Spesso la produzione birraria è influenzata dal periodo dell’anno. Non ci riferiamo alla rigida stagionalità che richiedono alcune tipologie tradizionali, come il Lambic, ma dalle consuetudini produttive che si alternano di mese in mese. Chiaramente d’estate aumentano le birre leggere e facili da bere, mentre d’inverno la gradazione sale in maniera evidente. Ma non solo. La fine dell’estate ad esempio coincide con il raccolto del luppolo, quindi in autunno è facile incappare in Fresh Hop, oltre che – per ovvie ragioni – in Pumpkin Beer e birre alle castagne. L’avvicinarsi delle festività natalizie invece stimola la produzione di Kerstbier e Winter Warmer, che aggiungono un pizzico di pepe (spesso letteralmente) alla stagione. Ecco, ora ci troviamo proprio in mezzo a queste due fasi, come in parte dimostra la nostra panoramica odierna sulle nuove birre italiane.
Alder
Se siete fan del birrificio Alder (sito web) vi sarete accorti che alcune delle birre sfornate in questi anni dal produttore brianzolo riportano i nomi di iconiche autovetture della FIAT. Quelle creazioni sono accomunate dal desiderio di indagare il sottostile delle West Coast IPA, con variazioni in termini di luppoli e altri aspetti delle ricette. Ora il birraio Marco Valeriani ha deciso di inaugurare un nuovo filone produttivo, guardando questa volta alla famiglia delle American IPA. A livello strutturale la modifica principale riguarda il lievito, perché al posto di un ceppo neutro della California ne viene usato uno più espressivo di origine anglosassone. La primogenita del nuovo progetto è la Kadett (6,5%), brassata con una miscela di malti tedeschi chiari e luppolata con le varietà Idaho 7, Mosaic (anche in formato Cryo) e Riwaka (in formato CGX). La birra è limpida, secca e amara, con complesse sfumature aromatiche che ricordano il mandarino, la papaya, il kumquat e il mango.
Ca’ del Brado
A proposito di filoni produttivi, di recente Ca’ del Brado (sito web) ha annunciato la serie Felicitazioni, composta da Gose “di cantina” con speziature particolari, perfette per il periodo delle festività in arrivo. A loro volta le Felicitazioni rientrano nel più ampio progetto The Wildest Can, con cui il birrificio emiliano vuole proporre birre dall’acidità gentile, confezionate in lattina ma prodotte con tecniche tradizionali. Le Felicitazioni sono quattro e sono accomunate dallo stesso valore alcolometrico (4,5%), nonché dall’impiego di sale. La Felicitazioni Liquorice è prodotta con liquirizia, la Felicitazioni Cocoa con fave di cacao, la Felicitazioni Coffee con chicchi di caffè specialty e la Felicitazioni Assam Tea con tè Assam.
Nel frattempo Ca’ del Brado ha lanciato anche la Blend Ambasciatori n° 4 (7,2%), prodotta appositamente per i locali “ambasciatori” del produttore emiliano. Questa quarta release è una Wild IGA ottenuta con un blend tra la Û Baccarossa e la Nessun Dorma, affinate in legno rispettivamente per due e tre anni.
Barbaforte
Tra le tante birre con luppolo fresco uscite nelle scorse settimane segnaliamo la Leno (5,3%), lanciata dal birrificio trentino Barbaforte (sito web). La novità è realizzata in collaborazione con l’associazione Leno Klandestino, tra i cui membri compare Riccardo Scrinzi, colui che ha coltivato e raccolto i luppoli utilizzati per la birra. La piantagione si trova nella valle del Terragnolo (1100 m slm), a sette chilometri dal birrificio. Per la ricetta sono state impiegate le varietà Cascade, Comet, Centennial, Columbus e Chinook. Il luppolo è naturalmente grande protagonista a livello aromatico, ma in un modo diverso da quello a cui siamo abituati. Come tutte le Fresh Hop, anche la Leno – a proposito, il nome è lo stesso del fiume che scorre nella valle del Terragnolo – si caratterizza per note fresche di tipo vegetale, leggermente “umide”, intense e intriganti, con toni che vanno dall’erba tagliata alla clorofilla.
Eastside
Se la stagione delle birre con luppolo fresco è entrata nel vivo, quello delle birre natalizie sta cominciando proprio in questi giorni. Così cominciamo segnalando la prima Kerstbier inedita del 2024, annunciata di recente dal birrificio Eastside (sito web). Si chiama Dies Natalis (11%) e ricalca fedelmente l’esempio delle birre natalizie del Belgio: la base è una Belgian Dark Strong Ale, arricchita dall’aggiunta in whirpool di cannella, noce moscata e un mix di cinque differenti agrumi. La Dies Natalis però non è l’unica novità del produttore laziale, perché a fine ottobre è stata lanciata anche la Holy Smoke (11%), una Baltic Smoked Porter che vuole proporsi come “upgrade” della Fumo Lento, la celebre creazione di Luciano Landolfi ispirata alla storica Smoked Porter di Alaskan Brewing. Nonostante la sua potenza, la Holy Smoke risulta elegante ed equilibrata, con un tenore alcolico ben celato e un carattere fumé intenso, ma non soverchiante rispetto alla componente torrefatta e a una piacevole vena di frutta rossa sotto spirito. Perfetta per i giorni più freddi.
La Fucina
In questi mesi abbiamo incontrato diversi birrifici che nel 2024 hanno festeggiato i dieci anni di attività. A questi va aggiunto il molisano La Fucina (sito web), che, come spesso accade in casi analoghi, ha deciso di celebrare il traguardo con una nuova birra. La new entry non poteva che chiamarsi Dieci (4,5%) ed è una Pils chiara e di grande bevibilità, con un amaro equilibrato e una delicata nota erbacea a chiudere la bevuta. Il fondatore e birraio Angelo Scacco ha così commentato la tappa raggiunta dall’azienda:
Questi dieci anni sono stati un viaggio incredibile. Abbiamo iniziato con la visione di portare una birra che raccontasse la nostra storia e il nostro legame con il territorio. Ogni birra creata è una parte di noi, e Dieci è il nostro brindisi a tutti coloro che hanno condiviso e sostenuto il nostro percorso.
Nama Brewing
Tra le ultime novità del giovane birrificio Nama Brewing (sito web) si segnala la Purple Rain (6,5%), che rimpolpa l’ancora piccolissima nicchia delle Pastry Sour italiane. Si tratta dunque di una birra molto particolare, che unisce la leggera acidità di base alla ricchezza degli ingredienti “da pasticceria”. Aromatizzata con l’impiego di marshmallow, mirtilli e vaniglia, appare peculiare già alla vista, grazie al suo colore porpora intenso che ne ha suggerito il nome. A livello aromatico gli ingredienti speciali la fanno da padrone, con un profilo fruttato decisamente intenso e una spiccata dolcezza, bilanciata dalla componente sour. La Purple Rain era presente a Eurhop, ma è stata presentata ufficialmente solo un paio di settimane fa.