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Scozia (e non solo): alla scoperta delle sue birre… in treno!

Così come le migliori idee nascono davanti a una birra, anche le sfide più curiose prendono luce durante una bevuta tra amici. “Perché non vai in Scozia in treno, partendo da casa?” mi propose il mio amico Leo, “Perché no!?” risposi io. La nostra avventura parte da Torino alle 7:00 e con il TGV ci spingiamo fino a Parigi, dove effettuiamo il primo cambio. A bordo dell’Eurostar passiamo sotto la manica per arrivare puntuali a Londra alle 18 circa, giusto il tempo per andare in qualche pub. Senza allontanarci troppo da St. Pancras Station decidiamo di recarci presso Craft Beer Co. (sito web) nel quartiere di Islington, dove troviamo un’ampia scelta di birre artigianali alla spina. Siamo in Inghilterra e perché non iniziare le bevute con un semplice ma interessante confronto tra due Pale Ale? Kernel Brewery di Londra vs Kent Brewing, ossia keg vs cask, media carbonazione vs birra “piatta”, lieve luppolatura vs amaro da radice. È sempre curioso vedere come questo stile birrario venga interpretato nei modi più disparati e allo stesso tempo rifletta la tradizione di ciascun birrificio.

Ma siamo ancora a metà del nostro viaggio e allora ci rechiamo a London Euston per prendere il mitico Caledonian Sleeper, treno notturno che ci porterà direttamente nel cuore delle Highlands. E così è: ci svegliando la mattina circondati da sciami di pecore, colline ricoperte di erica e pale eoliche. Siamo finalmente in Scozia!

Scendiamo a Corrour, minuscola stazione divenuta famosa per il film Trainspotting dove Renton insieme alla sua brigata esegue il suo famoso monologo. La stazione è circondata da tanta erba e montagne, ed è raggiungibile solo in treno o a piedi per sentiero; una volta ripartito il treno vi troverete davvero isolati con l’ostello più vicino a 20 minuti di cammino, costruito sulle rive di un lago. Accanto alla banchina è sorta una piccola foresteria dove potrete mangiare e bere birre locali; qui ho assaggiato la Golden Ale di Glean Spean Brewing, fresca con sentori di lievito e qualche nota citrica, e il sidro Scruffy Dog brassato nella cittadina di Perth.

Con un piccolo treno regionale ci spostiamo a Fort William, base di partenza per diverse gite per esplorare le famose montagne Ben Nevis, Glen Nevis e Glencoe. Sulla via principale della cittadina ci sono diversi pub, noi siamo andati al The Grog and the Gruel (sito web), dove troviamo diverse birre di uno dei birrifici più grandi della Scozia, Cairngorm Brewery. Ne beviamo due ovvero la loro Tradewinds, English Pale Ale brassata con fiori di sambuco e un’alta percentuale di frumento, lievemente citrica e con un amaro piuttosto sostenuto, e la Black Gold, una Stout con sentori di caffè e pochissimo corpo.

Poco più a Nord, nella cittadina di Inverness troviamo due realtà birrarie degne di menzione: il pub Mac Gregor (sito web), che offre a rotazione un’ampia scelta di Ale tradizionali per assaporare al meglio gli stili birrai inglesi, e il brewpub dell’emergente birrificio Black Isle (sito web), con la sua infinita schiera di birre alla spina; qui oltre a birre che si rifanno a stili classici potrete assaggiare curiose creazioni che spaziano dal barrel-aged, alla Nitro Porter, alle Farmhouse etc. Da Inverness partono diversi tour guidati verso la meravigliosa Isola di Skye: se riuscite fatte tappa presso il Seumas’ Bar (sito web) dell’adiacente Cuillin Brewery, posizionato lungo la strada statale dell’isola, con i suoi interni tutti in legno e le numerose fotografie appese che raccontano la storia degli abitanti dell’isola.

Come in ogni nostro viaggio, buttiamo uno sguardo alla grande distribuzione per cercare di capire come le birre artigianali sono recepite da essa. A Thurso, la cittadina più a nord della Gran Bretagna, dove termina la ferrovia, entriamo in un supermercato e con soddisfazione notiamo un piccolo scaffale con le birre artigianali scozzesi. Troviamo scritto “Support Local!” e non ce lo facciamo ripetere due volte, comprando un paio di bottiglie del birrificio scozzese Inverlamond (sito web), una Golden Ale e una Amber Ale.

