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Nuove birre da Ritual Lab + Liquida, Rurale, Birrificio del Forte + MC77, Edit e altri

Con quale birra sognate di dissetarvi in queste afose giornate estive? Se la risposta è una Session IPA leggera ma decisa allora tenete d’occhio la collaborazione con cui apriamo la panoramica odierna sulle novità dei nostri birrifici. Qualche giorno fa infatti Ritual Lab e Liquida, due dei massimi esponenti del luppolo in Italia, hanno annunciato la loro nuovissima Micro Gravity (3,3%). Contraddistinta da una netta opalescenza, è una bomba luppolata nascosta all’interno di una birra “piccolissima”, con un tenore alcolico davvero contenuto. Potrebbe avere il successo di quei tormentoni estivi che riecheggiano nelle nostre orecchie per settimane, ma senza la stessa stucchevolezza. La Micro Gravity è la seconda collaboration brew tra Ritual Lab e Liquida dopo la High Gravity: come si intuisce, entrambe le creazioni appartengono a un filone che gioca sul concetto di gravità, intesa come densità del mosto.

A proposito di filoni, molto interessante è quello inaugurato di recente dal Birrificio Rurale e dedicato al lievito. Come forse ricorderete il progetto si chiama Bud Scars ed è partito all’inizio di aprile con una Kellerpils. L’obiettivo è di ottenere un grande controllo sul lievito e sugli effetti del suo metabolismo, sfruttando un sistema di propagazione su cui l’azienda ha investito parecchio negli ultimi tempi. Dopo la secondogenita Bitter, ora è il momento della Bud Scars Session IPA (4,6%), uscita non casualmente proprio nel pieno dell’estate. Anche in questo caso siamo dunque al cospetto di una luppolata piuttosto leggera, ma l’attenzione per una volta è rivolta al lievito: in questo caso il birrificio si è concentrato sul ceppo London Ale III, che svolge un efficace supporto alle note di lime e frutta tropicale provenienti principalmente dal luppolo. Nel grist invece sono presenti frumento e avena a integrazione del classico malto d’orzo. La birra è stata presentata una decina di giorni fa presso la tap room di Rurale, ma è disponibile regolarmente in lattina.

Della difficoltà che ha la birra artigianale a entrare nei ristoranti italiani abbiamo scritto molte volte, ma forse qualcosa sta cambiando quantomeno sul fronte delle pizzerie, che appaiono sempre più propense a fornire una selezione discreta di prodotti italiani e stranieri. È il caso ad esempio della pizzeria Apogeo di Pietrasanta (LU), che, pur senza far gridare al miracolo, dispone di una carta delle birre in bottiglia ampia e piuttosto solida. Tra i birrifici in lista non poteva mancare il Birrificio del Forte, che per il locale ha di recente realizzato una birra ad hoc, disponibile alla spina. Si chiama Metri 3215 (4,4%) ed è definita una German Ale, appartenendo presumibilmente allo stile Kölsch. Prodotta rigorosamente con luppoli e malti tedeschi, risulta facile da bere e chiude con un amaro elegante, mai eccessivo. Possiamo considerarla un’opzione di qualità passepartout, valida come accompagnamento alle pizze di Barbara e Massimo Giovannini. Il nome fa riferimento alla distanza che intercorre tra il birrificio e la pizzeria.

La Metri 3215 non è l’unica novità del Birrificio del Forte, perché in previsione della festa per l’undicesimo anniversario del marchio toscano, che si terrà da venerdì 5 a domenica 7 agosto, è stata annunciata la 11 Volte Forte (4,8%), una Pacific Lager brassata in collaborazione con i ragazzi di MC-77 (sito web). È una bassa fermentazione di colore giallo paglierino, caratterizzata da aromi freschi di panificato chiaro, frutta estiva (pesca, uva spina, cocco) e fiori. Per assaggiarla non occorrerà attendere l’evento del Birrificio del Forte, poiché è disponibile in fusto già da una settimana.

Restiamo in tema di produzioni “dedicate” per introdurre la new entry del birrificio Edit di Torino, che segue il filone delle collaborazioni di stampo sportivo sempre più diffuse – per fortuna! – nel nostro ambiente. La birra di chiama Alvento (4,8%) e omaggia l’omonima rivista cartacea di ciclismo, fondata nel 2018 e punto di riferimento per tutti gli amanti di questa spettacolare disciplina. Come da previsioni è una birra entry level, una bassa fermentazione dalla gradazione alcolica abbastanza contenuta, facilissima da bere. La componente maltata, identificabile a livello aromatico da note di miele d’acacia e crosta di pane, è ben bilanciata da una chiusura secca e leggermente amara, per una bevuta scorrevole e agevole. Per l’occasione la grafica abbandona lo stile iconico di Edit per presentare un’illustrazione di stampo più classico su fondo bianco.

Dopo tantissimo tempo torna a fare capolino nelle nostre panoramiche il birrificio Toccalmatto, che, nonostante sia ormai orfano del suo fondatore Bruno Carilli (ora alla guida di Live Barrels), continua nel percorso cominciato nel “lontano” 2008. E lo fa presentando una nuova linea di one shot che è stata inaugurata di recente dalla Samba Sour (5%), birra dal carattere decisamente estivo la cui ricetta è modellata sullo stile delle Catharina Sour. Come da copione il mosto è acidificato con l’inoculo di Lattobacilli, successivamente a fine fermentazione sono aggiunte ingenti quantità di guava, litchi e mango. Il risultato è una birra fresca, molto profumata e incredibilmente rinfrescante grazie all’acidità di tipo lattico. La Samba Sour è già disponibile e nei prossimi mesi sarà seguita da altre creazioni speciali che si affiancheranno alla linea standard di Toccalmatto.

E concludiamo con un’altra birra collaborativa, nello specifico quella nata dall’incontro tra il birrificio lombardo Rotorcraft e il trentino KM8. Il risultato di questa partnership si chiama Gorreana (6,1%) e appartiene al sottostile delle Red IPA. Di colore rosso-ambrato e piuttosto limpida, è realizzata con l’impiego di quattro varietà americane di luppolo (Amarillo, Citra, Mosaic e Centennial) che apportano sfumature resinose e di frutta tropicale. La potenza aromatica in bocca è mediata dalla presenza non irrilevante del malto, percepibile con un distinguibile tono caramellato, prima di chiudere con un amaro deciso e persistente. Se il nome non vi suona nuovo è perché Rotorcraft produsse una Red IPA omonima tre anni fa, non più in produzione; quella con KM8 è basata su una ricetta totalmente nuova.

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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