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Nuovi birrifici e beer firm: Zero.5, Skim Brewery, Chiarodiluna e Resaka

La galassia brassicola italiana sta vivendo un momento di forte rinnovamento, con nuovi progetti che si uniscono periodicamente alla scena della birra artigianale. Non siamo più nella fase espansiva del settore, tuttavia la comparsa di nuovi marchi conferma una vitalità che è fondamentale per mantenere l’ambiente in salute e al passo coi tempi. Oggi ci occupiamo di quattro nuovi birrifici e beer firm contraddistinti da passione, competenza e creatività: tutti ingredienti imprescindibili per affrontare le sfide poste da un mercato sempre più affollato. Scopriamo insieme cosa hanno da offrire questi nuovi arrivati nel mondo della birra artigianale.

Zero.5

Tre amici con la voglia di lasciare il segno. È così che nasce Zero.5, un progetto che unisce esperienze e competenze per creare una birra artigianale unica nel suo genere. I protagonisti di questa storia sono Andrea Mastronardi, Matteo e Valerio Ruggeri, tre amici di lunga data con la passione per l’imprenditoria e per i viaggi. L’idea di Zero.5 non emerge in un momento preciso, ma si sviluppa nel corso dei loro spostamenti in tutto il mondo, tra le fattorie australiane e le coste di Las Palmas. Tornati nel loro comune d’origine, Monterotondo (RM), i tre amici decidono di mettere insieme tutte le loro esperienze e competenze per creare qualcosa di unico. La scelta cade sulla produzione di birra artigianale, una bevanda che hanno imparato a conoscere e ad apprezzare durante i loro viaggi. La produzione di Zero.5 è interamente affidata alle sapienti mani di Roberto Falasca e Marco Maugeri, due appassionati di birra artigianale che hanno sposato con entusiasmo il progetto. Le loro ricette sono il risultato di un lungo lavoro fatto di dedizione e sperimentazione, e tutte le birre prodotte portano la loro firma. L’obiettivo è realizzare prodotti da bere senza troppi fronzoli, ma con il massimo rispetto per la tradizione. 

La gamma di Zero.5 è relativamente ampia e conta 7 diversi birre. House (4,8%) è una Helles in cui la rusticità del malto Pils è protagonista, caratterizzata da un amaro leggero con accenni erbacei dati dai luppoli nobili tedeschi. Magma (8,6%) è una Tripel dal corpo medio e un finale secco, con profumi che vanno dallo speziato al fruttato come pepe e agrumi. Colibrì (6,2%) è una West Coast IPA con una base maltata chiara, che lascia la scena alla massiccia luppolatura formata dal trio Ekuanot, Citra e Idaho 7 per una birra dagli aromi tropicali e di pesca, con un taglio finale amaro. Local (5,2%) è una Keller dal colore dorato e caratterizzata da malti e luppoli tedeschi, che conferiscono alla birra un sapore di crosta di pane esaltato da una luppolatura erbacea. Queen (4%) è una Bitter inglese con bassa carbonazione, note di nocciola e leggero caramellato; la luppolatura conferisce alla birra un amaro morbido e note che vanno dal terroso al floreale. Palapa (5,2%) è una Pale Ale reinterpretata in chiave moderna, fortemente luppolata e dal carattere agrumato e con note di frutta tropicale. L’ultima arrivata è infine la Space Kelly (8,2%), una Double IPA luppolata con varietà americane e australiane e fermentata con un blend di lieviti.

Skim Brewery

Inaugurazione imminente per Skim Brewery. Il nuovo birrificio artigianale di Montecorvino Pugliano (SA) aprirà i battenti il 12 marzo e lo farà in grande stile, con un evento che avrà luogo dalle ore 11:30 presso il birrificio stesso, dove sarà possibile degustare le prime produzioni di questa nuova realtà birraria. Skim Brewery si presenta al pubblico con una linea di produzione che spazia tra i vari stili di birra, offrendo una vasta scelta di gusti per soddisfare ogni palato. Tra le prime produzioni troviamo la Pilsner Smetto quando voglio (5,1%), la Doppelbock Chubby (8%), la Tripel Pasta Gialla (9%), la Kveik Double IPA Reload (7,8%), la Pacific IPA Haka Pango (5,6%) e la Belgian Dark Strong Ale Basi Solide (9,8%). Inoltre per celebrare la nuova apertura, il birrificio ha deciso di organizzare un evento speciale in modalità diffusa per il giorno di San Patrizio: il 17 marzo, i primi fusti di birra saranno infatti attaccati contemporaneamente in diversi locali della provincia salernitana. Inizialmente, le birre saranno distribuite solo in fusti ma a partire da aprile il birrificio introdurrà anche la sua linea lattine. 

L’impianto di produzione di Skim Brewery, affidato alle cure esperte del birraio Francesco Maiorano, ha una capacità di 5 ettolitri e si compone di 2 fermentatori idonei a contenere una doppia cotta, oltre ad altri 4 isobarici da singola cotta. Questo permette di garantire una birra di alta qualità, curata in ogni dettaglio. L’ingrediente segreto di Francesco, che segue personalmente ogni fase della produzione, è la facilità di bevuta delle sue birre. Le grafiche delle etichette sono state realizzate dall’artista della scena salernitana Flo Writer, ed evidenziano l’attenzione ai dettagli e l’estetica che caratterizzano Skim Brewery come birrificio di qualità. Le premesse sono più che buone, certamente questa nuova realtà riuscirà a conquistare il cuore di molti appassionati. 

