Come saprete qualche giorno fa le Marche sono state investite da una tremenda ondata di maltempo, che ha prodotto un’alluvione devastante in un’area compresa tra le province di Ancona e Pesaro-Urbino. La valanga di acqua e fango ha causato numerose vittime e arrecato danni ingenti ad abitazioni ed edifici, con gravi ripercussioni sulla vita delle persone e sulle attività imprenditoriali della zona. Come Cronache di Birra non possiamo non segnalare la pesante situazione nella quale si trova il Birrificio del Catria, produttore con sede a Cantiano (PU). Il comune è stato uno dei più colpiti dalle precipitazioni della scorsa settimana: per fortuna non sono stati registrati morti, tuttavia il numero degli sfollati è elevato, senza considerare le perdite materiali subite dagli abitanti. La devastazione ovviamente non ha risparmiato il birrificio marchigiano e ora la comunità birraria si sta muovendo per cercare di fornire supporto.
Le prime notizie dal Birrificio del Catria sono arrivate domenica pomeriggio, quando sulla pagina Facebook dell’azienda è comparsa un’immagine eloquente di bottiglie e fusti danneggiati. Leggendo il testo era (ed è) possibile percepire l’urgenza del momento:
Amici del Birrificio del Catria, volevamo ringraziare tutti coloro che in questi giorni difficili ci hanno scritto o chiamato.
Il vostro affetto è stato di grande conforto. Purtroppo abbiamo subito parecchi danni al magazzino e alla birra in maturazione, cercheremo di tenervi informati su eventuali iniziative future.
Oggi il #birrifugio sarà aperto, soprattutto per dare appoggio e ristoro a tutti i volontari che hanno raggiunto #Cantiano dimostrando grande umanità. Il minimo che possiamo fare è offrirvi una birra.
Un abbraccio a tutti voi ❤️
Come spiegato, i danni sono dunque limitati al magazzino e alla birra in maturazione, senza ripercussioni apparenti su macchinari e attrezzature. Anche così però la situazione per il Birrificio del Catria non è facile, considerando che si tratta di una piccola azienda: dover rinunciare a centinaia di litri di birra già confezionata o in maturazione è un colpo pesante da digerire, ammesso che sia possibile. Il proseguimento dell’attività al momento non sembra in pericolo, ma ovviamente certi avvenimenti sono destinati a pesare anche sul medio e lungo termine. Attualmente dunque non è possibile fare previsioni precise su ciò che accadrò nell’immediato futuro.
Anche per questo motivo il movimento della birra artigianale si è attivato per correre ai ripari. Grazie al supporto della condotta Slow Food Catria e Nerone, e in primis di Carlo Cleri, in queste ore il Birrificio del Catria ha preparato una box speciale che è possibile comporre con le bottiglie sopravvissute alla devastazione di qualche giorno fa. È stato dunque creato un gruppo d’acquisto solidale incentrato esclusivamente sull’iniziativa. Chiunque voglia dare una mano al birrificio può dunque creare la propria confezione da 12 bottiglie (formato 50 cl) tra le seguenti referenze: Ukre (Kellerpils), Ecce Triticum (American Wheat), Herietus (Double IPA), Grabovia (Imperial Stout), Peica (Dark IPA) e Vera (Fruit Beer alle visciole). La box costa 50 euro, spese di spedizione incluse.
Il Birrificio del Catria non è un nome molto conosciuto nel nostro ambiente, ma vanta una produzione di discreto livello, con la particolarità di coltivare l’orzo da cui ricava il malto per le sue birre. Il birraio è Pietro Corrieri, formatosi all’Università di Perugia e con esperienze lavorative nel settore in Italia e in Baviera. Durante l’ultima edizione della Italy Beer Week il Birrificio del Catria promosse uno degli eventi più belli in assoluto: un beer-trek tra le valli e i boschi alle pendici del Monte Catria alla ricerca dei resti del Tempio di Giove Appennino, il Dio della Montagna, prima di una visita guidata agli impianti di produzione e una degustazione finale. È orrendo pensare che ora quegli stessi luoghi sono coperti di fango e macerie.