E infine, siamo pronti a salpare per la destinazione più lontana del viaggio, le isole Orkney, dove troviamo piccole comunità, tante pecore e una curiosa produzione brassicola. Le due realtà principali sono la famosy Orkney Brewery (sito web) e la meno conosciuta ma altrettanto valida Swannay Brewery (sito web). In sella a una scassata bicicletta, pedalando tra campi di orzo destinato a diventare ottimo whisky, andiamo a visitare il brew pub di Orkney ricavato in una ex scuola vittoriana dell’isola, dove ordino un tester da tre assaggi. Il birrificio di Swannay invece, è piuttosto difficile da raggiungere coi mezzi pubblici, ma in un grazioso bar del sud dell’isola ho avuto modo di assaggiare Scapa Special, la loro Pale Ale spillata a pompa, che considero per semplicità, gusto e armonia la birra più buona che ho bevuto nel mio intero viaggio.

Dopo esserci spinti così a nord, iniziamo il lungo viaggio di rientro sempre in treno, con direzione Londra.

La prima tappa è Glasgow che ci riserva due locali molto curiosi. Il primo è Shilling Brewery (sito web) con la sua tap room inserita in una ex banca, un bellissimo edificio dei primi del novecento con interni in art deco e tini di cottura in rame a vista. Qui assaggiamo la loro Glasgow Red, una Red Ale con note caramello, prugna e un moderato amaro finale, e una birra ospite, la Cromarty Ghost Town, Regular Porter. L’altro locale che voglio menzionare  è l’affollatissimo The Counting House (sito web) situato nel pieno centro storico di Glasgow, che sorge in all’interno di una vecchia casa di conteggio, una sorta di banca o ufficio postale, dove potrete bere la vostra pinta addirittura seduti nel caveau, tra sbarre di ferro e porte blindate.

La tappa successiva è Manchester, grande area urbana dove il panorama brassicolo è piuttosto vasto e difficile da riassumere. Tra gli innumerevoli birrifici e moderne tap room, consiglio due posti particolari: il “classico” pub The Crown and The Kettle (pagina Facebook), con i suoi magnifici interni storici e un’ampia selezione di birre; e il più “alternativo” Beer Nouveau (sito web), situato in un ex-magazzino, sotto gli archi della ferrovia. Qui chiacchierate con il titolare Steve, la sua parlantina e la sua passione per la storia e l’evoluzione della birra vi stupiranno. Nella ampia scelta di birre artigianali – molte di sua creazione – ho assaggiato una Peterloo Light Porter (perché come citano sul loro sito “people do want dark beers in the summer, including us!”) e una particolarissima Saison al tarassaco e tanaceto con lievito kveik (una sorta di Farmhouse norvegese) e tanti deliziosi tipi di sidro. Wow!

Alcuni di voi si chiederanno in tutto ciò dove sia andata a finire Brewdog… beh noi l’abbiamo volutamente ignorata ma diciamo che è onnipresente e ampiamente conosciuta dagli scozzesi; tant’è che sul treno regionale, il carrello delle bibite prevede la vendita di Punk IPA in lattina! E se per caso l’imbarazzo della scelta su dove bere una buona birra vi bloccasse in hotel, a perdervi tra una miriade di recensioni… niente paura, la nuova app Cask Finder (sito web) del The Cask Marque Trust vi aiuterà a trovare il locale birrario che fa per voi, o addirittura di seguire percorsi pub-to-pub per assaggiare più birre.

In questo articolo ho voluto raccontarvi il mio viaggio in Scozia e mostrarvi come il vivere in regioni remote (e la necessità di bere buona birra!) crei una miriade di birrifici artigianali pronti a servire il territorio e offrire interessanti spunti di degustazione. Da questo viaggio (come avete visto fattibilissimo coi mezzi pubblici) sono nati diversi spunti di riflessione sugli stili che ho e che non ho trovato in Scozia, così anche aspettative e sorprese; ma di questo ne parleremo in un altro articolo. Che state aspettando? Correte in Scozia e buone bevute, Sláinte!

L'autore: Andrea Bedini

Chimico di professione, appassionato di viaggi e montagna. Da diversi anni fa parte della redazione di Cronache di Birra, è membro attivo e organizzatore di eventi presso il Beer Tasting Torino. Fondatore dell'Associazione Pommelier e Assaggiatori Sidro, è tra i curatori della Guida alle Birre d'Italia per la sezione sidro. Diplomato assaggiatore ONAB e ONAV, collabora con l'università su alcuni temi scientifici dei fermentati.

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