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Rapide novità dall'Italia e dal resto d'Europa

Stefano Cossi, UK Brewer of the Year 2010
Stefano Cossi, UK Brewer of the Year 2010

Oggi dedico lo spazio quotidiano del blog per riportare alcune novità, tutte piuttosto interessanti, provenienti dall’Italia e non solo. Tra queste mi preme sottolineare innanzitutto una bella notizia che avevo tralasciato e che arriva direttamente da Regno Unito, dove il nostro Stefano Cossi (birrificio Thornbridge) è stato eletto UK Brewer of the Year, ossia birraio dell’anno. Si tratta ovviamente di un riconoscimento estremamente prestigioso, che premia il genio e la devozione di Stefano al suo lavoro: le ottime birre di Thornbridge sono lì a dimostrarlo. Complimenti davvero! Per saperne di più potete leggere il relativo articolo sul blog dell’azienda.

Passiamo dunque alle altre notizie:

  • Lelio Bottero
    Lelio Bottero

    Ieri Marco Tripisciano ha pubblicato un importante scoop su Mondobirra, nel quale è stata rivelata l’identità del nuovo consigliere di Unionbirrai: Lelio Bottero. Un nome che probabilmente non vi suonerà nuovo, poiché si tratta di uno degli appassionati storici in Italia, nonché già socio del Baladin insieme a Teo Musso e autore di alcuni libri sulla birra. Dopo una pausa di qualche anno da attività legate alla birra (anche se non hai mai lasciato completamente questo mondo), torna in corsa con un incarico importante e sicuramente non facile. Vi consiglio di leggere l’articolo presente su Mondobirra, impreziosito da un’interessante intervista a Lelio. In bocca al lupo per questa nuova avventura!

  • Parlando ancora di Unionbirrai, sul forum dell’associazione – e parallelamente su quello di MoBI – si sta sviluppando una polemica sulle decisioni organizzative del prossimo Salone del Gusto. Il motivo? Quest’anno alla manifestazione piemontese non sarà presente la solita Piazza dell Birra (un’area dedicata esclusivamente ad ospitare i birrifici italiani), bensì i produttori saranno distribuiti in base alla regione di appartenenza, come per le altre aziende presenti. Il motivo risiede nella volontà di enfatizzare il legame territoriale di ogni espositore, ma nella realtà dei fatti l’intero movimento risulterà smembrato e organizzato in modo dispersivo, togliendo visibilità al settore inteso come unità indipendente. Una scelta che non è piaciuta praticamente a nessuno, anche perché parlare di legame col territorio per un birrificio è un esercizio quantomeno discutibile.
  • infobirra09-10-3dBeverfood ha da poco pubblicato l’edizione 2010 di InfoBirra Italia, l’annuario che offre una visione generale sul settore birrario nazionale, con una panoramica sui mercati e il quadro competitivo nazionale e internazionale, le marche, i produttori italiani e stranieri operanti in Italia, gli importatori, i fornitori, i grossisti e i gruppi di distribuzione. Uno strumento prezioso per ogni operatore, con un ampio spazio dedicato alla birra artigianale: un articolo di Kuaska incentrato sulle maturazioni in legno, il censimento degli oltre 300 microbirrifici e brewpub, i dettagli dei circa 70 beershop sparsi per la Penisola. Ulteriori informazioni sul sito web.
  • the-end-of-the-historyConcludiamo con una notizia proveniente dall’estero, e più precisamente alla Scozia. Già avrete capito che sto per parlare di Brewdog, ed è esattamente così. Purtroppo ancora una volta si tratta di un aggiornamento sulla guerra alla birra più alcolica del mondo, poiché James e Martin hanno annunciato il lancio di una Belgian Ale da 55% alc. Il nome? The End of the History, che riprende (in modo poco convincente) una definizione del filosofo Fukuyama. Per fortuna a detta degli autori sarà l’ultima birra di questo tipo brassata da Brewdog. Rappresenterà quindi il punto finale alla noiosa sfida ingaggiata con i rivali tedeschi della Schorschbräu, almeno nelle intenzioni dei due scozzesi. Per sbalordire gli appassionati, la birra sarà venduta solo in 11 esemplari e ogni bottiglia sarà ospitata dal corpo impagliato di uno scoiattolo. Sembra un pesce d’aprile, ma siamo a metà luglio.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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22 Commenti

