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On-line la prima puntata della trasmissione BQ

Lo scorso lunedì è andata in onda la prima puntata di BQ, format televisivo completamente dedicato alla birra artigianale e trasmesso sulla rete RTB International di Sky. Da qualche giorno la puntata è anche disponibile on-line sul sito della trasmissione, scaricabile in alta o bassa risoluzione. Nata da un progetto dell’Associazione Degustatori Birra, BQ offre uno spaccato del mondo della birra di qualità presentando birrifici, pub e birrerie, intervistando i protagonisti dell’ambiente, proponendo delle lezioni di degustazione, analizzando gli abbinamenti con i piatti dei grandi chef.

La prima puntata inizia con una lunga intervista al Birrificio di Como, mentre la lunga parte centrale è incentrata sul terzo Campionato Italiano delle Birre Artigianali, le premiazioni del quale sono state effettuate proprio durante le riprese della trasmissione: in studio, infatti, sono presenti alcuni tra i birrai più rinomati del panorama brassicolo italiano, oltre ai quattro giurati che hanno assegnato i diversi premi. Tra i premiati spiccano Leonardo Di Vincenzo della Birra del Borgo (Reale Extra vincitrice assoluta), Riccardo Franzosi di Montegioco (Quarta Runa e Draco Cadrega) e Cesare Gualdoni dell’Orso Verde (Nubia e Chiara), senza dimenticare Teo Musso (Baladin), Nicola Perra (Barley), Maurizio Ghidetti (Scarampola), Giovanni Campari (Ducato). Le classifiche complete sono disponibili qui in pdf.

La trasmissione poi va alla scoperta dello Sherwood Music Pub di Nicorvo (PV), uno dei locali più conosciuti in Italia per la birra artigianale, con voto finale assegnato dallo staff di BQ.

Nonostante la scaletta sia tipica per una puntata pilota (quindi contenuti ridotti e confezionamento da perfezionare), i 100 minuti di trasmissione appaiono interessanti per gli appassionati (sebbene ci si dilunghi oltremodo sulla presentazione del birrificio ospite e del locale recensito). Rimane il dubbio di quanto un format simile possa risultare appetibile per i neofiti, ma comunque si tratta di un progetto sicuramente apprezzabile, che sarà interessante vedere come evolverà nel tempo.

La seconda puntata andrà in onda il 2 febbraio e avrà come produttore ospite il Birrificio del Ducato, mentre il locale recensito dallo staff sarà il Birrificio Italiano di Agostino Arioli.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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6 Commenti

  1. ho avuto modo di vedere la puntata, (è intervenuto anche colonna, a portare la parola contro alemanno e contro “la truffa dello 0,2”, è lo stesso colonna che scrive qui giusto?)

    cmq passando alla puntata, ci sono diverse cose da migliorare, audio e video (specie in trasferta nei pub), la tipa e la giuria dovrebbero intervenire più spesso e l’andamento è un pò troppo monotono (diventa soporifero).

    “Rimane il dubbio di quanto un format simile possa risultare appetibile per i neofiti”
    sicuramente nn è una trasmissione per tutti, anche se qualche volta il conduttore ha spiegato qualche termine, resta il fatto che molte cose (tipo una birra alla frutta di fronte al quale la gente “normale” resta stupefatta) erano date per scontate. Per di più una puntata di 2 ore mirata su 3 soli argomenti rende la cosa abbastanza “mirata”, e impersonandomi in un telespettatore che guarda queste birre strane premiate da gente strana (Franco Re è un mito, sembra una specie di babbo natale) che parla di cose strane, direi che mi annoierei abbastanza. Allo stesso tempo nn è neanche una trasmissione proprio “tecnica”, nn c’è alcun riferimento alla realtà di oggi, nn c’è (almeno per ora) un senso critico, le degustazioni sono per di + superficiali, e il birrificio ospite si fa solo una gran pubblicità (ma poi dai, come si può pensare di educare qualcuno e parlare di chiara doppio malto!!!).

    insomma sono stato abbastanza cattivo forse, ma sono fiducioso per le altre puntate 🙂

  2. Sì quel Colonna è lo stesso Colonna 😉
    Sui contenuti ridotti, come accennato penso che dipenda dal fatto che era una puntata “pilota”, anche perché la struttura dichiarata all’inizio è ben più ricca
    Vedremo le prossime puntate…