Chiarodiluna

Il termine Moonshine ha origini americane e viene soventemente utilizzato per indicare un distillato artigianale e clandestino. Una produzione illegale che deve avvenire di notte al chiaro di luna, al riparo da occhi indiscreti. L’ispirazione di questo nome ha spinto Cristian Lamanna a battezzare il suo progetto brassicolo Chiarodiluna. Ma come nasce questa avventura? L’ispirazione può venire da ovunque, anche da un anonimo paesino come Silvano Pietra (PV), nell’Oltrepò Pavese, dove Cristian ha cominciato la sua carriera di homebrewer. Tutto è iniziato nel 2012 con l’acquisto di un kit per fare birra in casa. La passione per l’homebrewing si è subito trasformata in amore per la sperimentazione, trovando la sua espressione massima nella tecnica “all grain” e nell’autocostruzione di una piccola sala cottura a 3 tini da 50 litri, oggi diventata l’impianto pilota per lo sviluppo di nuove ricette. La voglia di creare qualcosa di proprio ha in seguito spinto Cristian a frequentare corsi specialistici, che lo hanno reso padrone di tutto il processo produttivo, dalla stesura della ricetta al confezionamento della bottiglia finita. Ed è così che, nel gennaio 2022, è nato Chiarodiluna, marchio che mantiene il fascino e il mistero che circondavano i distillati artigianali e clandestini prodotti durante il proibizionismo.

Chiarodiluna produce attualmente quattro etichette di birra. La prima è Alba (6,2%), una Indian Pale Ale di stile inglese, dal carattere robusto e ben strutturato, rielaborata attraverso l’uso di luppoli alternativi allo stile. Si presenta di colore ambrato chiaro con una schiuma ridotta ma persistente. I luppoli inglesi dettano il gusto, ma la birra vanta un dry hopping con varietà americane e tedesche che mettono in risalto al naso note floreali e agrumate. La seconda etichetta in catalogo è la Mezzogiorno (5,8%), una American Pale Ale dal caratteristico colore dorato chiaro, con una generosa schiuma bianca molto persistente. La particolarità di questa birra risiede nell’uso di tre varietà di luppoli americani che le conferiscono sentori erbacei e fruttati molto intensi. Arriviamo alla terza proposta, la Autunno (5,8%), una American Amber Ale contraddistinta da un colore bruno ramato e una schiuma avorio a grana fine e persistente. Al naso, spicca il profumo del miele di castagno con le sue note floreali e balsamiche, seguite da note fruttate date dalla miscela di luppoli Citra e Cascade. Chiude la fila la Inverno (4,9%), una Witbier di colore dorato chiaro con velature tipiche dello stile e che presenta una schiuma bianca a grana molto fine. Una birra strutturata caratterizzata da note maltate di miele e dai tipici sentori del bergamotto e del coriandolo. Il finale si presenta lievemente aspro, con una piacevole sensazione di calore provocata dalla presenza di piccole dosi di peperoncino.

Resaka Brewing Tribe

Una nuova tribù brassicola è nata a Roma! Resaka Brewing Tribe è una beer firm composta da quattro elementi che, in sinergia, fanno della passione per la birra un movimento capace di unire le persone e le loro capacità artigianali ed artistiche. Ma Resaka non si limita alla produzione di birra artigianale, perché per loro la birra va oltre il semplice bicchiere. Per la tribù Resaka, la birra è il motore di momenti unici ed irripetibili. Per questo motivo, il concetto di birra non è racchiuso solo nella bevanda in sé, ma si estende al di fuori del bicchiere, alla natura, alla cultura dal basso e alla festa.

La natura ispira Resaka Brewing Tribe, e questa ispirazione si riflette nelle birre prodotte, che sono il frutto di una lavorazione attenta e scrupolosa, che utilizza ingredienti di altissima qualità. La cultura dal basso rappresenta il modo in cui la tribù intende condividere la propria passione con gli altri, creando un movimento di unità e collaborazione. Infine, la festa è l’elemento che accompagna Resaka Brewing Tribe in ogni occasione, sia essa una semplice degustazione o un grande evento. La gamma di birre di Resaka è ricca e in continuo mutamento. Tra le ultime disponibili troviamo: la Saison Happy Hoppy (7%), la Session IPA Chiwawa (4,8%), la Gose Sabrokan (4,8%), la West Coast DIPA 2IPAC (7,5%) e la Pils Futura (4,7%). Inoltre il marchio ha anche firmato la Maccaroni Pils (4,8%) in collaborazione con Doctor B, disponibile al passato festival Eurhop. Ma dove bere queste intriganti birre? Difficile dirlo, Resaka è una tribù in continuo movimento. Per rimanere aggiornati sui loro eventi bisogna tenere il passo e seguire la pagina facebook o il profilo instagram ufficiale, dove periodicamente aggiornano i seguaci più affezionati sulle prossime mosse.

L'autore: Davide Cappannari

Classe ‘76, nella vita si occupa di comunicazione nel senso più ampio del termine. Nasce professionalmente come IT manager e web specialist, negli ultimi anni si è specializzato nel settore dell’informazione diventando giornalista pubblicista e social media manager. È inoltre il fondatore e curatore del blog specialistico “La Toscana della Birra”.

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