Il mio viaggio estivo per le ferie appena trascorse è stato incentrato su Praga e Berlino, due splendide capitali europee. Tuttavia, strada facendo abbiamo sostato per un paio di giorni a Salisburgo, in Austria, scoprendo una città davvero graziosa. Salisburgo è incastonata in una valle tra le Alpi, al punto che la città nuova da un lato è letteralmente chiusa da una parete montana. Il fiume Salzach segna il confine con la città vecchia, vero cuore turistico e culturale della città, dominata dall’impressionante fortezza Hohensalzburg.
Facciamo subito chiarezza: Salisburgo è indiscutibilmente turistica, con una selva di visitatori che in estate affollano le piccole vie del centro. Vive di questo e del nome di Mozart, al quale la città ha dato i natali, ma che ha anche snobbato, almeno fino alla sua morte, quando il nome del compositore è diventato un sicuro business.
Però, dietro questo aspetto, fortunatamente c’è una città viva, attiva, coinvolgente. Non si tratta di una semplice tappa turistica ormai morta, schiava del suo stesso passato. Innanzitutto la città vecchia è piena di musica: come i tanti concerti in programma ogni giorno (più o meno validi), gli artisti di strada professionisti e non (ho visto studenti e famiglie trasformarsi per un giorno in musicisti da piazza), il famoso festival salisburghese. Inoltre Salisburgo è valorizzata da un lungo fiume affascinante, immerso nel verde, con l’immancabile pista ciclabile ai lati e tanta gente a godersi il sole sulle panchine.
Birrariamente parlando non avevo molte aspettative, eppure nel suo piccolo la città offre qualcosa di interessante. L’indirizzo più importante è il Die Weisse, a
Il secondo birrificio è l’Augustiner, in Lindhofstrasse 7, che non ha niente a che vedere con il famoso produttore tedesco. Situato sull’altro lato del Salzach, non distante dalla città vecchia, è un biergarten in stile prettamente bavarese. La birreria assomiglia a un piccolo villaggio che si dipana tra le stanze e i corridoi di un convento, guidando il visitatore tra banchi di carne, pesce e pane fino ad arrivare al grande giardino della birra. Qui si prende il proprio bicchiere e ci si mette in fila per la marzen spillata direttamente dalla botte: a me è sembrata abbastanza anonima, buona per togliersi la sete e poco più. Benché meta di molti turististi, gran parte dei clienti sono fortunatamente del posto e il biergarten è affollato di famiglie che decidono di passare così un sabato o una domenica pomeriggio.
Salisburgo è un piccolo gioiello tra i monti, una città di dimensioni modeste che si visita tranquillamente in un paio di giorni pieni. Poco meno è il tempo che le abbiamo dedicato, riuscendo comunque a conoscerla bene, prima di partire alla volta di Praga.
molto utili le indicazioni sui birrifici: die Weisse è da non perdere con una birra Weiss da bere anche per chi non piace la Weiss. Un po’ più di enfasi l’avrei dato invece all’Augustiner, un posto fantastico dove ognuno va a prendersi del cibo e poi si siede bevendo un boccale di birra eccellente come quella di Praga, forse l’unico posto in tutta la città dove la birra non è gasata, come purtroppo si usa spesso in Austria. Scusate ma a noi piace la birra ferma e quella è sensazionale: magari ci fosse un solo posto in tutta la mia regione con una birra così..ma forse è meglio di no, sennò sarei sempre a bere. E poi fruttata, non fruttata, con il malto…tante scuse come per il vino! Provate a toglierci l’alcool e vediamo quanti saranno a tesserne le lodi del retrogusto al miele 😉