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Le abitudini dei bevitori europei secondo SABMiller

Leggo su Lyke 2 Drink che da qualche giorno la multinazionale birraria SABMiller ha pubblicato un’interessante analisi di mercato (pdf) che indaga le abitudini dei bevitori europei, italiani compresi. In particolare, il report si concentra sui momenti e gli orari della giornata in cui i consumatori del vecchio continente si concedono il loro bicchiere di birra, rivelando importanti indicazioni anche sul modo di vivere il bere. Diamo uno sguardo alle cifre puntando i riflettori sul nostro paese…

Innanzitutto l’Italia è penultima per la percentuale di birra sul totale di bevande alcoliche consumate (16,1%). Sotto di lei solo la Francia, mentre la Spagna, che è appena sopra, appare comunque staccatissima (42,2%). Insomma, facile prevedere un risultato simile per due paesi storicamente legati in modo indissolubile al vino. I cechi sono coloro che più di tutti preferiscono birra ad altro (63,4%), seguiti da tedeschi e polacchi. Il Regno Unito è solo a metà classifica, segno che la tradizione brassicola sta lentamente perdendo importanza, almeno in quanto a consumi.

Durante i giorni lavorativi, la prima birra in Europa viene in media consumata appena dopo le 18,00, l’ultima alle 22,10: un po’ ovunque è quindi vista come uno strumento di relax dopo una giornata passata in ufficio. I primi ad chiedere una birra sono i danesi (16,41), gli ultimi ad andarsene dalle birrerie i tedeschi (22,59). Da noi invece la prima pinta viene bevuta in media alle 19,07, l’ultima alle 22,51. Ridotta è la percentuale di coloro che bevono birra a pranzo, anche se in questa classifica ci difendiamo bene (quinta posizione, con circa il 16%).

Molti europei bevono birra 2 o 3 volte a settimana, con una predilezione dei consumi durante il week-end (il sabato rimane il giorno preferito un po’ ovunque). Interessante il dato sui giorni prediletti nelle varie nazioni: la Spagna è prima dal lunedì al mercoledì, sintomo di una vita sociale con caratteristiche piuttosto precise. La domenica presenta le maggiori differenze tra i vari paesi: mentre in Romania il 53% beve in questo giorno, in Svezia la percentuale si riduce al 17%.

Contro le previsioni, non è la Gran Bretagna la patria dei pub, ma la Spagna: gli spagnoli sono coloro che in percentuale consumano nelle birrerie più degli altri popoli europei. L’Italia invece vanta un curioso primato, con la più alta percentuale (45%) di clienti che ordinano birra nei ristoranti: il dato è quasi il doppio della media europea e ben esemplifica uno degli aspetti della direzione intrapresa dalla nostra cultura birraria. Il venerdì è il giorno per bere birra nei pub, il sabato nei nightclub o a casa di amici. Come prevedibile, luoghi più tranquilli come i ristoranti o la propria dimora sono rilegati ai primi giorni della settimana.

Per le donne bere a casa di altri è più allettante che per gli uomini (40% contro 36%), mentre il luogo della birra per antonomasia rimane il pub (53%). In quanto al potere socializzante della birra, i belgi e i danesi sono coloro che più di altri preferiscono bere in gruppi molto numerosi, mentre i cechi preferiscono gruppi più ristretti. Nel Regno Unito più che altrove si è soliti bere birra col proprio partner (38%), ma anche da noi non accade raramente (34%). Tra i più solitari emergono gli olandesi (21%), tra i meno amanti della solitudine i polacchi (96%).

L’ultima statistica riguarda il “patriottismo birrario” dei consumatori. In media il 45% degli europei preferisce birra prodotta nel proprio paese, mentre solo il 17% predilige prodotti d’importazione. I più patriottici sono i cechi (addirittura il 91%), seguiti da belgi e tedeschi. Sull’estremo opposto nazioni che invece non vantano una tradizione paragonabile ai primi in classifica: nell’ordine Svezia (solo il 18% preferisce birre “autoctone”), Italia (19%, sigh) e Francia (20%). In generale sono i bevitori più vecchi ad esprimere una maggiore preferenza per le birre di casa.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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