  1. Veramente imbarazzante, fuori luogo e di cattivo gusto, la scelta dello scoiattolo.

    Non mi han mai detto granchè come identità d’azienza, sono un viaggiatore per birra e hunter di ferro ma non mi è mai interessato aggiungere tacche sul manico tanto per poter dire la mia dopo. Non sostengo grandi confronti o identità di rete, nè faccio gruppo dal vivo con le persone giuste. Semplicemente bevo birra e cerco di supportare i posti che mi scaldano il cuore. E questa dello scoiattolo se non è una balla è il manifesto finale della marketing-plastica che ci/vi stanno vendendo. Colliamo una boccia in 50 persone / 15 euro a testa, saggiamone 0,666 cl ciascuno, mega tombolata per chi si tiene la slama.

    Con ciò complimenti ed auguri a tutti gli altri bravi ragazzi al lavoro =)

  2. Se è vero..
    Pensavo fossero solo dei coglioni.
    Ora so che sono dei pezzi di merda.

  3. Complimenti a Stefano Cossi!
    Recentemente ho trovato su internet una Tactical Nuclear Penguin a 61 euro, bottiglia piccola (credo 33cl). Dalle mie parti si dice andei a ciapà di rat…

  4. Spero che quello della brewdog sia davvero uno scherzo fuori stagione. Stanno scadendo sempre più in basso.

  5. A me fanno morire dal ridere. E un pò anche tutta questa indignazione e quelli che saranno disposti a spendere cifre folli per poter avere una tacca rossa su Ratebeer di fianco al nome di sta “birra”.
    Continuate a farmi ridere, please. Io nel frattempo mi bevo una Trashy blonde.

  6. Spero sia solo una “boutade”, altrimenti sarebbe veramente una cosa di cattivo gusto quella dello scoiattolo, roba veramente da matti. Poi mi chiedevo che senso abbia creare anche solo per gigioneria una birra con un grado alcolico così alto: per come la vedo io bere una birra come quella è un po’ come mangiare la pasta con le vongole in bianco con sopra il parmigiano! Ma come diceva il buon Marco Tullio: “De gustibus non disputandum est”.

  7. Per la cronaca, gli scoiattoli sono tutti stati falciati sulle strade… sempre che il dettaglio possa significare qualcosa per qualcuno

  8. E comunque, per l’ennesima volta, su 5 notizie presenti nello stesso articolo una soltanto catalizza l’interesse e l’attenzione dei commentatori. Credo ci sia poco da aggiungere.

  9. uhm…non è una gran bella trovata ne molto simpatica rispetto al passato…ma poi uno legge http://www.cronachedibirra.it/birrifici/2764/alla-faccia-della-crisi-per-brewdog-250-nelle-vendite-nel-q1/ e pensa….che siano gli unici ad aver capito qualcosa del mercato?
    Ripeto: l’idea dello scoiattolo non è condivisibile…ma il marketing non guarda in faccia nessuno ormai…

  10. e tu non guardare in faccia al marketing. fai un embargo di 12 mesi delle birre di Brewdog dal tuo gargarozzo, lo facessero tutti quelli che pensano che sono due pirla forse cambierebbero metodi di comunicazione. peraltro, il problema non sono tanto loro, quanto gli epigoni che sicuramente stanno per sorgere

    peraltro, si vive bene anche senza. mica stiamo parlando di De Dolle…

    cmq, son anche io giunto alla conclusione che stigmatizzarli sia cmq un errore. meglio ignorarli e compatirli

  11. Complimenti a Stefano e a Lelio. Della serie continuate così!
    Per quanto riguarda il Salone del Gusto, sono anche io un pò titubante. Spero non sia dispersivo, anche se riuscirò a malapena a visitarlo preso come sono con i tanti laboratori dedicati alla Birra (Andrea bisogna anche dare peso ad essi). Personalmente sono dell’idea che invece parecchi birrai sono legati al territorio, basti pensare a Montegioco, Loverbeer, Almond, Troll, Petrognola, Toccalmatto, alle birre alle castagne!, sicuramente ho dimenticato qualcuno, ma tra quelli che ho citato quante birre sono “contaminate” da uve, cereali, spezie, etc. E non so voi ma quanti organizzando degustazioni non pensano a qualche formaggio, salume, piatto di tradizione delo stesso paese del birrificio. Bisognerà vedere per credere!
    Nulla da commentare per quanto riguarda Brewdog..
    Salute e saluti

