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Un tour in bicicletta tra i birrifici della Franconia – Parte II

Unire due passioni come la birra e la bicicletta permette di organizzare viaggi straordinari, come un tour dei birrifici della Franconia da fare tutto su due ruote. La regione è così ricca di produttori e destinazioni birrarie da permettere di organizzare il viaggio in totale comodità, sfruttando peraltro le belle ciclabili che non di rado regalano fantastiche esperienze naturalistiche. La città di Bamberga può fare da ottima base per i vari spostamenti, considerandola tappa iniziale e finale di ogni giornata. Dopo aver raggiunto Metzgerbraü in solitaria il primo giorno ed essermi spinto a nord-est della città il secondo, questa volta insieme ai miei compagni di viaggio, ora è il momento di rimettersi in sella e proseguire il resoconto.

Terzo giorno: da Bamberga alla Brauerei Ott e ritorno, passando per Griess

Il terzo giorno, complice anche il meteo più primaverile, il rapporto tra chilometri e birra si inverte: pedaliamo di più e ci concediamo qualche sosta in meno. Per cominciare con il giusto piglio – ma anche per perché ci sarà parecchia strada da fare prima della prima sosta di giornata – si parte dal birrificio che è un po’ il simbolo di Bamberga e delle Rauchbier: Schlenkerla. Giusto il tempo di gustare un boccale dell’apprezzatissima Märzen affumicata che siamo già in sella alle nostre bici.

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Il primo tratto di strada è uguale al giorno precedente, ma all’altezza di Schammelsdorf prendiamo la ciclabile BA9 che procede tranquilla fino a Melkendorf, per diventare poi una bellissima strada leggermente sterrata che passa in mezzo al bosco. La ciclabile ci porta fino a quasi in cima al Berghohe Brandholz, a un’altitudine di 596 metri tramite un tratto con pendenze al 20%, che sarà la gioia dei meno allenati del gruppo. Da lì proseguiamo seguendo delle suggestive ciclabili fino alla Brauerei Ott (sito web), che, nonostante sia al completo, ci offre la possibilità di arrangiarci con tavoloni e panche da festival nella parte esterna del locale. Ho modo di apprezzare la loro specialità, la Obaladara: una Lager con malti caramellati che rimandano a panificati ben cotti, lasciando che il luppolo in sottofondo funga da supporto alla bevuta contrastando il dolce del cereale. Dopo la Obaladara ordino una Edel-Pils, in cui il luppolo è decisamente più presente, e per concludere la Weiss della casa, decisamente in stile ma con i sentori fenolici leggeri che non appesantiscono la bevuta. Accompagno il tutto con una coloratissima insalata di patate e verdure. Sulla strada del rientro, dopo un’oretta di pedalata, incrociamo la Brauerei Griess (sito web), dove faremo l’ennesima sosta della giornata e ci rilasseremo sorseggiando la loro Kellerbier.

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Ripartiamo per Bamberga seguendo la ciclabile SBKR e siccome si è fatto tardi (ma soprattutto perché qui si cena prestissimo) decidiamo di rimandare le docce e di fermarci direttamente a cena. Optiamo per la Brauerei Klosterbräu (sito web), il più vecchio birrificio di Bamberga, che viene citato in alcuni documenti risalenti addirittura al 1333. Nell’attesa che si liberi il tavolo mi disseto con la loro Schwärzla, una scura scorrevole caratterizzata da forti sentori tostati, che arrivano fino al cioccolato e a un leggero caffè. Una volta a tavola accompagno i classici spätzle con panna acida con una Kellerbier, che si presenta non filtrata di color rame con dei bei riflessi vispi. Sotto il cappello di schiuma compatta lascia spazio agli aromi dei malti, con il caramello in evidenza e i toni tostati in secondo piano. Chiudo infine con la Rauch, che ostenta decisi sentori affumicati senza tuttavia risultare eccessiva o graffiante – l’affumicatura al faggio si riconosce dai classici sentori di speck – e grazie al corpo medio riesce a essere anche un’ottima birra da fine pasto.

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Durante la cena conosciamo un ciclista locale che si integra subito nel gruppo e che ci fa da lasciapassare per la birretta della staffa alla Brauerei Spezial (sito web). Il birrificio ha la particolarità di produrre in proprio i malti affumicati utilizzati per le birre, motivo in più per assaggiare la loro Lager affumicata. Conclusa la bevuta  salutiamo il nostro nuovo compagno di viaggio, che si propone di farci da “cicerone” durante la pedalata che ci aspetta il giorno successivo.

