
Se avete seguito gli aggiornamenti sulla Settimana della Birra Artigianale, saprete che domenica 13 febbraio il Domus Birrae e il Ma che siete di Roma ospiteranno il birraio Christian Svokdal Andersen. Chris è danese ed è nel suo paese che ha iniziato a imporsi sulla scena birraria internazionale, prima con il marchio Ølfabrikken, poi con Beer Here.
Le birre attualmente prodotte sono Constantia (realizzata con uve Sauvignon e maturata in botte), Tokoloshe (birra + idromele, maturata in botte), Ystervark (con luppolo autoctono), Aardwolf (Imperial Stout con caffè locale). Insomma, produzioni particolari e legame col territorio: concetti che non credo siano molto diffusi nel panorama brassicolo sudafricano. Se siamo fortunati, Chris riuscirà a portare qualche assaggio nell’evento capitolino… speriamo bene!
Bierwerk è dunque un progetto “moderno”, semplicemente riprodotto in un continente diverso – per di più in una nazione relativamente ricca come il Sud Africa. Esistono però esempi di birra africana decisamente più artigianale, come insegna l’esperienza di Hosam Eldin Abou Eleyoun, pubblicata sul sito dell’Ais Lombardia.
Il dettaglio sembrerebbe influire parecchio sul risultato finale. L’autore non è rimasto positivamente impressionato dalla birra dei Bobo:
Non aveva profumi gradevoli e il tenore alcolico era dominante. La prima impressione è stata un poco deludente […]
Molto migliore l’esperienza con la birra dei Dogon, a causa dell’ingrediente utilizzato:
Visitando i Paesi Dogon ho potuto degustare la loro birra di miglio e debbo dire che la nostra guida aveva ragione, è molto migliore di quella prodotta dai Bobo, sicuramente il lievito naturale di fibra di baobab non riesce a completare la trasformazione in alcol di tutti gli zuccheri presenti, pertanto ha un maggior residuo zuccherino e un tenore alcolico molto contenuto, che non supera il 2% vol. Il profumo è molto gradevole, di crosta di pane, fragrante. Ha un colore giallo-ocra e generalmente è torbida. La presenza di anidride carbonica è bassissima. Questa birra è prodotta rigorosamente dalle donne di famiglie di fede cristiana o animista, ed è da loro venduta principalmente durante i mercati che si tengono nei vari villaggi.
Un reportage davvero splendido, che offre uno spaccato delle tradizioni di una popolazione africana antica e affascinante. Credo sia interessante ogni tanto deviare dalle nostre conoscenze in materia per scoprire qualcosa di nuovo sulla birra di altre culture, che dite?
Già che ci siamo vi lascio con un indovinello. C’è un birrificio italiano che ha realizzato una birra al miglio proprio per riproporre quella prodotta dalle popolazioni del Burkina Faso. La creazione è inoltre collegata a un progetto di solidarietà sociale. Di quale birrificio e di quale birra sto parlando?
Gradi Plato!
Proprio lunedì ho partecipato alla degustazione al BQ 🙂
Nanorò di Grado Plato?
Nanorò di Grado Plato! Ho vinto qualche cosa?
wow, un minuto al photofinish!
Vince Filippo per una manciata di secondi 😉
Nooooooooooooooo….. 😛
festeggerò stasera con una Jugnior!
ragazzi buongiorno a tutti , torno da un viaggio in zambia e congo , cerco assolutamente una bottiglia di BIRRA SIMBA prodotta in congo , penso proprio a Lubumbashi, sapete dove posso comprarla , vivo a <Roma.
grazie