  3. Scusate, se intervengo più bruscamente e meno eufemisticamente di Matteo, ma ok che era la prima puntata, ok che si spera in un miglioramento e ok per l’impegno di creare una trasmissione su un argomento così di nicchia, ma a noi così caro. Certo che se quell’ora e mezza dovesse servire per promuovere la birra di qualità, far conoscere nuovi orizzonti a chi non ha avuto ancora occasione di avvicinarsi, bè penso proprio che martedì mattina ci sia stato un boom nelle enoteche..Mi spiego meglio: su un’ora e mezza di puntata, dieci minuti di presentazioni dei giurati, venti di pubblicità al birrificio, solo e solamente dal punto di vista strettamente commerciale, senza far vedere l’impianto, senza parlare minimamente della produzione, di tutte le birre disponibili, dei vari stili etc. E dell’abilità di Andrea Bravi che si doveva parlare o di quanti schermi piatti c’erano nel locale? e, come si dice, in cauda venenum. Alla fine, mezzora di diretta d’una cena monastica tra asceti. Bi-Du, Toccalmatto, Phantom, Thomas Ardy’s e Lou Pepe ok, che birre, per noi che le conosciamo. Ma uno che non le ha mai sentite nominare? Chi sia Beppe Vento o perchè le sue birre siano considerate di quel livello, che differenza passi tra una strong ale e una Peroni, cosa renda unica la Thomas Ardy e anzi, cos’è un barley wine, per non parlare di un lambic. Questo niente? Qualcuno si sarà ritrovato a chiedersi perchè quattro tipi si sono filmati in diretta per commentare quello che mangiavano, se il programma parlava di Birra di qualità. Ma fate sedere il grande Nino e spiegate alla gente cosa sia una birra buona, perchè una Cantillon ha dietro più lavoro e tradizioni di tutti i miliardi di fatturato della grande (contro)produzione di fabbrica. E por favor, nominate i birrai..Tranne un paio, gli altri per “le masse” sono rimasti volti senza un nome. Sono loro che tengono su il tendone, almeno presentarli (su Riccardo “Franzoni”, un brivido d’inquietudine m’ha percorso la schiena). Meraviglioso lo spunto american justice style, di Polli che da i voti in un atmosfera simile a quella in cui la corte d’assise ha giudicato Donato Bilancia..Speriamo che dalla prossima si concentri sulla birra..Speriamo. Intanto prosit!

  4. @Lollo: tutte obiezioni sacrosante, sul Birrificio di Como spero che il “redazionale” sostituisse semplicemente un vero e proprio servizio solo per motivi legati alla puntata di debutto. Su questo e altri difetti mi riservo il beneficio del dubbio visto che era la prima puntata… come ho detto prima: vedremo cosa ci offriranno i prossimi appuntamenti.

  5. Me poenitet se qualcuno è rimasto offeso e turbato dai miei incredibili errori sintattici e grammaticali. Correggiamo: Thomas Hardy’s Ale e Fantôme. In ogni caso non penso si debbano riservare cure dantesche e finezze oratorie in un commento, che di solito si scrive di getto, appena letto l’articolo. E non rimanete anonimi allora! Altrimenti sul blog il commento non appare..alla prossima

  6. Giulio - St. Cüles

    L’ho vista anche io la puntata, e vi giuro che non è stato facile arrivare fino in fondo.
    Posso anche sostenere l’idea di base, e come dici tu aspettare l’evolversi, sperando in miglioramenti. Posso stendere un velo pietoso sulla qualità tecnica della trasmissione (che sembra quella dell’oratorio del mio paese, senza offesa), perchè magari il Polli aveva richiesto chissà cosa e non glie è stato concesso. Posso sorvolare sulla qualità di audio e video della ripresa a Nicorvo, ma diventa difficile, per ora, salvare la parte brassicola in senso stretto.
    Tra lo spottone commerciale, un elenco di premi che stento a credere che i neofiti abbiano vagamente capito e seguito, la presenza muta di valletta e giuria (con la parziale esclusione di Re), la scarsa verve di Polli (televisivamente parlando), non mi ha fatto un piacevole effetto.

    Detto ciò, e detto che si poteva comunque fare di peggio, e che non sono certo io il genio della televisione e/o della birra in grado di fare meglio, aspettiamo le prossime puntate per stilare un giudizio definitivo sull’iniziativa (di suo anche lodevole, sia chiaro).

    Saluti.

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