Quarto giorno: a sud di Bamberga

Il nostro ultimo giorno comincia con la ciclabile che corre lungo il fiume e che rappresenta una bellissima pedalata, adatta a tutti: il percorso risulta quasi completamente pianeggiante e passa all’interno di una vasta zona dove sono presenti un giardino botanico e diverse aree giochi per tutte le età. Dopo pochi chilometri ci stacchiamo e saliamo al Bruderwald, una zona verde sopra una collina occupata in parte da una riserva naturale. Il percorso è molto piacevole, tra conifere ad altissimo fusto e la presenza di morbidi rilievi non particolarmente impegnativi. Decidiamo di proseguire seguendo la ciclabile RRT, ma ci sarebbe la possibilità di attraversare una zona forestale fino ad Erlach e da lì imbocchiamo la ciclabile BBT, che è un susseguirsi di colline su una larga strada che ci porta fino alla prima tappa del giorno: la Brauerei Roppelt (sito web). Qui  veniamo deliziati da una splendida zuppa di aglio ursino che si sposa perfettamente alle note erbacee quasi speziate della Kellerbier.

Ristorati, risaliamo il Kreuzberg, la collinetta che si erge alle nostre spalle e sulla cui cima, oltre a una piccola chiesa, è presente un luogo bellissimo che secondo me racconta bene il rapporto tra il mondo della birra e le persone del posto. È un ampio spazio verde circondato dalla foresta, con un parco giochi attrezzato per bambini e la presenza di tre keller (l’equivalente dei biergarten bavaresi) di altrettanti birrifici, una attaccata all’altra, dove le famiglie passano ore in relax mentre sorseggiano birra. Per noi è dunque un obbligo fermarci e provare le birre di tutti e tre i produttori. Comincio con una Roggenbier (che risulterà la birra meno notevole di quelle provate durante il viaggio) della Brauhaus Kreuzberg (sito web), quindi ci spostiamo per pranzo alla Brauerei Rittmayer (sito web), dove accompagno la loro Kellerbier con un grosso gnocco con salsa di funghi; infine passiamo alla Brauerei Lieberth (pagina Facebook) e, per godere a pieno della loro Kellerbier (rigorosamente spillata dal fustino) e della bellissima giornata di sole, ci sdraiamo sull’erba.

Ripartire è dura ma ci sono ancora parecchi chilometri da macinare. Il nostro accompagnatore ci propone una strada alternativa, perché vuole mostrarci una zona pittoresca chiamata Fränkische Toskana. Nonostante di toscano a nostro avviso abbia ben poco, l’area appare indubbiamente molto affascinante, con punte di 561 metri e raggiungibile seguendo il percorso ciclabile WB. Appena ci lasciamo alle spalle gli ultimi rilievi siamo davanti alla Brauerei Sauer (sito web), dove ci rilassiamo nel suo bellissimo spazio esterno che sembra quasi un piccolo borgo, sorseggiando la loro Pils.

Il rientro a Bamberga procede senza altre tappe e a ritmo forzato: non possiamo mancare l’appuntamento con l’ultima brauerei del nostro viaggio. Così ci fermiamo nuovamente da Schlenkerla (sito web), dove ceniamo nella straordinaria sala battezzata Dominikanerklause e risalente al 1310, un luogo contraddistinto da antiche volte ad arco acuto che in passato era la cappella del monastero domenicano usata per la preghiera quotidiana. Siamo fortunati, perché nonostante la Pasqua sia passata da un giorno è ancora disponibile la Aecht Schlenkerla Fastenbier. Si tratta di una birra molto corposa, pensata per dare sostentamento ai monaci durante il periodo di quaresima, con un affumicato meno marcato della classica Märzen e che lascia più spazio ai luppoli. Segue proprio la Märzen, che qui è servita a caduta dai fusti di rovere (negli altri locali è disponibile nei normali fusti), e per concludere provo anche la Weizen, che delle tre è quella che mi colpisce meno ma che può risultare interessante per chi non ama i sentori classici dello stile, che in questo caso vengono nascosti dalla parte affumicata. Che dire, la nostra vacanza in Franconia si chiude in bellezza!

Fabio Marrale
Fabio Marrale
Già appassionato di birra, incontra casualmente la bici per potersi muovere liberamente tra i festival senza rischi per la patente, raddoppiando così le sue passioni. Continua ad allenare le gambe con viaggi alla scoperta di birre e birrifici e contemporaneamente perfeziona gusto e olfatto fino al completamento del corso di secondo livello di Unionbirrai.

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