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Nuove birre da Lambrate, Italiano, Rebel’s, Brasseria della Fonte e Menaresta

Gli osservatori stranieri meno attenti alle vicende brassicole italiane sono talvolta propensi a ritenere che i nostri birrifici siano poco permeabili ai trend internazionali. È però un’opinione errata, come dimostra la panoramica di oggi sulle nuove creazioni apparse recentemente sul mercato. Prendiamo la Tiramisù Imperial Stout (11,5%), collaborazione tra il Birrificio Lambrate e i norvegesi di Olkymisten: rientra di diritto nella categoria delle Pastry Stout, birre scure che per gusto e ingredienti strizzano l’occhio al mondo della pasticceria. Esplicito è infatti il riferimento al famosissimo dolce italico, il cui modello è trasportato in forma liquida grazie all’impiego di zucchero moscovado, lattosio, cacao, caffè e aroma di vaniglia. Aspettiamoci quindi una birra intensa e avvolgente, tanto a livello gustativo quanto a livello tattile. La sua presentazione è prevista per domani mercoledì 30 gennaio, ovviamente presso i locali del produttore meneghino.

La chiacchieratissima moda delle New England IPA ha conquistato anche un’azienda storica come il Birrificio Italiano, che però ha deciso di interpretarla a suo modo. La Lucid Dream (5,7,%) prende infatti le caratteristiche dello sottostile della East Coast americana e le declina su una Pils: magari i puristi storceranno la bocca, ma in etichetta si può leggere espressamente “NEPILS”, cioè New England Pils. L’opalescenza tipica di queste birre è ottenuta aggiungendo frumento e segale alla classica base costituita di malto d’orzo; la luppolatura invece spinge molto sull’aroma – ma senza sfumature di frutta tropicale, puntando piuttosto sull’erbaceo tipico di alcune varietà continentali – e resta più delicata sulla componente amara. La Lucid Dream appartiene alla gamma sperimentale definita Linea Onirica, che già si era palesata allo scorso Eurhop con la Huxley IPL.

Le Milkshake IPA rappresentano un’altra tendenza molto diffusa negli Stati Uniti, che in Italia tuttavia non ha ancora ottenuto successo. Prova a invertire la rotta il birrificio Rebel’s di Roma, che qualche settimana fa ha annunciato la sua Vache Folle (5,5%) creata in collaborazione con i francesi di Brasserie Azimut. Questa tipologia prevede fondamentalmente l’aggiunta di lattosio a una IPA di stampo americano, al fine di ottenere qualcosa che ricordi (anche a livello tattile) il tradizionale frullato a base di gelato e latte. La ricetta della “mucca pazza” di Rebel’s prevede anche l’impiego di pesche, che chiaramente ne contraddistinguono il profilo aromatico alla pari delle sfumature di frutta esotica provenienti dai luppoli utilizzati. Se vi piace il cugino americano del nostro frappè, tenetela d’occhio.

In questa carrellata di trend internazionali non poteva certo mancare quello delle Farmhouse Ale, che il toscano Brasseria della Fonte è tornato a indagare con la sua nuovissima Farm Flowers (5,3%). Si tratta di una variante della Old Style Farmohouse, brassata con una percentuale di frumento oltre al malto d’orzo, fermentata con lievito neutro e maturata per 7 mesi in botte. È in quest’ultima fase che il birraio Samuele Cesaroni ha aggiunto un mix di fiori di campo, tra cui anche camomilla, sambuco e ibisco – quest’ultimo dona alla birra un colore tendente al rosato. L’idea era di creare una birra facile da bere, valorizzata da aromi gentili che ricordassero la primavera. Ovviamente non mancano elementi organolettici derivanti dall’affinamento in legno, che si manifestano con delicati toni funky e con una acidità lattica piuttosto accentuata.

E dopo tanti trend più o meno modaioli, concludiamo con quello che è uno degli stili più ordinari in assoluto: quello delle Bitter, anzi nello specifico delle Ordinary Bitter, per l’appunto. A proporre la usa interpretazione della classica tipologia anglosassone è il birrificio Menaresta, che una decina di giorni fa ha annunciato la sua Life Is Bitter (3,9%). Il produttore brianzolo ha voluto così dedicare la sua ultima a creazione a quanto sta accadendo in questo periodo nel Regno Unito, ovviamente in riferimento alla questione Brexit. Tre i medaglioni proposti per la Life is Bitter, personalmente preferisco quello con il ghigno della regina Elisabetta II 🙂 .

L'autore: Andrea Turco

Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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