Può piacere o non piacere, essere accolta con entusiasmo o con scetticismo, ma credo siamo tutti d’accordo nel considerare la Guida alle Birre d’Italia di Slow Food uno dei migliori progetti (non solo editoriali) disponibili nel settore birrario nazionale. Personalmente la ritengo una pubblicazione straordinaria, capace di offrire al lettore uno spaccato ampio e autorevole dello stato della birra in Italia: vi riesce sia grazie a numeri impressionati (quasi 600 birrifici presenti e più di 2.500 birre recensite), sia per merito della felice impostazione, che alterna perfettamente un approccio narrativo a uno più analitico e didascalico. Dopo 2 anni di attesa, proprio in queste ore è stata lanciata l’edizione 2019 della guida, che anche quest’anno presenta diverse novità. Per un approfondimento in tal senso attendo di avere l’opera tra le mani, nel frattempo però possiamo dedicarci ai riconoscimenti assegnati dagli autori a birrifici e birre. Come immaginerete, questo è l’aspetto più coinvolgente e quello che catalizza ogni volta le polemiche maggiori.
Nelle righe che seguiranno ci concentreremo sui birrifici, rimandando al sito di Slow Wine per il dettaglio delle birre. Come in passato ai produttori sono stati attribuiti tre tipi di riconoscimento: la Chiocciola, che identifica un birrificio che si distingue per importanza, qualità generale e costanza produttiva; la Bottiglia, assegnata alle aziende che mostrano il loro meglio con birre complesse, articolare e di grande carattere; il Fusto, che contraddistingue i produttori capaci di esprimersi soprattutto con birre semplici e facili da bere, ma non per questo anonime. Di seguito tutti i riconoscimenti divisi per tipologia e regione.
Le Chiocciole
Piemonte
Elvo – Graglia (BI)
Loverbeer – Marentino (TO)
Birrificio Montegioco – Montegioco (AL)
Croce Di Malto – Trecate (NO)
Troll – Vernante (CN)
Beba – Villar Perosa (TO)
Liguria
Maltus Faber – Genova (GE)
Lombardia
Elav – Comun Nuovo (BG)
Birrificio Italiano – Limido Comasco (CO)
Lambrate – Milano
Carrobiolo – Monza
Hammer – Villa D’adda (BG)
Trentino-Alto Adige
Batzen – Bolzano-bozen
Veneto
Ofelia – Sovizzo (VI)
Friuli Venezia Giulia
Foglie D´Erba – Forni Di Sopra (UD)
Toscana
Brùton – Lucca
Marche
Mukkeller – Porto Sant´elpidio (FM)
Mc77 – Serrapetrona (MC)
Lazio
Hilltop – Bassano Romano (VT)
Vento Forte – Bracciano (RM)
Abruzzo
Almond ‘22 – Loreto Aprutino (PE)
Opperbacco – Notaresco (TE)
Campania
Sorrento – Massa Lubrense (NA)
Birrificio Dell´aspide – Roccadaspide (SA)
Puglia
Birranova – Conversano (BA)
B94 – Lecce
Sardegna
Barley – Maracalagonis (CA)
Le Bottiglie
Piemonte
Canediguerra – Alessandria
Civale – Alessandria
Rolio Beer – Castiglione Tinella (CN)
Un Terzo – Pralungo (BI)
Lombardia
Menaresta – Carate Brianza (MB)
Pico Brew – Cisliano (MI)
Extraomnes – Marnate (VA)
Birrificio Lariano – Sirone (LC)
The Wall – Venegono Inferiore (VA)
Stradaregina – Vigevano (PV)
Trentino-Alto Adige
Bionoc – Mezzano (TN)
Rethia – Vezzano (TN)
Veneto
Ahpah Independent – Bassano Del Grappa (VI)
Bradipongo – Colle Umberto (TV)
Bav – Martellago (VE)
32 Via Dei Birrai – Pederobba (TV)
La Gastaldia – Pieve Di Soligo (TV)
Friuli Venezia Giulia
Borderline – Buttrio (UD)
La Birra Di Meni – Cavasso Nuovo (PN)
Emilia-Romagna
Oldo – Cadelbosco Di Sopra (RE)
Toccalmatto – Fidenza (PR)
Retorto – Podenzano (PC)
Toscana
Birrificio Del Forte – Pietrasanta (LU)
Umbria
Birrificio Dell’Eremo – Assisi (PG)
Altotevere – San Giustino ((PG))
Perugia – Torgiano (PG)
Marche
Birrificio Dei Castelli – Arcevia (AN)
Abruzzo
La Casa Di Cura – Crognaleto (TE)
Maiella – Pretoro (CH)
