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Nuove birre da Opperbacco, Birrone, Ofelia + Edit, Brasseria della Fonte e altri

Sono pochi i birrifici italiani che riescono a muoversi tra diverse famiglie brassicole raggiungendo sempre un livello di eccellenza e tra questi possiamo citare Opperbacco (sito web). Negli ultimi anni il produttore abruzzese ha sfornato straordinarie birre alla frutta – che peraltro saranno protagoniste del nostro prossimo appuntamento di Italia a sorsi – e una fortunata linea di Italian Grape Ale, due filoni che hanno rimpolpato l’ottima gamma di base. È dunque con un certo interesse che accogliamo la nascita dello spin-off R(e)voluzioni, un progetto produttivo discendente dalla linea Evoluzioni e composto da one shot appartenenti sia agli stili classici, sia alla corrente di luppolate più moderne. Le prime due incarnazioni della serie esemplificano perfettamente questo approccio: la prima si chiama Märzen (5,8%) ed è ispirata all’omonima tipologia tedesca, la seconda si chiama Hazy IPA (6,6%) ed è luppolata con Citra, Simcoe e Amarillo.

Dopo la Gioia, Italian Pils inedita con cui ha partecipato al nostro recente Ballo delle Debuttanti, il birrificio Birrone (sito web) ha annunciato un’altra bassa fermentazione, battezzata Wow (6,5%). In questo caso però siamo all’interno dei confini delle India Pale Lager, con una ricetta che punta tanto al pragmatismo quanto alla sorpresa – l’effetto “wow” a cui il nome fa esplicitamente riferimento. Aspettiamoci quindi una birra schietta, diretta e facile da bere, ma contraddistinta da un profilo aromatico molto deciso e peculiare. Protagonista è infatti la luppolatura, per la quale il birraio Simone Dal Cortivo ha scelto tre varietà che non hanno bisogno di presentazioni: Citra, Mosaic e Cascade. Già la immaginiamo perfetta per la primavera ormai alle porte.

La terza birra di cui scriviamo oggi è il frutto di una collaborazione tra due birrifici italiani. La Candy Trip (8,8%) è infatti nata recentemente grazie alla partnership tra il vicentino Ofelia (sito web) e il torinese Edit (sito web). Lo stile di riferimento è quello delle Tripel belghe, qui però rivisto con un tocco molto personale: la ricetta prevede infatti l’aggiunta in bollitura di caramelle alla violetta Pastiglie Leone. L’ingrediente speciale è ben distinguibile a livello aromatico, ma supportato dalle ricche note fruttate provenienti dal metabolismo del lievito. In bocca è piena, dolce e corposa, con un retrolfatto coerente con quanto percepito al naso. Disponibile sia in lattina che in fusto, la Candy Trip apre interessanti prospettive anche in termini di abbinamenti col cibo. Curiosamente non è la prima Tripel italiana prodotta con l’aggiunta di caramelle: siete in grado di citarne almeno un’altra?

Durante la passata Italy Beer Week il birrificio Brasseria della Fonte (sito web) ha lanciato un paio di interessanti novità. La prima si chiama Foliage (4,5%) ed è una Helles con cui il birraio Samuele Cesaroni ha voluto replicare una birra particolarmente evocativa bevuta durante un suo viaggio in Vermont. È piuttosto classica, con una delicata luppolatura di Perle e Hallertau Mittelfrüh, nonché una lagerizzazione di due mesi in Puncheon a 3 °C e in acciaio a 0 °C per altre tre settimane. L’altra novità è la India Dark Ale (5,6%), una Black Ipa definita “old style”. Morbida, amara, resinosa, è generosamente luppolata con varietà Comet e Simcoe sia in bollitura che in dry hopping. Il grist è privo di malti Crystal (solo Pils, avena, malti tostati decorticati e orzo maltato estratto a freddo) e in aroma sono assenti le note pesantemente fruttate a favore dell’esplosione dei luppoli. La parte tostata è appena percepibile, come lo stile richiede.

Tra i tanti decennali che cadono nel corso del 2024 c’è quello del Mosaik (sito web), storico pub di Catania e fantastico pioniere della birra artigianale in Sicilia. In occasione della ricorrenza i ragazzi del Mosaik hanno messo a punto con il birrificio Croce di Malto (sito web) una nuova birra celebrativa, battezza CDM-X (5,9%). Si tratta di una Belgian Ale moderna e generosamente luppolata – bravi a non definirla Belgian Pale Ale, espressione che indica uno stile completamente diverso – con un profilo aromatico che si muove tra toni fruttati (pasta gialla) e leggermente erbacei e una chiusura moderatamente secca che ne amplifica la facilità di bevuta. Se siete amanti del genere (XXBitter di De Ranke, Taras Boulba di De La Senne, Estivale di Rulles) allora saprete come rinfrescarvi nei prossimi giorni.

Chiudiamo infine con due nuove one shot annunciate di recente dal marchio Cerbero Brewing (pagina Instagram) di Verona. La prima si chiama King (6,6%) ed è una Hazy IPA come ci si aspetterebbe: avena e frumento a integrazione del malto d’orzo con ripercussioni a livello estetico e tattile e una generosa luppolatura con varietà moderne, nello specifico Belma, El Dorado ed Ekuanot. La seconda è invece la Habaciok (6,5%) una Oatmeal Stout realizzata con l’aggiunta di fave di cacao del Madagascar e peperoncino Habanero autoprodotto. Il risultato è una birra scura morbida ma non stucchevole, con una buona presenza della parte aromatica del cioccolato e una “freschezza” (più che piccantezza) data dal peperoncino sul fondo del palato dopo qualche sorso.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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