovanile, e che giganti locali come la Ursus (di proprietà SAB Miller) potrebbero essere costretti a confrontarsi a breve con un’agguerrita concorrenza. Sarà molto interessante monitorare come la scena birraia rumena evolverà nei prossimi anni e se i birrai locali saranno invitati a qualche rassegna internazionale.

L'autore: Niccolo' Querci

Bergamasco di nascita. Vive a Bruxelles dal 2011 dove si occupa di fondi europei. Ha ottenuto la qualifica di Beer Sommelier presso la Beer Academy di Londra, ha scritto una guida birraria su Bruxelles ed è membro della British Guild of Beer Writers. Ama girovagare per il Belgio e per l'Europa per scoprire nuovi birrifici e nuove birre. Ha una predilezione per le Saison e una venerazione per la birra trappista Orval.

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2 Commenti

  1. Cheers! We here at Labrewtory in Chisinau are happy you got to taste our beers, and visit the city we call home. Though, one clarification, we have not made an Amarillo IPA. I suspect that may have been made by another craft brewery here, Elvis Beer. We have only been selling for 2 months, so I suspect what you drank of ours was either our American Pale Ale or our Mandarina IPA. Either way, hope you enjoyed, and if yourself or any other Italian beer hunters come to Chisinau, we are happy to host you in our brewery as well as meet you at Taproom 27 for a beer! (which is not moving, they just opened 6 months ago).

    Saluti!

    • Hello Bill. Probably about Amarillo IPA there was a mistaken on the blackboard. Regarding Taproom 27 thank you for the note, there was a misunderstanding with one of the waitress. Best, Niccoló

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