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Ufficiale: Engelszeller è l’ottavo birrificio trappista del mondo

E alla fine è successo. Dopo le voci di corridoio e i tentativi più o meno concreti di diverse abbazie, oggi siamo al cospetto di un nuovo birrificio trappista. L’ottavo al mondo, per la precisione, chiamato Engelszeller. Sorge all’interno del monastero austriaco Stift Engelszell di Engelhartszell, piccola cittadina sul Danubio al confine con Germania e Repubblica Ceca. L’ufficialità è arrivata ieri per mezzo dell’Associazione Internazionale Trappista, che ha rivelato come la prima birra prodotta in loco, battezzata Gregorius, potrà fregiarsi del famoso marchio riservato agli autentici prodotti trappisti. Si tratta naturalmente di un evento epocale, anche perché per la prima volta entra nel club un birrificio lontano dall’area di influenza belga.

Se siete appassionati di questa tipologia di birra, probabilmente il nome del nuovo birrificio vi ricorderà qualcosa. In effetti di una sua candidatura si parlò già ad autunno 2010, prima che la notizia perse di interesse e fosse accantonata insieme ad altre analoghe. L’ultimo rumor riguardo un ottavo birrificio trappista risale all’estate del 2011, giusto per sottolineare che è solito imbattersi in voci del genere con una certa regolarità. Con l’eccezione che questa volta la voce si è trasformata in realtà.

A ben vedere, comunque, le possibilità di un ottavo birrificio trappista in Austria non erano poi così remote. Il marchio di Authentic Trappist Product non è destinato solo alle birre e il monastero di Stift Engelszell lo aveva già ottenuto per un liquore realizzato in loco. Poiché i criteri di ottenimento del marchio valgono per qualsiasi prodotto, è chiaro che appena fosse stato avviato un impianto brassicolo, anche le relative birre si sarebbero potute fregiare del l’esagono. Che infatti non ha tardato ad arrivare.

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Per chi fosse meno avvezzo all’affascinante mondo della birra trappista – ed è un peccato gravissimo, sia chiaro – ricordo che il tanto agognato marchio si può ottenere solo rispettando alcuni rigidi principi: impianto di produzione all’interno dell’abbazia, produzione quantomeno supervisionata dai frati, ricavi destinati esclusivamente per il sostentamento della comunità monastica o per opere di carità. Oltre ovviamente all’ordine dei frati, che deve essere trappista, quindi cistercense della stretta osservanza. Per i dettagli vi rimando a un mio passato articolo.

Di seguito il comunicato dell’abbazia apparso sulla relativa newsletter (qui in pdf):

Con la benedizione solenne del nuovo birrificio trappista di Stift Engelszell, l’8 febbraio 2012 in occasione della prima cotta, l’abate Marianus Hauseder ha segnato un nuovo capitolo nella storia dell’abbazia […] . Dopo un'”astinenza da birra” durata diversi decenni, a causa della chiusura del primo birrificio nel 1929, i membri della comunità assicureranno a rinascita della tradizione delle birre trappiste in Austria!

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Fin qui la cronaca, ora qualche riflessione. Il primo pensiero è per le birre, che vista la nazione di appartenenza ci si immagina a bassa fermentazione – e sarebbe il primo caso tra i birrifici trappisti. In realtà non è così, in quanto sono gli stessi frati a illustrare le prime due creazioni del monastero:

Due birre dal gusto ben marcato, la cui densità è compresa tra 18 e 22 gradi Plato e un tenore alcolico tra il 7% e il 10%, sono già nei tini di fermentazione: la prima è una birra scura alcolica, la seconda una birra forte più chiara dal colore ambrato, entrambe caratterizzate da una piacevole nota mielata. Brassate con ingredienti naturali del posto, luppoli della regione di Mühl, miele biologico di Engelszell e lieviti ad alta fermentazione, ci aspettiamo che mostrino aromi straordinari.

La seconda riflessione è per ciò che comporterà questa novità. Sicuramente molti appassionati impareranno a pronunciare il nome del birrificio prima di quanto abbiano imparato a fare con “Westvleteren” (sì, è il primo rito di iniziazione per diventare veri amanti delle trappiste 😛 ). Mi sembra che ci sia già parecchio interesse intorno alla notizia, perciò spero che nel piccolo paese di Engelhartszell abbiano cominciato a prepararsi in vista dell’ondata di curiosi che presumibilmente dovranno gestire nei prossimi mesi. A tal riguardo, vedremo se seguiranno scene da vaga isteria collettiva come accade per le birre di St. Sixtus.

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Per il momento questo è tutto, da parte mia non vedo l’ora di assaggiare questa Gregorius e capire in quale scala qualitativa andrà a piazzarsi tra i vari birrifici trappisti. Certo che dopo l’apparizione delle Westvleteren nei supermercati belgi, si tratta di un’altra grande rivoluzione nel mondo delle birre trappiste.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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18 Commenti

  1. ciao Simone.. se vuoi un consiglio, prenotati prima per comprar la birra di Westleteren (mi sa che c’è un limite di casse comprabili per macchina). io e alcuni miei amici abbiamo fatto il giro questa primavera ma non siamo riusciti a comprar quella birra.
    l’abbiamo solamente gustata in un cafè lì davanti.

  2. Il marchio « Authentic Trappist Product » non potrà essere accordato che più tardi dopo molti mesi di processo di controllo da parte dell’Associazione Internazionale Trappista.

  3. Nella news su beerpulse linkata da Andrea (penso una traduzione fatta con google’) viene riportato: “The label “Authentic Trappist Product” can NOW be assigned” ma andando sul sito stesso della ass. uff. trappista viene detto : “Het label « Authentic Trappist Product » kan pas later aan dit bier worden toegekend.” che google traduce in realta’ con:”The label “Authentic Trappist Product” can LATER be assigned to this beer.” Lo stesso si dice nella versione inglese sempre del sito ufficiale trappista.
    Insomma per il logo ufficiale c’e’ ancora da aspettare!

  4. Ahahah vabbè, credo che sia solo questione di tempo. Come fa notare Max sul sito hanno scritto tutto e il contrario di tutto.

  5. Consiglio a tutti quelli che desiderano provare la Westvleteren, di recarsi a Anversa, o Brugges, dove la Westvleteren viene venduta. Non c’è bisogno di prenotare e aspettare una vita per poter andare direttamente a Vleteren. Andate al Kulminator bar di Anversa (un pò difficile da trovare), e chiedetela, ovviamente costa abbastanza, ma ne troverete anche di invecchiate. Cin cin…….

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