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Italia solida (ma non travolgente) allo European Beer Star: 29 medaglie tra cui 7 ori

Lo European Beer Star è uno dei concorsi birrari più importanti e prestigiosi al mondo, dunque attendiamo sempre con molta curiosità i risultati dei birrifici italiani. Ieri sono stati resi noti i premi dell’edizione 2024 e per la nostra delegazione se l’è cavata più che dignitosamente, pur senza mettere a segno exploit clamorosi. Alla fine il bottino ammonta a 29 medaglie, divise tra 7 ori, 9 argenti e 13 bronzi. È una performance molto simile a quella dell’anno scorso, sebbene mostri un leggero calo (all’epoca le medaglie furono 30, con 8 ori) che denota un piccolo trend di ridimensionamento avvenuto negli ultimi anni. Sappiamo bene però come i risultati possano variare da edizione a edizione, quindi più che sottolineare questa flessione nei numeri, ci piace evidenziare la costanza del nostro movimento, capace comunque di mantenersi su livelli d’eccellenza in uno dei concorsi più difficili in assoluto.

Come lo scorso anno nessun birrificio italiano ha ottenuto più di una medaglia d’oro. Molto interessante è il risultato del trentino Leder, che che conquistato i sue due riconoscimenti nella stessa categoria: la Ginevra e la Bugatina si sono infatti piazzate prima e seconda tra le Bohemian Style Session Lager, precedendo la creazione di un birrificio ceco (Samson 1765 di Pivovar Samson). Le due birre di Leder sono rispettivamente una Bohemian e una German Pils, entrambe piuttosto leggere, che il produttore trentino ha scelto di iscrivere in una categoria abbastanza particolare. Una scelta che evidentemente ha pagato.

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I birrifici Elvo e Legnone sono gli unici che a parte un oro hanno conquistato anche un bronzo. Elvo ha ottenuto il metallo più importante con la Claus nella categoria delle birre al miele, mentre la sua Schwarz è arrivata terza tra le Bohemian-style Dark Lager – qui prima la già citata Pivovar Samson. Il Birrificio Legnone, invece, che ultimamente sta facendo incetta di premi, è stato premiato con un oro nella categoria Hazy IPA grazie alla Cowgirl e con un bronzo con la Jack IPA nella categoria New Style Lager – argento qualche giorno fa al Brussels Beer Challenge.

Tutte le birre italiane premiate

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Continuando a citare gli ori italiani, molto apprezzabile è quello della Dora del birrificio Giustospirito, che si era piazzata terza tra le Witbier nell’edizione dello scorso anno. Si tratta quindi di un risultato che conferma e migliora quanto accaduto dodici mesi fa, un dettaglio che rappresenta un notevole valore aggiunto. L’oro della Mezzo Fatto del birrificio War tra le Session IPA, invece, ribadisce l’ottima performance dei produttori italiane con gli stili luppolati, abbinandosi all’argento della Mini di Hammer nella medesima categoria.

Chiudiamo la carrellata degli ori italiani con gli ultimi due, quelli del Birrificio Lambrate e del Birrificio del Forte. Il produttore milanese ha conquistato un prestigioso primo posto con la Pride nella categoria Wood and barrel aged Strong Beer, precedendo nell’ordine l’austriaco Egg Simma e lo statunitense Virginia Beer Company. Il Birrificio del Forte invece ha trionfato con la sua 2 Cilindri nella categoria della Porter britanniche, dove il bronzo è stato assegnato a un altro birrificio italiano: 100Venti con la Sex Porter.

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Proprio 100Venti è l’unico produttore italiano che allo European Beer Star ha raggiunto il traguardo delle tre medaglie, mancando purtroppo l’oro. Oltre alla già citata Sex Porter vanno allora menzionati l’argento della Roger Bitter tra le English-style Bitter e il bronzo della Sir Alestrong tra le English-style Strong Ale. Un risultato che dimostra l’ottima predisposizione per gli stili di stampo britannico di 100Venti, produttore che meriterebbe una maggiore considerazione nell’ambiente della birra artigianale.

Come sempre in questi recap non citiamo tutte le medaglie italiane, anche perché esistono le classifiche generali pubblicate da ogni concorso (quella dell’EBS 2024, ad esempio, è scaricabile in formato pdf). Ci sembra una regola ragionevole e di buon senso, che ripetiamo tutte le volte ma che non sempre viene compresa – talvolta proprio per limiti cognitivi, evidentemente. Quindi nessuno ce ne voglia se concludiamo la rassegna delle medaglie italiane con gli unici altri due birrifici che hanno portato a casa più di un riconoscimento: sono Birra Perugia con gli argenti della ILA (categoria English-style Strong Ale) e della Mario tra 20 anni (Imperial IPA) e i bronzi di MC77 con la Yakima Trip (New Style IPA) e della Breaking Hops (Imperial IPA).

Una nota a margine vogliamo spenderla per la categoria delle Italian Grape Ale, che non ha visto salire sul podio neanche un birrificio italiano. A trionfare è stata la Enobier del moldavo Keller Holz, che ha preceduto la IGA Sauvignon Blanc del brasiliano Leopoldina – specializzato in questa tipologia – e la Maltovino del tedesco Cannstatter Keller. Il rammarico per non aver trovato neanche un birrificio italiano in classifica è ampiamente bilanciato dalla soddisfazione di vedere che la tipologia – peraltro denominata nel modo corretto, un plauso all’organizzazione! – si sta diffondendo in tutto il mondo, coinvolgendo culture brassicole molto diverse tra loro.

Tornando ai risultati dei birrifici italiani, ribadiamo nel complesso una certa soddisfazione per il bottino di quest’anno: l’Italia si conferma tra le nazioni più premiate allo European Beer Star, un risultato impensabile solo a pochi anni fa. Complimenti ai nostri birrifici e speriamo di migliorare nel 2025!

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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