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Nuove birre da Eastside, Extraomnes, Alder, Cascina Motta e Balabiott

Oggi comincia l’ultima settimana di Fase 1 dell’emergenza Coronavirus e nell’ambiente non si respira un’atmosfera piacevole: la riapertura di pub a condizioni ragionevoli è rimandata a chissà quando e comprensibilmente l’insofferenza cresce di giorno in giorno. Per cercare di alleggerire un po’ il peso di questo momento non facile torniamo a occuparci di una delle poche cose che è rimasta quasi inalterata rispetto a prima: l’annuncio di birre inedite da parte dei birrifici italiani. E cominciamo da Eastside, che ha in rampa di lancio una Irish Red Ale battezzata Dear Mama (4,7%). Il nome non è casuale, infatti nelle intenzioni sarebbe dovuta uscire in concomitanza con la Festa della mamma (10 maggio) ed essere attaccata in un centinaio di pub italiani con spillatura in carboazoto, come omaggio alla celeberrima Kilkenny Cream (che il birraio Luciano Landolfi beveva da giovane). Poi le cose sono andate come sappiamo, quindi l’evento è saltato ma non il rilascio della Dear Mama, regolarmente previsto in questi giorni in lattine da 44 cl – un formato che personalmente adoro.

Inoltre a inizio marzo Eastside aveva annunciato la Director’s Order (4,8%), una Oatmeal Stout “suggerita” dagli amici della Scurreria di Genova e preparata in vista del San Patrizio più triste degli ultimi 50 anni. La ricetta ovviamente prevede una percentuale di avena (in forma maltata), oltre a luppoli inglesi e lievito London ESB. La birra avrebbe dovuto essere confezionata in due tipi di fusto per l’attacco alla spina o a pompa, ma conoscete il resto della storia. Tra le novità di Eastside va poi segnalata la versione “Vermont” dell’American IPA Sunny Side (7%), realizzata con un mix di luppoli diverso rispetto all’incarnazione classica e confezionata esclusivamente in lattina.

A proposito di lattine, negli scorsi giorni Extraomnes (sito web) ha svelato una novità assoluta disponibile per i clienti che acquisteranno tramite il nuovo servizio di delivery del birrificio lombardo. La birra si chiama Sabrage (8,8%) ed è una Hoppy Saison piuttosto muscolare, il cui profilo aromatico è contraddistinto dalla presenza di luppolo Sabro (varietà conosciuta per il caratteristico bouquet fruttato, in cui emerge abbastanza distintamente il cocco). Come accennato, la Sabrage è disponibile solo in lattina, che viste le difficoltà del caso si presenta “naked”, cioè senza alcun tipo di rivestimento ed etichetta. Sarà pure una scelta guidata dalle difficoltà del momento, ma paradossalmente può giovare molto in termini di visibilità e marketing.

Quando alcuni mesi fa Marco Valeriani cominciò a raccontare ciò che avrebbe brassato nel suo nuovo birrificio, rivelò che accanto a diverse IPA e APA avrebbe sfornato molte basse fermentazioni di stampo classico. Una dichiarazione che all’epoca sembrò quasi una provocazione per un birraio che aveva raggiunto giusta fama con le sue birre luppolate, ma che è stata confermata sin dagli esordi di Alder (sito web). E adesso alla lista si aggiunge la Dorf (7%), una Heller Bock piuttosto in stile e prodotta con malti Pils e speciali tedeschi, luppoli Saphir e Select e lievito Lager di origine tedesca. Ricordo che il servizio di delivery di Alder prevede consegne in tutta Italia, da qualche giorno con trasporto totalmente refrigerato.

Appartiene alla famiglia delle Bock – nello specifico allo stile delle Doppelbock – anche l’ultima nata in casa Cascina Motta (sito web). Si chiama Tamagnun (8%) e, coerentemente con la filosofia del birrificio piemontese, è realizzata con malto e luppolo prodotto in casa. La ricetta prevede malti Vienna e Cara Munich da orzo distico varietà Tazio, luppolo in coni varietà Magnum e, naturalmente, lievito a bassa fermentazione. Il nome si riferisce all’omonimo carro trainato dai buoi del dialetto piemontese, simbolo del lavoro dei campi e del raccolto. La presenza in etichetta del gallo cantante richiama un elemento tradizionale della vita delle corti contadine e del risveglio della natura. Maggiori informazioni sulla Tamagnum sono disponibili sul sito di Cascina Motta.

Concludiamo la panoramica con la collaborazione tra il birrificio Balabiott di Domodossola (VB) e la catena di supermercati Tigros (66 punti vendita in sette province lombarde). La birra si chiama Celafaremo (4,6%) e ovviamente rientra in un progetto pensato nell’ottica dell’emergenza coronavirus: è venduta a un prezzo concorrenziale (1,69 euro per la bottiglia da 33 cl) e il 10% del ricavato è destinato alla Croce Rossa della Lombardia. Come si può leggere su Malto Gradimento si tratta di un prodotto entry level – una Golden Ale molto facile da bere – destinato a un pubblico ampio. Dopo il caso Ritual Lab siamo dunque al cospetto di un’altra partnership tra un microbirrificio italiano e la grande distribuzione, che in questo periodo rappresenta l’unico canale sicuro rimasto ai nostri produttori artigianali. Il punto, come spiegato in passato, è che sono pochissimi i birrifici artigianali ad andare in gdo, ma qualcosa potrebbe cambiare in futuro come dimostra il caso Balabiott.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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