La Malheur 12 non è propriamente una birra che mi fa impazzire, ma gode tuttavia di un’ampia schiera di estimatori in giro per il mondo. Ebbene, come riportato su Belgian Beer Board, il prodotto in questione ha subito un’evidente trasformazione sia nel “packaging” che nel gusto, con l’obiettivo, neanche troppo celato, di imporsi nella grande distribuzione: in Belgio infatti sta aumentando visibilmente la possibilità di trovare Malheur sugli scaffali delle principali catene di supermercati.
Dal punto di vista visivo la novità che salta subito all’occhio è la nuova etichetta: addio alla confusa “texture” tendente al grigio in favore di colori più accesi (rosso e giallo) e marchio ben in vista. Anche la bottiglia cambia, con l’abbandono del formato da 25 cl in favore di quello da 33 cl. Due mosse di puro marketing, che tendono evidentemente ad assecondare gli standard della grande distribuzione.
A livello gustativo, cosa per noi ben più interessante, a quanto pare è riscontrabile una luppolatura meno evidente, sebbene i tratti tipici siano rimasti inalterati. Quindi (cito testualmente):
Cioccolata, malto caramellato e note citriche di luppolo. Cremosa, densa, una birra che non stanca mai.
Personalmente avrei da ridire sull’ultima affermazione, ma sono gusti soggettivi. Secondo l’autore del post, la Malheur è ora quasi sicuramente imbottigliata da Affligem (se non addirittura brassata), e questo dettaglio potrebbe significare molto nel processo di trasformazione subito dalla birra. Nota a margine: ricordo che Affligem è di proprietà dell’olandese Heineken.
Finalmente il cambio di etichetta e la tanto aspettata bott. da 33 cl. e la bottiglia da 75 in arrivo?
Fatemi sapere
A Presto