Campania
Karma – Alife (CE)
Borrillo – Molinara (BN)
Puglia
Birrificio Svevo – Modugno (BA)
Decimoprimo – Trinitapoli (BT)
Calabria
‘a Magara – Nocera Terinese (CZ)
Limen – Siderno (RC)
Sicilia
Cantirrificio Vittoria – Vittoria (RG)
Sardegna
Rubiu – Sant´antioco (CI)
Mezzavia – Selargius (CA)
Birrificio non artigianale
Birra Del Borgo – Borgorose (RI)
Affinatore
Ca’ Del Brado – Pianoro (BO)
I Fusti
Piemonte
Aleghe – Giaveno (TO)
Birrificio Della Granda – Lagnasco (CN)
Citabiunda – Neive (CN)
Birrificio Pinerolese – Pinerolo (TO)
La Piazza – Torino
San Paolo – Torino
Liguria
Birrificio Finalese – Finale Ligure (SV)
Nadir – Sanremo (IM)
Altavia – Sassello (SV)
Busalla – Savignone (GE)
Lombardia
L’Orso Verde – Busto Arsizio (VA)
Vetra – Caronno Pertusella (VA)
Hop Skin – Curno (BG)
Birrificio Rurale – Desio (MB)
Valcavallina – Endine Gaiano (BG)
Doppio Malto – Erba – Erba (CO)
Endorama – Grassobbio (BG)
Manerba – Manerba Del Garda (BS)
Bi-Du – Olgiate Comasco (CO)
Trentino-Alto Adige
Birra Di Fiemme – Daiano (TN)
Ah Bräu – Fortezza (BZ)
Val Rendena – Pinzolo (TN)
Veneto
Crak – Campodarsego (PD)
Birrone – Isola Vicentina (VI)
Mastino – San Martino Buon Albergo (VR)
Friuli Venezia Giulia
The Lure – Fogliano Redipuglia (GO)
Emilia-Romagna
Valsenio – Casola Valsenio (RA)
Mazapégul – Civitella Di Romagna (FC)
Argo – Collecchio (PR)
Dada – Correggio (RE)
La Buttiga – Piacenza
Biren – Sant´Agostino (FE)
Toscana
Piccolo Birrificio Clandestino – Livorno
Marche
Il Mastio – Colmurano (MC)
Renton – Fano (PU)
61cento – Pesaro
Lazio
Ritual Lab – Formello (RM)
Eastside – Latina
Eternal City Brewing – Roma
Campania
Maneba – Striano (NA)
Puglia
Malatesta – Lecce
Sicilia
Yblon – Ragusa
Sardegna
Il Birrificio Di Cagliari – Cagliari
4 Mori – Guspini (VS)
Marduk – Irgoli (NU)
Trulla – Nuoro
P3 Brewing – Sassari
Come potete notare i nomi sono moltissimi, con alcune comprensibili variazioni rispetto alla precedente edizione. Ci sono diverse new entry e alcune uscite di scena, ma ciò che colpisce su tutto è la totale assenza di Baladin: l’azienda di Teo Musso manca sia tra le chiocciole – riconoscimento sempre ottenuto in passato – sia tra le bottiglie e i fusti. Un segnale importante, che ognuno potrà interpretare come meglio crede e che non mancherà di alimentare chiacchiere e polemiche. A proposito di potenziali polemiche, a qualcuno non sarà sfuggita l’attribuzione del riconoscimento Bottiglia a Birra del Borgo: il birrificio laziale è giustamente riportato come “non artigianale”, tuttavia è impossibile non domandarsi quanto sia opportuno premiare un marchio della più grande multinazionale del settore, inserendolo in mezzo a decine di piccoli birrifici artigianali. Anche in questo caso ognuno valuterà la scelta secondo la propria sensibilità. Da un punto di vista meramente analitico – quindi al netto delle valutazioni etiche, che quando parliamo di Slow Food però non possono non essere tenute in considerazione – se i prodotti di Birra del Borgo sono meritevoli di un premio, è giusto che venga assegnato. Ma è chiaro che il discorso non comincia e non finisce qui.
Come spiegato la Guida alle Birre d’Italia assegna anche dei premi alle singole birre. Li trovate sul sito di Slow Wine, suddivisi come sempre in Birre Quotidiane (pdf), Grandi Birre (pdf) e Birre Slow (pdf). Vi anticipo che in questo elenco Baladin è presente con due prodotti e che, anche in questo caso, non mancano quelli di Birra del Borgo. Lascio a voi lo spazio per commentare tutti i riconoscimenti.
Come accennato, per una recensione dettagliata dell’intera opera vi basterà attendere qualche giorno.