  12. Vorrei un key keg impagliato in un pastore maremmano!

  13. Salone del Gusto 2010
    sono daccordo con chi afferma che la scelta di non perpetuare la piazza delle birre crei una frammentazione ma allo stesso tempo penso che questo permetta di dare la possibilità di cecare di legare le birre al territorio attraverso degustazioni che si svolgeranno presso gli stand regionali nei quali i microbirrifici verranno ospitati. Io ne sto organizzando uno nello stand della Lomabrdia cercando di abbinare un Grana Padano in di diverse stagionature con le birre prodote dai birrifici presenti nello stand.
    Io direi: proviamo! se si dimostra troppo dispersivo tra due anni si ritorna alla piazza.
    Comunque ampio spazio alle birre è dato nei numerosi laboratori dedicati ad essa.

  14. Brew Dog.
    Il mio giudizio è estremamente controcorrente.

    Fanno divertire, parlare di se e vanno a gonfie vele.
    Sono dei geni.
    E il fatto che tutti ne continuano a parlare gli da ancora più ragione.

    Tutti a dire che birra artigianale è sinonimo di fantasia, creatività, divertimento e passione.
    Poi arriva chi mette in pratica alla lettera tutto questo e viene stroncato da alcuni ma strapremiato dal mercato.

    L’interpretazione del significato di birra artigianale era corretta.
    Vorrei un Brew Dog in Italia.
    Che dico?
    Ne vorrei cento!

  15. Salone del Gusto.

    Non ho mai creduto alla territorialità della birra, almeno in ambito italiano.
    La scelta di eliminare la piazza della birra è quantomeno discutibile.

  16. Lelio.

    Grande coraggio a salire sul titanic dopo l’impatto con l’iceberg.
    Complimenti e auguri!

  17. simone monetti

    Ciao Livingstone.
    Lelio, e magari molti altri, a forza di sentire parlare di iceberg e Titanic non ci credono più.

  18. Ciao Simone.
    Magari tu sei troppo parte in causa per poter spezzare una lancia a favore di UB.
    Non trovi?

    Vorrei che quando si spara sulla croce rossa/UB ogni tanto intervenisse a difesa un iscritto.
    Spero che con Lelio questo possa succedere.

  19. simone monetti

    Trovo trovo. Ma lo sport in cui Ub è la Croce Rossa a me risulta leggermente stucchevole. E Ub è ormai data per spacciata da oltre la metà della sua giovane vita.

  20. Guarda, mi dispiace che alla fine mi trovi sempre a discutere di queste cose con te che nei limiti delle possibilità (bada bene non ho detto capacità!) ti sei anche dato da fare.
    Tra l’altro qui siamo anche OT.

    Il mio riferimento al Titanic o alla croce rossa non volevano essere una previsione di immanente fine.
    Certo, ho sempre pensato che le potenzialità di UB fossero ben superiori ai risultati effettivamente ottenuti. Ma non è questo il luogo per approfondire.

    In poche parole, volevo evidenziare che in una situazione che come tu confermi, viene percepita non florida, l’inserimento di un personaggio dell’esperienza e delle capacità di Lelio può portare un filo di speranza per la rinascita di questa storica e bistrattata associazione.

    Che io vorrei vedere molto più forte e molto più attiva.
    Perchè ne abbiamo bisogno.

    Ciao,
    Franco

    PS
    La triste vicenda del salone del gusto non sarebbe successa con una UB in grado di alzare la voce!

    Territorialità…
    Ma cosa ci tocca sentir dire.

  21. simone monetti

    Nessun problema e mi scuso per l’OT.
    L’inserimento in Consiglio di persone di provata capacità come Lelio Bottero e Lorenzo Guarino non sono frutto del caso, ma della volontà di fare sempre meglio e sempre di più.

  22. Titanic, iceberg, croce rossa….calma calma.
    Non sono certo io il salvatore della causa, e non credo di esser particolarmente dotato in quanto a coraggio. (anche se sposarsi a 20 anni forse lo è). Cercherò di fare del mio meglio, come si dice…gli esami non finiscono mai!

    p.s. grazie per gli incoraggiamenti

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